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Un coach per gli anziani con il programma Captain

Anziani
Anziani

Aumenta il numero delle persone anziane: intorno al 2050 l’invecchiamento della popolazione toccherà il picco del 34% di over 65. Una stima preoccupante se si considera anche l’aumento collegato delle patologie cronico-degenerative che condizionano sensibilmente la capacità di autonomia e accrescono la necessità di assistenza e cura. Già nella classe 55-59 anni il 51,5% della popolazione soffre di patologie cronico-degenerative e la quota raggiunge l’85,2% tra le persone over 75 anni (rilevazione Istat). 

Il programma di ricerca europeo Horizon 2020 ha preso a cuore il problema del benessere in età avanzata, destinando un finanziamento specifico (di quasi quattro milioni di euro) a un progetto internazionale che mira a sviluppare un assistente virtuale personalizzato in grado di aiutare le persone anziane a mantenere la propria autonomia nella loro casa. Al progetto Captain (sigla per Coach Assistant via Projected and TAngible INterface) collaborano da nove Paesi europei 14 partner. Tra questi l’Università di Trento, la Apss che da tempo hanno stretto una collaborazione grazie al progetto condiviso Ausilia per la mobilità domestica delle persone anziane. Insieme a loro, a testimonianza della grande importanza dello sviluppo tecnologico connesso al progetto, due aziende del settore informatico: Social it e Nively (azienda con sede a Nizza, ma con capitale trentino). L’avvio del progetto triennale è stato dato ufficialmente nel corso dell’incontro che si è tenuto la scorsa settimana a Salonicco. 

Anziani
Anziani

Obiettivo finale del progetto Captain è di rendere autonome e motivare le persone anziane che necessitano di cura e assistenza nella propria vita domestica a causa di deficit cognitivi e funzionali legati alle malattie dell’invecchiamento, in stretto legame con chi si prende cura di loro. Contribuire a mantenere la loro indipendenza, le capacità funzionali, lo stato di salute generale e in generale preservare il loro benessere fisico, cognitivo, mentale e sociale sarà possibile tramite un personal coach virtuale e onnipresente capace di comprendere ciò che accade all’interno dell’ambiente domestico e proporre con continuità soluzioni e aiuti mirati. Funzionerà attraverso le più moderne tecnologie oggi disponibili, come la realtà aumentata proiettata, i sensori 3D e l’analisi non invasiva dello stato fisico ed emotivo, con il ricorso a processi di intelligenza artificiale – per offrire risposte personalizzate e adattate alle varie esigenze e ai comportamenti dell’utente.

La novità di Captain è che il suo funzionamento si basa su microproiettori che danno vita ad un assistente virtuale nel posto e nel momento esatto in cui ce n’è bisogno. Captain non modifica l’arredamento delle stanze ma sfrutta le varie superfici (pareti, specchi) come interfacce per proiettare promemoria, istruzioni e informazioni varie. Una ricetta, un’informazione sull’accensione o lo spegnimento di un elettrodomestico, un promemoria sull’igiene personale, una scadenza da non dimenticare o persino un libro da leggere con caratteri grandi proiettato sulla parete del salotto: tanti sono gli impieghi del sistema per rendere più facile la vita autonoma delle persone anziane.

«Sappiamo quanto sia importante per le persone anziane vivere nella propria casa più a lungo possibile ed essere padroni di svolgere le proprie attività quotidiane in sicurezza e autonomia» spiegano i responsabili scientifici del progetto, il professor Giandomenico Nollo e il dottor Giovanni Guandalini dell’Apss. «Ciononostante mantenere il loro benessere fisico, cognitivo e sociale è una sfida. Spesso l’unica possibilità è il ricovero in una struttura di cura. Molte soluzioni a questo problema sono state avanzate nel corso degli ultimi anni ma alcune sembrano funzionare soltanto nei laboratori dove vengono progettate. Altre soluzioni partono dalla riprogettazione degli spazi domestici che finiscono poi per somigliare a case del futuro che le persone anziane non riconoscono più come familiari e accoglienti. E altri progetti ancora propongono attrezzature da indossare che fanno sembrare gli anziani a dei robot mettendoli a disagio». 

«Risolvere questa sfida ha anche una valenza economica e rappresenta una importante possibilità di sviluppo tecnologico e imprenditoriale aprendo nuovi mercati a cui siamo estremamente interessati» aggiungono Giuseppe Conti di Nively e Maurizio Gianordoli di Social it. 

I sottoprodotti della ceramica analizzati in un seminario

Piastrelle di ceramica
Piastrelle di ceramica

Utilizzo dei sottoprodotti nelle imprese ceramiche. È il titolo del seminario tenuto sugli aspetti normativi, operativi e ambientali della nuova Determina 16604/2017 della Regione Emilia-Romagna. La normativa individua le caratteristiche e le possibilità di utilizzo di quattro sottoprodotti del processo produttivo ceramico: polveri e impasti di ceramica cruda, polveri da ceramica cotta, formati (integri o frammenti) ceramici crudi e cotti. Le imprese che producono questi residui da produzione possono ora iscriversi nell’elenco regionale dei sottoprodotti e operare il loro utilizzo al posto di materie prime vergini in un regime amministrativo semplificato. 

La disciplina ambientale individua come sottoprodotti i residui di un processo produttivo, non generati intenzionalmente, che possono essere utilizzati nello stesso o in un diverso processo di produzione o di utilizzo da parte del produttore o di un terzo. Il regime dei sottoprodotti presenta l’indubbio vantaggio di favorire il riutilizzo di scarti produttivi dissociando la crescita economica dalla produzione di rifiuti e riducendo il consumo di materie prime. Il settore ceramico opera di fatto da molti anni in questa direzione attuando in modo continuativo il riutilizzo di ingenti quantità di materiali di scarto. Queste operazioni avvengono in gran parte nel regime rifiuti. 

Piastrelle di ceramica
Piastrelle di ceramica

Dal punto di vista operativo, l’iscrizione nell’elenco è volontaria e a istanza dell’impresa: alla domanda di iscrizione l’impresa presenta una relazione tecnica che illustra le caratteristiche della sostanza, il processo produttivo da cui origina, l’impianto o l’attività di destinazione, le modalità di gestione (movimentazione deposito) comprovante il rispetto di tutti i requisiti previsti per la qualifica come sottoprodotto. All’impresa iscritta viene rilasciato un attestato di iscrizione che può accompagnare il trasporto del sottoprodotto. Il documento attesta che il processo produttivo di origine del materiale è iscritto nell’Elenco regionale dei sottoprodotti. Alle imprese iscritte nell’Elenco è chiesto di presentare un report annuale con le informazioni sui sottoprodotti originati dal proprio processo. 

 All’incontro, sono intervenuti Gianluca Rusconi e Giuseppe Vischetti di Confindustria Emilia Romagna, Cristina Govoni e Leonardo Palumbo della Regione Emilia-Romagna e Marco Ranuzzi e Simona Righi di Arpae Modena. Le indicazioni operative sono state fornite, per Confindustria Ceramica, da Claudio Medici e Graziano Busani. Ha concluso i lavori Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia-Romagna.

BigMat International Architecture Award 2017: i vincitori

premio-bigmat-2017

Va al centro d’arte francese FRAC il BigMat International Architecture Award ’17. Ad aggiudicarsi il premio lo studio Lacaton & Vassal con il progetto di riqualificazione e ampliamento dello spazio espositivo, situato a Dunkerque, nella regione di Nord-Pas-de-Calais in FranciaAffacciato sul porto, edificato su quello che restava del vecchio arsenale Halle AP2, l’edificio è stato ampliato con un nuovo corpo di fabbrica, una struttura prefabbricata completamente vetrata. “Una risposta attenta all’identità di Halle AP2. Il nuovo edificio non vuole né competere con il volume esistente né dissolversi come se non ci fosse”, dichiarano gli architetti.

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Premio BigMat International Architecture Award 2017

«BigMat è ideatore e promotore di questo importante premio internazionale – ha ricordato il direttore di BigMat International Matteo Camillini – perché vuole in primis contribuire a migliorare il nostro settore delle costruzioni, dal momento che BigMat ne è uno dei protagonisti per quanto riguarda la distribuzione. I progetti, infatti, portano alla ribalta un costruire di qualità che rappresenta un vantaggio per l’uomo e per l’ambiente e in questo l’architettura svolge un ruolo fondamentale. Il nostro Gruppo offre prodotti e assistenza sia nel campo della ristrutturazione sia in quello delle nuove costruzioni, grazie a un ascolto e a un dialogo profondo con il mondo dei progettisti e questo premio vuole confermare la nostra attenzione e il nostro impegno al loro fianco».

La giuria è stata presieduta da Jesús Aparicio, architetto e professore dell’Università Politecnica di Madrid. La composizione ha visto la partecipazione di un membro per ognuno dei Paesi partecipanti: Francesco Isidori (Italia), architetto e fondatore dello studio d’architettura LABICS, nominato per l’edizione del 2015 del Mies Van Der Rohe; Xaveer de Geyter (Belgio), architetto e vincitore del Gran Premio Internazionale di Architettura BigMat ’13; Marc Barani (Francia), architetto e vincitore del Grand Prix de l’Architecture 2013; Henrieta Moravčíková (Repubblica Ceca e Slovacchia), architetto, storico dell’architettura e curatrice; Paulo David (Portogallo e Spagna), architetto e Medaglia Alvar Aalto 2012.

Hanno partecipato al premio 900 candidati. Lo studio francese Lacaton & Vassal ha vinto sui quattordici i finalisti scelti fra gli 87 team di architetti preselezionati . Oltre al vincitore assoluto del premio BigMat International Architecture Award sono stati assegnati anche i rispettivi Premi nazionali e i Premi di categoria. 

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L’oro italiano del BigMat Award 2017

Per l’Italia si sono aggiudicati il titolo Maria Alessandra Segantini e Carlo Cappai dello studio C+S Architects di Treviso con il progetto Law Court Offices a Venezia. «Si tratta di un progetto che si trova tra la stazione e il porto di Venezia, in un contesto industriale. La qualità di questo progetto risiede nel modo in cui si integra nel contesto esterno, riprendendo l’archetipo degli edifici industriali e realizzando una costruzione ermetica che fa uso di materiali ossidati e arrugginiti, in perfetto accordo con il contesto».

Carlo Cappai di C+S, commenta: «Un premio di questo tipo è importantissimo perché avendo una eco internazionale e legata però anche ai singoli Paesi dà un orizzonte veramente vasto a questo Award e a noi architetti. Collego a questo anche la possibilità di poter avere una catena di servizi riguardanti le costruzioni in una rete capillare non solo in Italia ma presente anche in molti paesi d’Europa: questo è sicuramente una grande forza di BigMat e un aspetto di sicuro interesse per tutti i progettisti. Siamo entusiasti, orgogliosi e onorati di aver vinto il Premio Nazionale del BMIAA’17».

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BigMat International Architecture Award 2017: i vincitori

Ecco tutti i vincitori del Premio BigMat International Architecture Award 2017

I vincitori dei Premi Nazionali sono:
Belgio: Studio Multiple Architecture & Urbanisme, “Edificio-Piazza” a Herstal;
Repubblica Ceca: Studio A69 – Architekty, Prototipo di una casa a Posazavi;
Italia: Studio C+S Architects, Uffici giudiziari a Venezia;
Portogallo: Alvaro Siza Vieira + Eduardo Souto De Moura, Museo comunale Abade Pedrosa a Santo Tirso;
Spagna: Studio Mansilla + Tuñón Arquitectos, Museo delle Collezioni Reali a Madrid;
Slovacchia: Studio Zerozero, Ponte pedonale.

I premi di categoria:
Studio Éric Lapierre Experience, 86 Alloggi a Lione, Francia
Studio Muoto d’Architecture, Condensatore pubblico a Saclay, Francia
Studio João Mendes Ribeiro Arquitecto Lda + Menos É Mais Arquietctos, “Arquipélago” – Centro d’arte contemporanea a Ribeira Grande, Portogallo
Studio Pedro Matos Gameiro, Casa nel quartiere Alfama a Lisbona, Portogallo
José María Sánchez García, Stabilimento assemblaggio materiale elettrico in Spagna
Studio Morales De Giles Arquitectos S.l.p., Consolidamento e adattamento dell’ex convento di Santa María de Los Reyes e relativi giardini in Spagna

La Menzione Speciale Giovani Architetti BigMat ’17 assegnata a un’opera particolarmente meritevole realizzata da un architetto under 40, è andata agli sloveni H3T per il progetto della Casa nera sospesa in Boemia. Il Premio del Pubblico, una delle novità di quest’edizione, che ha coinvolto gli utenti della Rete, è andato al portoghese Pedro Mauricio Borges per il progetto Tenuta Da Tilia a Ponta Delgada, Portogallo.

 

 

E-store, ecco l’app
di e-commerce per i rivenditori

E-store app di e-commerce

Arriva uno strumento tecnologico studiato appositamente per i rivenditori di materiali edili, che serve a facilitare il lavoro, risparmiare tempo e, ovviamente, aumentare il fatturato. È l’app «estore», studiata da Virginia Gambino Editore e realizzata dalla software house Cosmobile.

La app si può utilizzare su smartphone o tablet come iPhone e iPad (sistema iOs), oppure sui dispositivi con sistema Android. E, ovviamente, anche da un computer, via web. Si tratta di uno strumento di marketing efficace per presidiare il territorio, consolidare il rapporto con i clienti e acquisirne di nuovi. Inoltre, è personalizzabile, per esempio, con la possibilità di aggiungere il marchio della propria azienda. Si possono anche aggiungere cataloghi sfogliabili, aggiornare lo stato di avanzamento degli ordini inviati, gestire documenti, inviare notifiche push, news, banner pubblicitari.

Ma il cuore della app è la piattaforma di e-commerce. I clienti possono prenotare gli acquisti e ritirare successivamente il materiale direttamente nella rivendita. In questo modo il cliente risparmia tempo e il punto vendita lavora sempre, 24 ore su 24. Non solo: il rivenditore può ottimizzare il lavoro, eliminando i tempi morti. Rispetto ad altre piattaforme, una volta acquistata la app non ci sono costi aggiuntivi e nessuna percentuale è dovuta a chi gestisce le transazioni. Non solo: anche i dati relativi all’utilizzo (clienti, indirizzi, transazioni) restano di proprietà e accesso esclusivo del rivenditore. Una descrizione completa della app sarà pubblicata sul prossimo numero di YouTrade.

Per tutte le info sull’app scrivi a info@vgambinoeditore.it

La congiuntura dell’edilizia: tendenze e analisi dei bilanci – 10 Novembre 2017

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Marazzi punta l’Est: apre il primo showroom a Varsavia

Le piastrelle e i pavimenti in ceramica Marazzi

Dopo le aperture di Londra e Parigi, Marazzi prosegue il dialogo con la community internazionale di architetti e interior designer. Marazzi, leader internazionale nel design e nella produzione di piastrelle di ceramica, ha inaugurato il suo primo showroom in Polonia, a Varsavia. La sala mostra si trova nel quartiere di Ochota, una delle zone più dinamiche e in sviluppo della capitale polaccam situato all’interno dell’Eurocentrum, building molto noto in città per l’ospitare attività di grande prestigio.

Lo spazio è stato progettato per presentare ai visitatori le molteplici soluzioni a disposizione in termini di materiali di prima qualità e di creatività all’avanguardia del marchio Marazzi. L’apertura di Varsavia segue di poco tempo quelle dello showroom di Parigi, inaugurato in Saint- Germain-des-Prés lo scorso mese di settembre, e quello di Londra, nella zona di Clerkenwell, aperto lo scorso mese di maggio, proseguendo così il percorso strategico impostato da Marazzi e volto al rafforzamento nelle principali capitali europee e al posizionamento del brand nella community internazionale di architetti e interior designer.

Marazzi_Opening Warsaw (1)Numerosa e di alto profilo la presenza di ospiti all’evento di inaugurazione del punto di Varsavia, alla quale hanno partecipato oltre 250 persone tra clienti e professionisti del progetto. «Siamo convinti – commenta l’amministratore delegato Mauro Vandini – che la proposta Marazzi oggi rappresenti un connubio di valori, di esperienza, ricerca e innovazione che in questo momento sono molto apprezzati dal mondo del design e della progettazione internazionale. Il mercato delle piastrelle in Polonia è in crescita con una domanda sempre più orientata all’alto di gamma. La nostra presenza in questo paese è storica, collaboriamo infatti da tempo con tutti i retailer più importanti. Questo nuovo spazio vuole consolidare il posizionamento di Marazzi come brand di riferimento sia per i nostri clienti che per la comunità di architetti».

Ecco come la pioggia può essere una risorsa per le smart city

Acque meteoriche e drenaggio sostenibile urbano

Gruppo CAP, Regione Lombardia, Legambiente e Università Statale insieme per fare il punto sugli interventi di drenaggio urbano per la gestione sostenibile delle acque meteoriche. Quali sono le soluzioni più innovative per far fronte a fenomeni atmosferici come esondazioni e bombe d’acqua? È possibile trasformare la pioggia in una risorsa per le smart city? Cosa significa “invarianza idraulica”e quali sono gli strumenti per sfruttarla nei piani di urbanizzazione del territorio lombardo? Per rispondere a questi e altri quesiti, Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della città metropolitana di Milano ,ha organizzato un convegno “Invarianza idraulica e piani di drenaggio sostenibile urbano”, chiamando al tavolo dei relatori tutti i soggetti coinvolti: tecnici del servizio idrico integrato, docenti universitari, rappresentanti della Regione Lombardia, nonché le associazioni ambientaliste attive nel territorio e Legambiente.

Ad aprire il tavolo di confronto, Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP: «Per le aziende che gestiscono il servizio idrico integrato l’approvazione del regolamento rappresenta un punto di svolta, un nuovo paradigma che scandisce modalità e tipologia di interventi come risposta al complesso rapporto acqua e città, in passato sottovalutato. Un rapporto che deve essere gestito solo con un approccio integrato, mettendo a disposizione la nostra competenza tecnica con le amministrazioni comunali, gli enti territoriali, l’esperienza accademica».

Obiettivo dell’incontro è stato quello di comprendere insieme la direzione e gli strumenti da adottare nel territorio della città metropolitana per avviare un nuovo corso nella progettazione dei piani urbanistici, tutelando ambiente e cittadinanza dai rischi idrogeologici. Cosa appunto prevista dal Regolamento regionale sull’invarianza idraulica n.7 del 23.11.2017 (con Dgr n. 7372 del 20/11/2017) che proprio martedì 28 novembre è entrato in vigore imponendo alle amministrazioni comunali l’adeguamento dei piani urbanistici e dei regolamenti edilizi. Per invarianza idraulica gli esperti intendono il principio in base al quale la portata idrica massima,risultante dal drenaggio di un’area, deve essere costante prima e dopo la trasformazione dell’uso del suolo nell’area specifica. Principio che si applica agli interventi di ristrutturazione edilizia, urbanistica e di nuova costruzione.

smart city«L’invarianza idraulica è una profonda e forte innovazione legislativa, ma non è sufficiente», sostiene Damiano di Simine, di Legambiente Lombardia, intervenuto al tavolo di confronto. «Occorre un riconoscimento del valore degli interventi delle infrastrutture verdi che oggi non sono coperti né dalle entrate del servizio idrico, né dagli ambiti urbanistici. La soluzione è incentivare, defiscalizzando, sia gli interventi da parte dei privati che quelli dall’amministrazione pubblica».

«Senza dubbio il gestore del servizio idrico, conclude Marco Callerio, Progettazione e direzione lavori Gruppo CAP, ha un ruolo strategico nell’applicazione del regolamento sull’invarianza. Ogni gestore dovrebbe potercoordinare i piani comunali, portandoli a una logica di rete sovracomunale».

Di rilevante importanza per comprendere le misure attuative del Regolamento sull’invarianza idraulica, l’intervento dell’ing. Roberta Cotignola di Regione Lombardia, rivolto agli addetti del settore, (ingegneri, chimici e geologi) con focus su misure e spunti previsti dal regolamento. L’attenzione si è poi spostata sul nuovo scenario delle green infrastructure spiegate dal prof.Gian Battista Bischetti, dell’Università degli Studi di Milano, opere di intervento sostenibili come le misure naturali di ritenzione delle acque, i tetti verdi, o ancora il riutilizzo del reticolo rurale che nel caso della città metropolitana è strettamente connesso a quello urbano.

Cambiano ancora i bonus casa 2018. Ecco come

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Primo «sì» ai bonus casa versione 2018. Ma con modifiche rispetto al testo presentato dal governo in ottobre. Tra gli emendamenti approvati dalla commissione Bilancio del Senato, infatti, è stato alzato a 40.000 euro il tetto massimo di detrazioni per ogni unità immobiliare  nel caso di riqualificazione energetica delle parti comuni dei condomini. Ma, attenzione: devono interessare l’involucro dell’edificio (in sostanza il cappotto) con una incidenza maggiore del 25% della superficie disperdente lorda. 

Altra novità: sulla installazione di ascensori e finestre l’aliquota Iva resta al 10% anche per chi presta il servizio. 

Infine, il bonus fiscale del 65% è applicato anche per l’acquisto (vale per il 2018) e la posa in opera di micro generatori che siano sostitutivi di quelli in funzione e si presume obsoleti. La detrazione massima è di 100.000 euro. Ma, anche in questo caso, l’installazione deve incidere e comportare un risparmio di energia di almeno il 20%. Ora la palla passa alla Camera.

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Finestre e serramenti: ecco come sarà il Fensterbau 2018

Fensterbau Frontale 2018

Il salone biennale leader a livello mondiale per finestre, porte e facciate scalda i motori in vista della sua trentesima edizione, dal 21 al 24 marzo 2018 presso il centro esposizioni di Norimberga. Un anniversario speciale, che il Fensterbau Frontale vuole festeggiare facendo un altro record, dopo quello di visitatori (110.581)  fatto registrare nel 2016. Al momento, la fiera è praticamente al completo: sono presenti tutti i grandi player del settore e il programma collaterale di eventi e convegni è stato arricchito da un nuovo forum di conferenze e visite guidate.

Risulta essere già prenotato il 97% della superficie stand a disposizione e sono già 64 gli espositori italiani iscritti, che hanno occupato 4.497 metri quadri di spazio fieristico. Non a a caso nel 2016 l’Italia s era attestata al secondo posto tra i Paesi con il maggior numero di visitatori presenti in fiera.

Produttori di finestre e facciate, carpentieri, architetti e rivenditori del settore potranno così nuovamente rincontrarsi in un’ottima occasione di business-to-business, oltre che per aggiornarsi sugli ultimissimi profilati, elementi costruttivi, applicazioni del vetro in architettura, ferramenta, sistemi di fissaggio e sicurezza, macchinari, impianti e molto altro ancora, grazie a un ricchissimo programma (in)formativo e specialistico.

Le novità in programma: Forum e visite guidate

Quest’edizione ospiterà per la prima volta un corposo forum di conferenze per tutta la durata del salone: esperti del settore discuteranno sui temi attuali, quali la digitalizzazione del mestiere, l’automazione delle case e la sicurezza, il tutto fornendo consigli pratici. Inoltre, è previsto un focus su smart home, domotica e informatizzazione degli edifici: dai portoni di ingresso alla ferramente relativa, dai dispositivi per la sicurezza e la protezione dai furti alle più moderne finestre e relativi ambiti di utilizzo.

Un concept vincente

Grazie alla sua offerta di prodotti, informazioni e soluzioni, il Fensterbau Frontale 2016 è stato capace di fare meglio delle aspettative prefissate: il 95% dei 794 espositori di due anni fa si sono detti più che soddisfatti dell’esperienza fieristica e il 94% è riuscita a stringere accordi commerciali proficui. Idem i visitatori: il 95%di loro (produttori di finestre per il 62%, rivenditori di elementi costruttivi per l’11%, specialisti in sistemi avvolgibili e oscuranti per il 10% e carpentieri edili per il 9%) si è detto più che soddisfatto dell’offerta merceologica presentata agli stand dalle aziende.Ovviamente l’obiettivo della 3o^ edizione del salone vuole confermare questi numeri e cercare addirittura di migliorarsi: le premesse ci sono. A fine marzo si tireranno le somme di quella che si preannuncia essere un manifestazione che scoppia di salute.

Federcomated, Freri presidente per la quinta volta

Giuseppe Freri
Giuseppe Freri

Per la quinta volta consecutiva al vertice di Federcomated è stato rieletto Giuseppe Freri come presidente nazionale. Rimarrà in carica fino al 2022. Durante il suo mandato, Freri è stato coadiuvato dal segretario generale di Federcomated, Mario Verduci, e dal presidente di Sercomated (la società di servizi di Federcomated e tavolo di confronto tra distribuzione e produzione) Luca Berardo, oltre che dai consiglieri nazionali e dai presidenti territoriali. Nuove associazioni locali, legge sul credito, modernizzazione del comparto con tecnologia e alla digitalizzazione, sono e restano i punti caldi del suo programma. Freri ha anche portato Federcomated ai tavoli di Federcostruzioni, Ance, Assimpredil, Cna, Cresme e sta lavorando perché la federazione sia presente anche all’interno di altri enti e associazioni. Oltre all’elezione del presidente, il consiglio direttivo ha votato per il rinnovo di tutte le cariche sociali dell’associazione. Il nuovo consiglio per il quinquennio 2017-2020 è ora composto da Luca Berardo, Cuneo, Andrea Biagioni, Pesaro Ermanno Chiari, Parma Franco Colarusso, Isernia Giulio De Angelis, Avellino Michele Dioguardi -Taranto Franco Ferrari, Milano Davide Iozzelli, La Spezia Gian Luca Ferri, Lodi Gian Luigi Metti, Pavia Massimiliano Murri, Roma Gerardo Nolè, Potenza Piero Oranges, Cosenza Sergio Puttini, Napoli Brighitte Schöntahler, Bolzano Pietro Sgrevi, Arezzo Matteo Valdè, Como Alessandro Volpe, Foggia Gianluca Zanutta, Udine Cristian Zanni, Brescia. Eletti anche i membri effettivi del Collegio dei Revisori: Giacomo Mandelli, Roberto Marinoni e Anselmo Meroni (membri supplenti Loris Berto e Gina Caralli); ed eletti anche i membri del Collegio dei Probiviri: Sergio Mugellini, Luciano Orsini e Giuseppe Vantusso  (supplenti Carlo Felisio e Guido Ruzzante).

Giuseppe Freri
Giuseppe Freri

Hines punta 1 miliardo sul mercato italiano

Case a Milano

Un assegno da 1 miliardo da investire in immobili in Italia, in particolare a Milano. A preparare l’investimento è il gruppo immobiliare Hines (che aveva già sviluppato l’area di Porta Nuova a Milano), in joint venture con il fondo pensione olandese Pggm. Le due società hanno creato un nuovo fondo che investirà solo sul mercato immobiliare italiano, in particolare sullo sviluppo di edifici a destinazione mista, uffici e high street retail (cioè negozi nelle strade di maggior rilievo). L’obiettivo del fondo è investire 1 miliardo di euro in immobili, puntando sulle principali città italiane con un’ottica di lungo termine. Già finalizzata la prima acquisizione: per 110 milioni è stato acquistato da Banco-Bpm un portafoglio di tre immobili nel centro storico di Milano. Si tratta della torre di Piazza Liberty e di due immobili in via del Lauro e via Mazzini, situati tra Duomo e piazza Cordusio.

Case a Milano
Case a Milano

Inaugurato lo showroom Zanutta a Parigi: le foto

showroom-zanutta-parigi

Ha aperto le sue porte lo showroom Zanutta a Parigi, il primo all’estero per dei principali distributori edili italiani, con 23 filiali tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Al 57 di rue de Bourgogne, nel cuore di uno dei quartieri commerciali della capitale francese, Atelier Zanutta “Maison a Vivre” si sviluppa su uno spazio laboratorio di 250 mq su due livelli, progettato dall’architetto  Mauro Rossetto.

In esposizione il meglio del design made in Italy, con mobili e finiture, nuovi trend e delle ultime avanguardie nel campo dei materiali per l’architettura e l’arredo casa. Oltre all’area espositiva, lo spazio ospita un’area di lavoro al piano terra e un piccolo appartamento al piano superiore, composto da cucina, living, camera da letto e bagno. Un ambiente dinamico, con spazi di lavoro e formazione, un’area dedicata alla bioedilizia ed esposizioni d’arte con artisti internazionali e designer emergenti.

Presenti all’inaugurazione autorità francesi e italiane: il primo consigliere dell’Ambasciata italiana a Parigi Pietro Vacanti Perco, il direttore dell‘ICE Giovanni Sacchi con la vice direttrice Maria Gisella De Pace, un rappresentante del Municipio di Parigi e diversi rappresentanti dei partner fornitori che hanno preso parte al progetto: da GranitiFiandre, a Panaria Ceramica, da Colledani a Vasco Group, Adotta, Artedilia, Fantini e molti altri.

 

Nella legge di Bilancio fondi per la sicurezza degli edifici

Montecitorio, sede della Camera
Montecitorio, sede della Camera

Novità nella legge di Bilancio 2018 che riguardano edilizia e costruzioni. Si tratta di emendamenti approvati, ma è ancora tutto da vedere se arriveranno nella forma attuale all’approvazione finale del provvedimento. Il primo emendamento riguarda un nuovo fondo per la messa in sicurezza degli edifici pubblici. A questo si aggiungono altri due emendamenti per la messa in sicurezza del territorio e la ristrutturazione dell’edilizia sanitaria. Per il primo emendamento sono previsti 30 milioni di euro ogni anno, dal 2018 al 2030. Per mettere in sicurezza gli edifici pubblici non sembra granché, in effetti. I particolari, compresi i costi connessi dalla redazione dei bandi di gara, dovrebbero essere successivamente definiti da un decreto del Mit. Per ottenere i fondi i soggetti pubblici dovranno, entro 18 mesi dall’approvazione del progetto definitivo, pubblicare il bando di gara per la progettazione esecutiva. 

Altro emendamento: finanziamenti per gli investimenti dei Comuni per il ripristino e la messa in sicurezza del territorio. Soldi che servono per riparare i danni di valanghe, frane e alluvioni dove è stato dichiarato lo stato di emergenza nell’anno precedente alla richiesta di finanziamento. Infine, per l’edilizia sanitaria due emendamenti approvati allungano i tempi di alle Regioni e alle Province autonome per realizzare gli interventi del programma di ristrutturazione dell’edilizia sanitaria. Ora ci sono 30 mesi di tempo anziché 18 dalla sottoscrizione degli accordi di programma per l’attuazione degli interventi e più tempo, e 18 mesi invece di 9, per l’aggiudicazione.

Montecitorio, sede della Camera
Montecitorio, sede della Camera

Poker d’assi Leca per il resort

Soluzioni Leca per il “Santa Caterina Village” di Scalea

I prodotti a base di argilla espansa Leca hanno dimostrato i vantaggi che possono apportare in termini di prestazioni nell’ambito della riqualificazione di un’importante struttura turistica. Elevato isolamento termoacustico, performance energetiche di assoluto livello e costi di gestione ottimizzati per un pacchetto di soluzioni in grado di coniugare prestazioni e facilità di gestione e utilizzo in cantiere.

Accoglienti, confortevoli, energeticamente efficienti: sono questi i cardini su cui si fonda la moderna edilizia abitativa, e in particolare quella degli spazi destinati all’ospitalità. Per questo motivo, quando si è trattato di procedere alla riqualificazione energetica del “Santa Caterina Village”, resort turistico situato a Scalea (Cosenza), in un’area particolarmente suggestiva del litorale cosentino, progettista e impresa esecutrice hanno deciso di rivolgersi alle soluzioni a base di argilla espansa Leca per l’incremento delle prestazioni di isolamento termico e acustico. Quattro i prodotti utilizzati: Lecablocco Bioclima Supertermico 30 di Anpel (Associazione Nazionale Produttori Elementi Leca); LecaMix Forte, Calpestop Super 5 e Leca Termopiù nel catalogo Laterlite.

Leca

Direttamente affacciato su una delle splendide spiagge della Riviera dei Cedri, al centro del caratteristico paese di Scalea, il resort Santa Caterina Village è una struttura turistica articolata in due edifici immersi nel verde di un parco da 40.000 m2, separati dalla litoranea ma uniti fra loro da una galleria sotterranea che ospita numerosi esercizi commerciali. Ai corpi di fabbrica che alloggiano le 380 camere del resort si affiancano inoltre diverse strutture sportive, fra cui due piscine per adulti e due per bambini, campi da tennis, spazi polivalenti e un campo da calcetto in erba sintetica.

L’esigenza di migliorare il comfort e soprattutto le prestazioni energetiche della struttura ha indotto la proprietà a varare un piano di riqualificazione del complesso alberghiero, finalizzato a migliorarne le performance e ottimizzarne i costi di gestione. Nello sviluppo del progetto, gli ambiziosi obiettivi prestazionali definiti di concerto con la proprietà hanno indotto l’impresa esecutrice a selezionare un pacchetto di soluzioni fra cui spiccano, per le loro eccellenti caratteristiche in termini di isolamento termico e acustico, quattro prodotti a base di argilla espansa Leca: il Lecablocco Bioclima Supertermico 30, utilizzato per le pareti di tamponamento, il massetto leggero premiscelato LecaMix Forte utilizzato in combinazione con il materassino isolante Calpestop Super 5 per il rifacimento integrale dei massetti sui solai interpiano, infine la speciale argilla espansa Leca Termopiù anti risalita di umidità scelta per realizzare l’isolamento termico del piano controterra della struttura.

Leca

Parte della gamma di blocchi multistrato termoisolanti per murature di tamponamento, Bioclima Supertermico 30 è un blocco multistrato prodotto industrialmente assemblando un blocco in calcestruzzo di argilla espansa Leca e un pannello isolante in polistirene  ad alta densità con grafite, creando così un manufatto unico per la realizzazione di pareti a posa singola. Progettati per pilastri aventi spessore pari a circa 25 o 30 cm, questi blocchi offrono elevate prestazioni di isolamento termico che, abbinato all’elevata massa superficiale degli elementi, conferisce alle murature così realizzate ottime prestazioni di inerzia termica, tali da rispondere sia ai limiti di Legge di massa superficiale che di trasmittanza termica estiva.

Lecamix Forte è un premiscelato in sacco ideale per la realizzazione di massetti alleggeriti e massetti isolanti a ritiro e asciugatura controllati, adatti a ricevere qualsiasi tipologia di pavimentazione. Messo in opera ha una massa volumica di circa 1.050 kg/m3, quindi oltre il 40% più leggero di un massetto tradizionale; in più, il basso coefficiente di conducibilità termica certificato (λ =0,258 W/mK), circa un quarto del tradizionale sabbia e cemento, contribuisce positivamente all’isolamento termico dei divisori orizzontali interpiano. Il suo utilizzo in combinazione con Calpestop, materassino elastico in polietilene espanso reticolato chimicamente a cellule chiuse con densità di circa 30 kg/m3, completa in maniera ideale le prestazioni di isolamento acustico anticalpestio del massetto interpiano.

All’isolamento di strutture controterra è invece indirizzata Leca Termopiù, la speciale argilla espansa antirisalita di umidità sviluppata da Laterlite per la realizzazione di sottofondi e vespai isolati contro terra. Grazie allo speciale trattamento, il vespaio isolato in Leca Termopiù assicura un’efficace barriera antirisalita di umidità per capillarità dal terreno, assicurando salubrità all’edificio per l’intera vita utile.

Leca

L’intervento, che ha interessato una parte rilevante del villaggio turistico, ha innanzitutto comportato la demolizione delle pareti perimetrali esistenti, realizzate in comune laterizio, e il loro rifacimento integrale con l’utilizzo dei blocchi Bioclima Supertermico 30, utilizzati in ragione di circa 1.000 m2 di superficie. Il basso spessore degli elementi, limitato a soli 30 cm, ha permesso di contenere lo spessore totale delle murature così realizzate, ottenendo parallelamente un importante miglioramento delle prestazioni energetiche fornite dalle stesse.

Rifacimento totale anche per i massetti dei solai interpiano degli edifici che alloggiano le camere, per i quali sono stati utilizzati circa 70 m3 di Lecamix Forte accompagnati dalla posa di 1.800 m2 di materassino isolante Calpestop S5; la versione qui utilizzata, dello spessore di 5 mm, è rivestita su un lato da un foglio alluminato e goffrato, accorgimento che ne aumenta la resistenza all’abrasione e al passaggio del vapore.

Di circa 40 m3, infine, è stato il quantitativo di Leca Termopiù fornita nella versione in sacchi, materiale leggero, isolante e naturale impiegato per l’isolamento dei locali cantinati; la ridestinazione d’uso di questi ultimi da spazi autorimessa a centro benessere richiedeva infatti il loro preventivo trattamento con una soluzione in grado di proteggerli efficacemente dalle risalite di umidità e creare al contempo un buon isolamento termico, obiettivi entrambi raggiunti grazie alle caratteristiche intrinseche del prodotto. 

La combinazione delle proprietà tecniche e delle prestazioni in opera di questi quattro prodotti a base di argilla espansa Leca, questi quattro “assi” dell’edilizia moderna, ha consentito di raggiungere in modo facile e garantito gli ambiziosi obiettivi definiti in fase di progetto.

LA RIVENDITA E L’OPPORTUNITÀ DEL WEB: e-commerce oppure e-store? – 10 Novembre 2017

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Xella vende Fermacell all’irlandese James Hardie

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Xella International ha venduto Fermacell all’irlandese James Hardie. La società nata a Melbourne, ma trapiantata a Dublino, è stata fondata nel 1888 ed è quella che ha inventato il fibrocemento. Conta su oltre 3mila dipendenti in tutto il mondo, con un fatturato di oltre 2,37 miliardi di euro. Il completamento formale (closing) della vendita è previsto nel primo trimestre del 2018. «Fermacell è una società forte e ha contribuito negli ultimi anni hanno contribuito al successo del gruppo Xella. Dopo un attento esame, ma siamo giunti alla conclusione che la vendita a James Hardie sia per lo sviluppo del Gruppo Xella e per l’ulteriore crescita della Fermacell è di per sé la soluzione migliore», ha spiegato Jochen Fabritius, Ceo del Gruppo Xella. Dopo l’acquisizione del produttore di isolamento Ursa e la vendita della cessione della business unit Fermacell è la terza transazione importante dei produttori di materiali da costruzione di Duisburg nel 2017. «Operazioni fondamentali per l’ulteriore apprezzamento del Xella e creare le basi per un’ulteriore crescita profittevole e sostenibile», ha aggiunto Fabritius.

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