Cersaie 2017 fa i conti: il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno di Bologna chiude in positivo. Grazie alla crescita della partecipazione sia di operatori esteri (53.182,+5,0%) che italiani (58.422,+4,3%), la manifestazione ha raggiunto le 111.604 presenze, con un incremento del 4,7% rispetto all’anno passato. Rappresentatività ed internazionalità sono stati dunque i tratti salienti di Cersaie, che conferma accanto a piastrelle di ceramica ed arredobagno, la qualificata ed ampia presenza di espositori di legno, marmi e pietre naturali destinati alle superfici, unitamente ad importanti componenti della filiera ceramica.
Leggi lo SPECIALE CERSAIE 2017 su Youtrade
Tutti i settori espositivi di Cersaie hanno registrato valori positivi con una superficie di 156.000 mq., la partecipazione di 869 espositori (+17 rispetto al 2016), provenienti da 41 nazioni differenti; 323 aziende straniere, quasi un terzo del numero complessivo. Comparto più rappresentato sono state le piastrelle di ceramica con 457 imprese, seguito dall’arredobagno che con 197 espositori ha confermato la sua centrale rilevanza nella manifestazione.
In più hanno registrato grande partecipazione anche le conferenze di architettura e la Lezione alla rovescia di Fabio Novembre, a cui hanno preso parte oltre 1.300 ragazzi. Molto apprezzata la mostra ‘Milleluci’ al Padiglione 30, così come i “work in progress” e i seminari di formazione per architetti sulle tematiche delle grandi lastre ne “La Città della Posa”. Significativa la partecipazione anche a “Cersaie disegna la tua casa” di un pubblico di consumatori coinvolti sui temi della ristrutturazione della propria abitazione.
Come spesso accade, la scadenza non sarà rispettata. Eppure entro la fine del 2017 i Comuni italiani dovranno inserire una norma nel regolamento edilizio che impone punti di ricarica per le auto elettriche negli edifici. Qualche città, come Milano, Torino, Bologna e Campobasso si sono già adeguate. Mancano tutte le altre. A essere vincolati saranno gli edifici (tutti, commerciali e residenziali), con oltre 500 metri quadri e di nuova costruzione. Gli edifici pubblici sono invece esentati. Se non ci saranno gli allacci per le auto elettriche gli edifici non avranno il certificato di idoneità abitativa.
La regola, fa sapere il Sole 24Ore, deriva dalla legge del 2016 che ha modificato il Testo unico edilizia e che è l’adeguamento a una direttiva europea (2014/94) che stabilisce i requisiti minimi in materia di realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per i mezzi elettrici. Tra l’altro, la Commissione ha appena rilanciato sull’adeguamento alle auto elettriche: entro il 2030 i produttori dovranno ridurre del 30% le emissioni della propria flotta, ampliando a un terzo della flotta l’offerta di veicoli a motore elettrico.
le colonnine di ricarica devono permettere l’allaccio di una vettura per ogni parcheggio coperto o scoperto o per ciascun box per auto presente nell’immobile. Una domanda sorge spontanea: e se ci sono più auto elettriche, chi ha la precedenza sul diritto di ricarica? Sarà un problema per i regolamenti condominiali.
Lo ripete da anni il Centro Studi YouTrade, ma ora si è aggiunto uno studio del Politecnico di Milano: le case italiane sono vecchie e da rifare radicalmente. L’analisi si intitola Studio sull’innovazione energetica negli edifici in Italia ed è stato realizzato per Engie, operatore dell’energia, in collaborazione con Anci ed Ambrosetti. L’innovazione energetica negli edifici italiani, secondo i calcoli del Polimi, consentirebbe di generare in cinque anni (2018-2022), un volume d’affari per le imprese del settore superiore ai 29 miliardi di euro, occupazione per 130.000 addetti, investimenti in ricerca e sviluppo (r&s) fino a 290 milioni di euro, un risparmio sulle bollette di 2,5 miliardi, un gettito di 4,8 miliardi (in particolare Ires e Iva), conseguente al maggiore fatturato; la mancata emissione nell’atmosfera di ben 5,4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti alla mancata circolazione di 2,7 milioni autoveicoli. Ciò qualora si intervenisse solo sul 20% delle abitazioni del centro e nord Italia. Secondo lo Studio, prendendo in considerazione le regioni del Nord e del Centro Italia, solo il 7%, degli immobili residenziali e il 6% dei non residenziali è in una classe energetica di qualità elevata (A+, A, B), con una
Case a Milano
Vecchi edifici
D’altra parte, l’80% degli edifici è stata costruita prima del 1990, quando sono stati introdotti requisiti energetici per gli edifici e, quindi, molto rimane da fare, nonostante i 31 mld di euro investiti in efficienza energetica negli ultimi dieci anni, con il 65% di questa somma indirizzata specificamente sugli edifici (restante 35% nell’industria); e se si considera, inoltre, che i consumi energetici degli edifici rappresentano ben il 40% dei consumi totali di energia in Italia e nella media europea. L’indagine ha poi preso in considerazione sia edifici residenziali (villette, appartamenti) che scuole, uffici ed alberghi, ipotizzando di applicare ed essi un mix bilanciato delle principali soluzioni di efficienza energetica, partendo dalla sostituzione della caldaia ed integrando altri interventi come termostati intelligenti, illuminazione a led, fotovoltaico, serramenti e cappotto termico.
Investimenti necessari
Tali interventi hanno dimostrato di essere economicamente convenienti, con tassi di rendimento dell’investimento che vanno da poco meno del 10% fino a superare il 20% e payback dai 3 ai 9 anni, grazie agli incentivi esistenti, che rimangono necessari per sbloccare tali investimenti virtuosi e che potrebbero essere ancora più efficaci se intervenissero maggiormente sulla spesa iniziale. Ed oltre ai risparmi in bolletta va evidenziato il miglioramento dell’attrattività e del valore dell’immobile riqualificato: gli edifici di elevata classe energetica possono valere sul mercato immobiliare fino al 30% in più, oltre ad offrire maggior comfort e ridurre le emissioni inquinanti.
Case d’epoca a Milano
Sviluppo
L’economia Italiana, in generale, è quindi in grado di azionare una formidabile leva di sviluppo. Come emerso infatti dallo Studio Polimi, il mercato dell’efficienza energetica relativo ad interventi nel settore residenziale ha un valore complessivo di oltre 3 mld di euro anno (dato 2016) e tale valore, come dimostrato dallo studio del Politecnico di Milano, può decisamente crescere. Anche nella Sen-Strategia Energetica Nazionale, è posta una grande attenzione ai consumi energetici residenziali e terziari; le normative europee, a loro volta, richiedono che i nuovi edifici privati siano a consumo energetico ‘quasi zero’ (nZeB) entro il 2021 e una decarbonizzazione quasi totale di tutti gli edifici esistenti entro il 2050.
Al di là degli schieramenti e delle opinioni personali, quando un qualsiasi leader politico di primo piano parla di edilizia o, meglio, quando si ricorda che esiste anche l’edilizia, è un fatto da sottolineare. È una notizia. Così è bene registrare questa presa di posizione dell’ex premier Matteo Renzi: «L’Italia è ripartita. Punto. Chi vi dice il contrario vi sta raccontando delle bugie. Il Pil del 2017 sarà molto più vicino al 2% che all’1%. E allora l’Italia è ripartita perché quando passi dal -2 al +2% e ci sono 986 mila posti di lavoro in più, vuol dire che qualcosa finalmente si è mosso. Il rischio drammatico è che ci si fermi proprio adesso perdendo una occasione di sviluppo straordinaria, perché l’Italia è ripartita senza l’edilizia: chi racconta che Italia è in crisi non si rende conto della potenzialità enorme che ha questo Paese con l’edilizia». Renzi lo ha affermato nel corso di una tappa del treno Pd nell’area industriale di Porto Marghera. «La questione edilizia è la questione del nostro Paese», ha aggiunto. Chissà se questo o il futuro governo ne terranno conto.
L’Italia, purtroppo, è il Paese europeo che ha prodotto e utilizzato maggiori quantità di amianto (circa 3,8 milioni di tonnellate) dal 1945 al 1992. Sappiamo bene che l’amianto è cancerogeno e che l’esposizione alle polveri e alle fibre di amianto è mortale per l’uomo: ogni anno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, perdono la vita 107 mila persone a causa di mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi.
Ecco, forse si è trovato il modo per risolvere il problema dello smaltimento dell’amianto dagli edifici ricorrendo al beneficio fiscale del credito di imposta, così come attualmente avviene per le ristrutturazioni edilizie. È quanto avanza una proposta di legge già presentata presso la sala del Carroccio in Campidoglio dal presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni e curata per la parte fiscale dal commercialista Nicola Forte. La proposta utilizza la leva fiscale per incentivare gli interventi di bonifica dei siti in amianto. La bonifica dovrà interessare sia i luoghi di produzione, ma anche gli immobili detenuti a titolo privato.
L’utilizzo della leva fiscale, mediante il riconoscimento ai soggetti che producono reddito d’impresa, di un apposito credito d’imposta e di detrazioni ad hoc per i privati, intende stimolare gli interventi di bonifica e smaltimento del materiale cancerogeno. Per le imprese il credito di imposta risulta idoneo alla finalità di fruire del beneficio nel più breve tempo possibile in quanto può essere utilizzato anche dalle imprese in perdita o che non devono dichiarare, nei periodi di imposta in cui hanno sostenuto le spese agevolate, un reddito imponibile. L’utilizzo può essere effettuato esclusivamente in compensazione con i debiti fiscali/contributivi dell’impresa. Il beneficio si applica alle spese relative agli interventi effettuati con decorrenza dal 1° gennaio 2018 le cui spese sono state sostenute a partire dalla medesima data e può essere utilizzato in compensazione, in considerazione delle specifiche finalità, anche oltre il limite annuale di 250.000 euro. La proposta di legge intende incentivare la bonifica anche per gli immobili non impiegati nell’attività produttive di impresa. Si tratta, ad esempio delle abitazioni, cantine, tettorie, uffici, etc detenuti a titolo privato. Si prevede il rafforzamento della detrazione con l’innalzamento della percentuale dal 50 al 75%. Inoltre il contribuente potrà scegliere come utilizzare con maggiore efficacia il beneficio suddividendo la spesa detraibile in un numero variabile di rate da 5 a 10.
Le medie imprese fanno registrare un aumento degli addetti del 6,2% e un incremento del valore aggiunto del 7,3% rispetto alle grandi imprese. E la ripresa è trainata dalle Srl che crescono sia in termini di fatturato (+3,3%) che di addetti (+3,7%), oltre al valore aggiunto(+5,3%). A indicarlo è la Fondazione Nazionale dei Commercialisti con il documento Osservatorio sui bilanci delle SRL. Anni 2014-2016.
L’analisi, sulla base della banca dati Aida di Bereau van Dick, riguarda quasi 332mila Srl per le quali sono disponibili i bilanci degli ultimi 3 anni (2014-2016) rispetto ad un totale di quasi 820mila srl.
Queste aziende in Italia hanno un peso significativo: occupano poco meno di 5 milioni di addetti ( con una media di 6 per impresa) e realizzano ricavi per 1.090 miliardi di euro con un valore della produzione totale di 1.131 miliardi e un valore aggiunto di 251 miliardi di euro.
La maggior parte delle Srl, il 61,9%, sono microimprese con un fatturato che non supera i 350 mila euro. Quelle che superano i 10 milioni di euro di fatturato sono l’1,8% e generano il 39,5% del valore aggiunto totale. La fetta più significativa è rappresentata dalle Srl con un fatturato tra 2 e 10 milioni, pari al 9,4% del totale, cioè 77.407 imprese che occupano il 30,8% degli addetti totali e generano il 31,7% del valore aggiunto totale. Migliora anche la redditività con il Roe aggregato che passa dal 20% al 24,2% e il Roi dal 5,7% al 6,6%.
Il trend positivo è in linea con l’aumento del Pil nazionale e la crescita economica che, a partire dal 2015, sta interessando l’economia nazionale. L’aumento non è generalizzato a tutte le classi dimensionali anche se interessa tutti i settori produttivi. Particolarmente virtuose le medie imprese che fanno registrare un aumento degli addetti del 6,2% e un incremento del valore aggiunto del 7,3% rispetto alle grandi imprese (fatturato superiore a 10 milioni di euro) che pure mostrano ottime performance con un aumento degli addetti del 5,7% e del valore aggiunto del 6,2%. Sottotono le performance di micro e piccole imprese.
Tra i settori produttivi, il ruolo di locomotiva va, in termini di addetti, al comparto dei servizi professionali, finanziari e assicurativi (+7,5%) seguito da trasporti (+5,9%), commercio (+3,8%) e industria (+2%); quasi nulla la variazione nel comparto costruzioni (+0,2%). In termini di fatturato, invece, il settore più dinamico risulta quello delle costruzioni (+4,9%), seguito da commercio (+4,3%), trasporti (+2,8%), servizi (+2,7%) e industria (+2,4%). Infine, prendendo come parametro il valore aggiunto, il comparto più dinamico è risultato il commercio (+7,5%), seguito da trasporti (+7,2%), servizi (+6,7%), industria (+5%) e costruzioni (+2,9%).
Secondo Massimo Miani, presidente del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, «le Srl rappresentano uno straordinario patrimonio di imprenditorialità italiana molto spesso composto da realtà aziendali dinamiche e flessibili. Oggi, i loro dati di bilancio, ci dicono che questo segmento si sta rafforzando e sta beneficiando della ripresa economica in atto. Soprattutto la crescita degli addetti dimostra una straordinaria spinta ad investire per rafforzare la struttura aziendale. Anche i dati sulla redditività che migliora soprattutto nelle Srl più grandi sono un indice importante di dinamismo diffuso in tutti i settori produttivi. L’Osservatorio è uno strumento di analisi comparativa per gli addetti al settore e gli analisti dei bilanci, in particolare i Commercialisti, ma è anche un utile riferimento per le policy nazionali. Perciò, come Commercialisti, non possiamo che chiedere al governo di mantenere l’impegno all’attuazione di politiche e misure pro crescita a favore soprattutto delle piccole e medie imprese che, per recuperare più rapidamente i livelli precrisi, hanno bisogno di stimoli ed agevolazioni consistenti».
Leroy Merlin si allea con la Chiesa Valdese. È la base del progetto Emporio solidale Fai da Noi, realizzato dal Comune di Campi Bisenzio con Leroy Merlin e l’associazione Diaconìa Valdese fiorentina. Utensili e materiali consumabili, come vernici, stucchi e lampadine per rendere più bella e accogliente la propria casa sono ora a disposizione, senza alcun costo, delle famiglie in difficoltà economica e di chi non vuole comprare, ma vuole offrire il suo tempo e il suo senso civico. Un po’ una biblioteca per i piccoli lavori di manutenzione, ristrutturazione e decorazione, un po’ una banca del tempo.
L’Emporio Fai da Noi è stato inaugurato alla presenza del sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, dell’assessore al Diritto alla Salute, al Welfare e all’Integrazione socio-sanitaria della Regione Toscana, Stefania Saccardi, dal presidente della Società della Salute fiorentina nord-ovest, Enrico Panzi, dell’associazione Diaconìa Valdese, Davide Donelli, del coordinatore Csr di Leroy Merlin Italia, Luca Pereno e del responsabile Caritas Vicariale Campi Bisenzio, don Marco Fagotti.
Nei primi giorni, in fase sperimentale, lo spazio sarà aperto il sabato dalle 15 alle 16.30. Il cittadino potrà accedere al prestito registrando i suoi dati e accettando la collaborazione per progetti di volontariato civico.
L’Emporio solidale Fai da Noi è uno dei progetti che rientrano nel Distretto di Economia civile di Campi Bisenzio, il primo in Italia. Da due anni ormai Campi è diventato il laboratorio nazionale dell’economia sostenibile, inclusiva e partecipata con progetti dedicati all’ambiente, alla condivisione e al rispetto del territorio. Un progetto sperimentale nato al Festival dell’Economia Civile che partirà, per la sua seconda edizione, il prossimo 16 novembre e per tre giorni porterà esperti nazionali e internazionali a discutere e a proporre soluzioni concrete per un altro tipo di economia, più civile e solidale.
Pronti i tavoli di discussione sui temi chiave: welfare e comunità, rigenerazioni di luoghi e spazi di comunità, nuovi modelli energetici, lavoro, giovani e formazione. Il metodo di lavoro è semplice, ogni tavolo è coordinato da un soggetto segnalato dal gruppo e partecipano realtà locali e nazionali dei 5 sistema di riferimento: istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e cittadini.
«Leroy Merlin crede nell’importanza di una società fondata sulla condivisione, in cui fare rete diventa non solo una necessità, ma anche un valore per la comunità e gli Empori Fai da Noi come quello di Campi Bisenzio ne rappresentano l’esempio concreto. Questi progetti provano quanto la collaborazione fra tanti soggetti diversi attivi un processo capace di generare un risultato maggiore della semplice somma di quanto prodotto dai singoli attori», commenta Luca Pereno, resposabile Csr di Leroy Merlin Italia. «Un’idea originale per offrire aiuto a persone e famiglie in difficoltà ma soprattutto per generare valore sociale per la comunità».
Franco Ferrariè stato nominato nuovo presidenteMade Italia, al posto di Giuseppe Vantusso. Un passaggio di consegne nel segno della continuità e nella conferma della strategia di miglioramento del network.
Dopo cinque anni, Giuseppe Vantusso titolare del punto vendita Vanedile di Milano lascia la carica di presidente di Made Italia, come ha simpaticamente confidato “per sopraggiunti limiti di età”. Al suo posto, il CdA ha nominato Franco Ferrari (titolare della Ferrari Carlo e Figlio di Limbiate – MB), tra i fondatori del Gruppo Made Italia.
“Subentrare a un personaggio come Vantusso non è per niente semplice”. La strada è però tracciata e Ferrari nel suo programma di sviluppo del network Made punterà in modo deciso sul valore dell’unità e della condivisione degli obiettivi: “I segnali per una ripresa ci sono. Dobbiamo diventare un Gruppo ancora più unito. L’affiatamento fra colleghi è sempre migliore e questo è
positivo perché tutti abbiamo capito che stare insieme è un vantaggio evidente e reale”.
Gruppo Made propone oggi al settore della distribuzione edile una varietà di servizi, commerciali e di cultura d’impresa, oltre a una comunicazione istituzionale particolarmente orientata al cliente privato, ma anche ai nuovi attori della filiera dell’edilizia e delle costruzioni, che ha come obiettivo l’individuazione e il riconoscimento dei punti vendita Made come “i professionisti della ristrutturazione”.
Questa particolare opera, intitolata “GGG 33803“, si trova oggi nel Forum Hörmann della sede aziendale di Steinhagen, in Germania.
Portoni Hörmann
L‘artista Andreas Slominski ha realizzato diverse esposizioni con i portoni da garage Hörmann. Elementi per noi puramente funzionali sono per Slominski potenti soggetti per creazioni artistiche: artista contemporaneo e professore all’Accademia di Belle Arti di Amburgo, è noto ben oltre i confini della Germania per le sue esposizioni eccentriche, provocatorie e ricche di spunti di riflessione. Divenuto celebre verso la fine degli anni ’80 per le sue sculture ispirate alle trappole per animali, Slominski ha concentrato il suo lavoro nella riscoperta della quotidianità, trasformando oggetti semplici in momenti di introspezione e interazione con il pubblico. Nel corso degli anni le sue opere sono state esposte in numerose gallerie e musei internazionali, tra i quali il museo di Arte Moderna a Francoforte, la Kunsthaus di Zurigo, la Fondazione Prada di Milano, la Gallery Metro Pictures a New York e il centro espositivo Deichtorhallen di Amburgo,dove l’artista ha proposto una mostra dedicata ai bagni mobili da cantiere.
I portoni per le opere d’arte sono stati prodotti e in parte trasformati nello stabilimento Hörmann di Amshausen. In quest’opera, esposta alla mostra di Andreas Slominskis nella Galleria BärbelGrässlin a Francoforte sul Meno, due aste di chiusura aggiuntive fanno apparire il portone come una busta delle lettere. Foto: Wolfgang Günzel
Nuove visioni
In uno dei suoi recenti cicli di opere,Slominski ha deciso di mettere al centro della propria ricerca artistica i portoni da garage. A permettere la concretizzazione di questo interessante concept è stato il Gruppo Hörmann: i proprietari dell’azienda leader nelle chiusure, da sempre appassionati d’arte, hanno infatti subito mostrato un fervido interesse per le richieste di Slominski. «Siamo molto fieri che Andreas Slominski abbia reso i nostri portoni protagonisti di un’opera d’arte», ha dichiarato Martin J. Hörmann, socio titolare del Gruppo Hörmann.
La parte interna dei portoni è rivolta sempre verso la stanza, come se l’osservatore si trovasse all’interno di un garage. Tra le opere esposte nella mostra alla Galerie Proyectos Monclova a Città del Messico, Andreas Slominski ha proposto anche un portone da garage con una portina pedonale inserita orizzontalmente. Foto: Moritz Bernoully
Da semplice chiusura a opera d’arte
Nelle sue mostre, Slominski presenta i portoni basculanti come grandi pannelli murali, mostrando all’osservatore il loro lato interno, quasi “chiudendo” l’audience dentro il garage. L’artista ripropone così due dei temi portanti della sua ricerca, più volte indagati nel percorso artistico da lui intrapreso: da una parte la decontestualizzazione dell’oggetto quotidiano e dall’altra l’idea della trappola. Talvolta gli oggetti vengono mostrati allo stato originale come portoni doppi o singoli, mentre in altri casi l’artista vi ha inserito elementi, targhe e pannelli di segnalazione, o ha operato piccole trasformazioni per svelare nuovi nessi logici. I portoni perdono, quindi, la loro primaria funzione quotidiana e acquistano caratteristiche uniche. Un portone con una portina pedonale inserita orizzontalmente nell’angolo superiore sinistro, commissionato appositamente da Slominski a Hörmann per la sua mostra nella Galerie Proyectos Monclova di Città del Messico a maggio 2016, ricorda ad esempio la bandiera americana a stelle e strisce. Un altro portone, esposto nella galleria Bärbel Grässlin di Francoforte sul Meno, è dotato invece di due aste di chiusura aggiuntive che si inseriscono nei due angoli superiori, ricordando la forma di una busta da lettere. Un recente esempio della visione dell’artista valorizza oggi il nuovo centro di formazione e di esposizione Hörmann: qui si presenta allo sguardo degli osservatori il lato interno di un portone basculante doppio, dotato di molle particolarmente forti e di tre portine pedonali adiacenti – probabilmente un riferimento ai tre titolari della Hörmann AG.
Questa particolare opera, intitolata “GGG 33803“, si trova oggi nel Forum Hörmann della sede aziendale di Steinhagen, in Germania.
XT Insulation è stata protagonista di una realizzazione di una copertura piana in una casa passiva in legno monofamiliare. La copertura è stata isolata con pannelli in lana di roccia ad alta densità, con impermeabilizzazione mediante membrane sintetiche. Sul telo di barriera al vapore predisposto sull’ultimo solaio in XLam dell’edificio, è stato creato il pacchetto coibente utilizzando il pannello termoacustico in lana di roccia Durock Energy Plus, fornito da XT Insulation di Bibbiano (Reggio Emilia). Questo pannello isolante ha proprietà che lo rendono perfetto per la realizzazione di coperture in legno:
Prestazioni termiche: la combinazione di conducibilità termica ed alta densità media assicura un ottimo comfort abitativo estivo ed invernale
Proprietà meccaniche: l’elevata resistenza a compressione (carico puntuale e distribuito) del pannello permette di realizzare l’isolamento con continuità (senza l’interposizione di listelli di contenimento), assicurando inoltre una calpestabilità ottimale, sia in fase di esecuzione delle coperture, che ai fini manutentivi
Stabilità dimensionale: il pannello non subisce variazioni dimensionali o prestazionali al variare delle condizioni termiche e igrometriche dell’ambiente
Proprietà acustiche: la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce significativamente al miglioramento delle prestazioni fonoisolanti della copertura su cui il pannello viene installato
Comportamento al fuoco: il pannello, incombustibile, se esposto a fiamme libere, non genera né fumo né gocce; aiuta inoltre a prevenire la propagazione del fuoco, caratteristica particolarmente importante in caso di tetti in legno
Permeabilità al vapore: il pannello, grazie ad un valore di μ pari a 1, consente di realizzare pacchetti di chiusura “traspiranti”
Il pacchetto coibente è stato costituito posando i pannelli in lana di roccia ad alta densità ed elevata resistenza meccanica Durock Energy Plus in doppio strato nello spessore di 100 mm +100 mm, con accostamento dei pannelli e posa sfalsata tra i due strati. I prolungamenti delle chiusure verticali, oltre la linea del tetto, sono stati isolati sul lato interno con lo stesso pannello in lana di roccia di spessore 60 mm. Il pannello in lana di roccia Durock Energy Plus, fornito da XT Insulation presenta le seguenti caratteristiche tecniche:
Caratteristiche termiche: conducibilità termica a 10°C: λD = 0,036 W/mK
Doppia densità:densità media circa 140 kg/m3 (200/120), secondo UNI EN 1602. I pannelli a doppia densità sono caratterizzati da uno strato superficiale più denso (e quindi più rigido), questo in presenza di un carico concentrato migliora il comportamento meccanico del pannello ripartendo il carico su una porzione di superficie più ampia che quindi risulta meno sollecitata
Classe di reazione al fuoco: incombustibile in Euroclasse A1
Resistenza alla diffusione di vapore acqueo: μ = 1, secondo UNI EN 13162
Caratteristiche meccaniche:
resistenza a compressione (carico distribuito) σ10 ≥ 50 kPa, secondo UNI EN 826
resistenza a compressione (carico concentrato) Fp ≥ 550 N, secondo UNI EN 12430
Lana di roccia XT Insulation
Sul pacchetto isolante, formato da doppio strato di pannelli in lana di roccia, è stato posato un pannello in legno Osb spessore 15 mm, per favorire il fissaggio meccanico della successiva membrana impermeabilizzante. Il bloccaggio del pannello in legno Osb, e in generale di tutto il pacchetto, è stato assicurato mediante la predisposizione puntuale di idonee viti.L’Impermeabilizzazione del manto di copertura è stata effettuata dalla ditta Cmc Lattonieri di Canossa (Reggio Emilia) con membrana di copertura Evalan®V, spessore mm 1,5, materiale termoplastico composto da una lega polimerica di Etilene Vinil Acetato (Eva) e cloruro di polivinile (Pvc), accoppiato con tessuto non tessuto di poliestere.
Trattasi di membrana sintetica di elevata qualità, esente da solventi e plastificanti, che mantiene immutate le proprie caratteristiche nel tempo garantendo così un elevato ciclo di vita al prodotto.
Resistente allo sporco e riflettente fino al > 85% per quanto riguarda il calore e i raggi del sole.
Resistente alle sollecitazioni termiche e meccaniche grazie ad un rapporto equilibrato tra rigidità ed una elasticità che può arrivare fino ad un 300%.
Traspirante = sd 24
Tale membrana è stata fissata meccanicamente al pannello Osb tramite viti truciolari complete di rondella. La tenuta all’acqua è garantita mediante la sovrapposizione dei fogli e relativa la saldatura del materiale omogeneo che ne assicura una perfetta fusione diventando corpo unico. Il prodotto ha Certificazione Bba di durata del materiale oltre 30 anni e dichiarazione Ibu grazie al basso impatto ambientale. La copertura finita è in grado di garantire un eccellente isolamento termico ed acustico, la sua trasmittanza termica è circa 0,14 W/m2K.
Isolmant Style Collection regala freschezza, allegria e soprattutto un’ideale correzione acustica all’Asilo “La Locomotiva” di Parma. Velocità e facilità di posa, un intervento pulito e un risultato acustico ottimale: queste le qualità più apprezzate dalla progettazione e dalla committenza.
L’asilo “La Locomotiva” di Parma è stato oggetto, negli ultimi anni, di alcuni interventi che avevano lo scopo di riqualificare e mettere in sicurezza la struttura. Per prima cosa si è proceduto alla realizzazione del consolidamento antisismico, quindi si è proceduto alla realizzazione di un cappotto esterno per migliorare l’efficienza energetica, oltre alla posa di una nuova copertura a elevate prestazioni di isolamento termico. I lavori per l’efficientamento energetico sono stati completati con la sostituzione di tutti i serramenti con nuovi in alluminio a taglio termico. Non ultimi per importanza, soprattutto in considerazione del tipo di attività che si svolge all’interno della struttura, sono stati gli interventi per la correzione acustica, curati da Isolmant, necessari per la messa in sicurezza dell’udito dei piccoli ospiti della scuola dell’infanzia e degli operatori che ci lavorano ogni giorno.
I lavori sono stati progettati ed effettuati da Parma Infrastrutture S.p.A., con il team di Marco Ferrari alla progettazione e Davide Bottazzi alla direzione lavori. “L’idea di applicare Isolmant Style Collection mi è subito piaciuta – ha affermato Davide Bottazzi – perché ha offerto un’ottima risposta in tema di correzione acustica, contribuendo anche a ravvivare e a rendere esteticamente più piacevoli gli ambienti”. I pannelli di Isolmant Style Collection sono infatti andati a sostituire i pannelli in gommapiuma, ormai datati, per realizzare un controsoffitto acustico molto performante.
Isolmant Style Collection è infatti una linea speciale all’interno della più ampia gamma IsolSpace Style: si tratta di pannelli disponibili in diversi formati, con “collezioni” standard che offrono la possibilità di scegliere tra diverse fantasie di colori e immagini che combinandosi tra di loro si integrano perfettamente nei più diversi ambienti, sia nelle abitazioni che nelle scuole, negli uffici e negli ambienti pubblici più diversi.
I motivi, suddivisi nelle categorie Bimbi, Fiori e Pastello riflettono le più richieste tendenze del momento, donando agli ambienti freschezza e originalità, senza ovviamente dimenticare l’eccellente risoluzione dei problemi legati al riverbero acustico. Si tratta di una linea più economica, che risolve il “problema” per il cliente di dover selezionare o scegliere immagini specifiche per la stampa dei pannelli personalizzati. In questo caso la committenza ha scelto alcuni motivi della Collection Bimbi per i pannelli posizionati a parete, e tre tonalità della Collection Pastello per i pannelli posizionati a soffitto.
I pannelli IsolSpace Style, dello spessore di circa 45 mm, sono composti dalla fibra riciclata in tessile tecnico di poliestere Isolfibtec STL, opportunamente calibrati per garantire le migliori prestazioni di fonoassorbenza. Ciò avviene grazie alla particolare lavorazione delle fibre che, durante il processo produttivo, sono compattate con densità crescente lungo lo spessore. Il prodotto, studiato appositamente per la correzione acustica degli ambienti piccoli e medi, ha durata illimitata ed è assolutamente atossico, una proprietà molto apprezzata e oggi particolarmente richiesta.
Un altro importante vantaggio dell’utilizzo di IsolSpace Style è la facilità di applicazione. “La posa al soffitto dei pannelli – ha sottolineato Davide Bottazzi – è stata molto semplice. Abbiamo utilizzato il velcro fornito da Isolmant e, in qualche punto, abbiamo rinforzato anche con tasselli. Nessun lavoro di muratura, nessun utilizzo di colle, per una posa semplice, pulita e veloce. Pur essendo un cliente Isolmant da tanti anni, non avevo mai utilizzato l’IsolSpace Style, ma sono certo che per la correzione acustica non avrò difficoltà a proporlo in futuro ai nostri clienti”.
I responsabili dell’Asilo “La Locomotiva” hanno tutti manifestato la loro piena soddisfazione. Le sale dedicate alle varie attività sono ora tutte colorate, ancora più allegre e accoglienti. Ma soprattutto quasi – siamo pur sempre in un asilo – silenziose.
Sostenibile, confortevole, facile ed economica da realizzare: ecco la casa degli italiani secondo Italcementi. In mostra a Restructura (Torino, 16-19 novembre) anche la gamma i.idro, con tutte le soluzioni per una migliore gestione delle acque
Una casa a basso impatto ambientale, a costi contenuti, con soluzioni architettoniche e finiture in grado di abbattere gli agenti inquinanti, attenta ai consumi energetici, in grado di contenere sensibilmente i rumori, attenta all’acqua e al verde circostante, in grado di contrastare il calore. Sono queste le caratteristiche delle soluzioni per la casa di Italcementi che, insieme a Calcestruzzi e BravoBloc, saranno presentate a Restructura, il salone in programma al Lingotto Fiere di Torino dal 16 al 19 novembre 2017, dedicata ai temi della riqualificazione, del recupero e della ristrutturazione in ambito edilizio.
Lo stand (Padiglione Oval – Stand J18) è stato concepito per dare spazio a diverse aree dove i tecnici di Italcementi, Calcestruzzi e BravoBloc saranno a disposizione dei visitatori per illustrare soluzioni e applicazioni per realizzare strutture impermeabili all’acqua per le fondamenta; rivestimenti per la bioedilizia per il restauro a base di calci naturali; soluzioni “chiavi in mano” per il sistema massetti massetti, facili da applicare in cantiere; rasanti di ultima generazione per finiture esterne e interne con proprietà batteriostatiche, elimina odori e mangiasmog; sistemi costruttivi che rispondono alle necessità di progettare un involucro edilizio modulare, contenendo i costi di costruzione e migliorando l’efficienza energetica e il comfort acustico e pavimentazioni green che permettono di rispettare il ciclo naturale dell’acqua ricaricando la falda acquifera e di design con una finitura che coniuga l’eleganza dell’aspetto estetico con la stabilità e la sicurezza per chi ci cammina, la resistenza alle intemperie e la facilità di posa a costi contenuti.
«L’aspetto su cui maggiormente si è concentrata l’attività di ricerca e innovazione di Italcementi in questi anni è l’attenzione al tema della luce e dell’acqua. Oggi il cemento rappresenta il materiale ideale per realizzare una vastissima gamma di prodotti per la riqualificazione, il recupero e la ristrutturazione grazie alle sue caratteristiche di resistenza alla compressione, resistenza all’usura, lavorabilità, durabilità e con la possibilità di nuove finiture superficiali – ha detto Stefano Roncan Direttore Commerciale di Italcementi – Il materiale, essendo per sua natura chiaro, ha una maggiore luminanza rispetto ad altri prodotti. Questo consente ad esempio una diminuzione della temperatura al suolo fino a 30° grazie alla capacità di riflettere la luce del sole. Questa soluzione può ridurre l’effetto “isola di calore” tipica dei luoghi fortemente urbanizzati. È un effetto che si può ottenere, ad esempio, con pavimentazioni realizzate con i.idro DRAIN, oppure con i rasanti della gamma i.active COAT, facilmente applicabile su pareti esterne e interne sull’involucro edilizio realizzato con il sistema costruttivo BravoBloc».
Attraverso la scelta di essere presenti a Restructura, Italcementi, Calcestruzzi e BravoBloc ampliano la propria offerta di prodotti di alta qualità e di soluzioni innovative per il mercato dei materiali da costruzione, dal progetto al cantiere, consolidando la propria leadership in Italia.
YouTrade presenta i bilanci della distribuzione edile
Bastano alcuni numeri per comprendere l’importanza del nuovo numero di YouTrade: 330 aziende della distribuzione edile passate al setaccio, con le prime 50 aziende che rappresentano poco meno del 60% del fatturato complessivamente prodotto (oltre 1,3 miliardi di euro), la Top dieci con un nuovo ingresso…
La rivista di Virginia Gambino Editore offre anche quest’anno una esclusiva analisi sul mondo della distribuzione edile. Non solo: accanto alle tabelle, divise anche per aree regionali, c’è una lunga analisi che commenta e spiega nel dettaglio qual è lo stato del settore, quali sono le tendenze, quali sono i punti di forza e i deboli. La classifica delle centinaia di bilanci presi in esame non lascia dubbi: ci sono segnali nuovi e non mancano i cambiamenti rispetto allo scorso anno. Insomma, questo numero di YouTrade è di quelli da tenere a portata di mano sulla scrivania. E non solo per questo, seppure importante, servizio giornalistico.
Nelle pagine interne, infatti, potrete leggere anche un lungoreportage sul X Convegno Nazionale di YouTrade: non comprende solo la cronaca dell’evento, ma anche il sunto degli interventi e dei workshop. È un compendio utile per chi non ha potuto partecipare all’appuntamento annuale organizzato dal nostro periodico.
Ancora: tra i numerosi articoli pubblicati su YouTrade si segnala una ampia rassegna delle proposte, con tante interviste, alle aziende protagoniste del Cersaie. Oltre a notizie sui prodotti, ma anche sui trend e sviluppi futuri del mondo della ceramica, potrete avere anche qualche anticipazione su Cersaie 2018, per bocca del suo presidente, Vittorio Borelli.
Altri spunti interessanti nel ricco numero di YouTrade: la rivoluzione digitale dei pagamenti, che dovrà essere affrontata dalla distribuzione, le previsioni per il 2018 dei diversi istituti di ricerca a confronto e, come sempre, tante aziende sotto la lente, da Eclisse a Brevetti Montolit, da Tyrolit a Isotec, solo per citarne alcune. Non perdete questo numero.
La produzione italiana di attrezzature per le costruzioni nel 2016 è cresciuta del 21%, con un giro d’affari di 306 milioni. Il dato è emerso dall’ultimo rapporto di Cribis sul settore macchine per costruzioni, rilasciato alla vigilia di Ecomondo, alla Fiera di Rimini (fino al 10 novembre). In crescita risultano anche la produzione di macchine movimento terra (18%), di macchine per la preparazione degli inerti (64%) e delle gru a torre (17%). È stabile la produzione di macchinari per il calcestruzzo (2%) mentre risultano in calo le macchine per la perforazione (-28%) e le macchine stradali (-5%).
Unacea sarà presente con un proprio stand insieme all’associazione dei noleggiatori del settore Assodimi. «L’appuntamento annuale con Ecomondo è un importante vetrina sulle nuove applicazioni delle nostre macchine e in particolare delle nostre attrezzature», chiosa Paolo Venturi, presidente di Unacea. «Penso alle attrezzature per la demolizione selettiva e silenziosa, grazie alle quali è possibile diminuire enormemente l’impatto delle demolizioni dei vecchi edifici. Così come alle attività di trattamento in cantiere: le benne vagliatrici, selezionatrici e frantumatrici aprono a nuove possibilità di riuso e di riciclo dei materiali, in linea con quanto auspicato dall’Ue e a beneficio della collettività in termini di minori rifiuti prodotti e minore impatto delle attività estrattive. La nostra presenza a Ecomondo rafforza quindi l’obiettivo di Unacea di agevolare il riconoscimento e l’intoduzione delle innovazioni tecnologiche del settore, a beneficio della collettività e dell’ambiente».