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I Bilanci delle Costruzioni – 2017 (Abbonati)

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Mapei, dove la sostenibilità è di casa

Ecco il primo Bilancio di Sostenibilità Mapei

Nella ricorrenza del suo 80° anniversario, Mapei ha scelto di realizzare il primo Bilancio di Sostenibilità, che mette in luce gli aspetti ambientali, sociali ed economici delle attività dell’azienda, per condividere con i suoi stakeholder gli obiettivi che l’hanno guidata nel suo operare quotidiano: migliorare la qualità della vita delle persone e tutelare l’ambiente attraverso la ricerca e la formulazione di prodotti sempre più sostenibili, processi produttivi efficienti, valorizzazione del territorio e partecipazione attiva alla vita della comunità.

Queste le parole di Giorgio Squinzi, Amministratore Unico dell’azienda nata a Milano nel 1937: «Il primo Bilancio di Sostenibilità di Mapei nasce dalla forte volontà di raccontare tutto questo, trasmettendo ai nostri numerosi stakeholder l’approccio etico e trasparente e la forte responsabilità d’impresa che da sempre ci caratterizzano».

Il percorso intrapreso da Mapei per la redazione del primo Bilancio di Sostenibilità ha coinvolto il top management e numerose funzioni aziendali che hanno contribuito per le parti di competenza, sotto la guida di un gruppo di lavoro dedicato. Il documento riassume le attività di Mapei S.p.A. relative al 2016 ed è stato redatto secondo i GRI (Global Reporting Initiative) Sustainability Reporting Standards. Le tappe iniziali per la realizzazione del Bilancio sono state l’individuazione e prioritizzazione dei portatori di interesse di Mapei e l’analisi di materialità (analisi dei temi che hanno rilevanza per gli stakeholder).

Dal momento che Mapei ha ideato e realizzato negli anni molte ricette vincenti per i propri prodotti, il documento è strutturato secondo la ricetta che ha permesso all’azienda di assicurarsi uno sviluppo sostenibile nel tempo e mantenere il proprio ruolo di leader nel settore.

Mapei bilancio sostenibilità

Gli ingredienti di questa ricetta, ad ognuno dei quali è dedicato un capitolo del volume, sono:
– la Ricerca & Sviluppo, il vero motore di Mapei, che è votata alla produzione di prodotti durevoli e di qualità che abbiano un ridotto impatto sulla salute delle persone (applicatori e utilizzatori finali) e sull’ambiente;
– l’efficiente sistema produttivo Mapei, reso possibile grazie ad una strategica dislocazione degli impianti produttivi che consente di coprire interamente il territorio nazionale, costanti e tempestivi controlli di qualità su materie prime e prodotti finiti e monitoraggio dei consumi e degli impatti ambientali dei processi produttivi per migliorare le proprie performance;
– la crescita e valorizzazione delle persone di Mapei, attraverso aumenti dell’organico e investimenti nella formazione;
– l’impegno dell’Azienda per la vita della comunità e per lo sviluppo del territorio, attraverso sponsorizzazioni culturali e sportive, e contributi sociali e di solidarietà con particolare attenzione ai giovani e alle persone in difficoltà.

Per Mapei questo importante risultato non rappresenta un traguardo perché l’azienda è sempre rivolta al futuro, verso quello che ancora può fare per i clienti, fornitori, dipendenti e, più in generale, per la comunità.

Lo dice anche l’Ucimu: più posti di lavoro grazie a Industria 4.0

Più occupazione con il Piano Calenda Industria 4.0

«L’Industria 4.0 crea maggiore occupazione, soprattutto per i giovani. Il piano è solo agli inizi e deve andare avanti, dando importanza alla formazione per fare un salto in avanti in tecnologia». Parola di Massimo Carbonero, presidente Ucimu, l’associazione dei costruttori di macchine utensili, robot e automazione.  Una rivoluzione in atto che interessa tutto il mondo del lavoro e in un certo qual senso sopratutto le piccole e medie imprese: «Grazie a questo fenomeno in Italia si sta risvegliando un’imprenditoria che si era assopita: l’Industry 4.0 è un ripensamento dei processi produttivi e le Pmi si stanno mettendo in gioco. Infatti, oggi le aziende stanno ripensando il proprio processo di produzione, stanno cercando di migliorare le proprie tecnologie e stanno anche pensando di assumere nuove persone formate e competenti in questa precisa direzione».

Ecco perché, sempre secondo il numero uno di Ucimu, «è un errore pensare che l’Industria 4.0 comporterà una riduzione dell’automazione, in quanto l’automazione nella aziende con produzioni massive è già in atto da tempo. Oggi, invece, si ha la possibilità di avere nuove figure professionali perché tutto quello che si fa può essere interconnesso. Per questa ragione siamo convinti che proseguendo su questa strada, aumentino le possibilità di assunzione per i giovani, come dimostra il fatto che nelle nostre aziende non è diminuito il numero dei dipendenti, bensì è aumentato».

Formare, formare e ancora formare: questa deve diventare la parola d’ordine. «Per non creare disoccupazione bisogna fare un grande sforzo sulla formazione 4.0 E il governo ha fatto un primo passo inserendo nel pacchetto delle misure a favore del rilancio dell’industria il credito di imposta per la formazione in materia di industria 4.0. Perché, per crescere e restare competitivi, continuando a produrre ricchezze e creare posti di lavoro, il manifatturiero non ha bisogno solo di high-technologies, ma anche  – se non soprattutto – di competenze adeguate a gestire e guidare al meglio i processi di trasformazione in atto».

Industria 4.0

Gruppo DEC continua a crescere e supera i 9 milioni di premi

Marcella Prampolini, presidente Gruppo Dec

La distribuzione edile secondo il Gruppo Dec

197 associati e 236 punti vendita sono alcuni dei numeri di Gruppo Dec  (Distributori Edili Consorziati), fondato nel 2004 e in poco più di dieci anni cresciuto in maniera esponenziale dalla Valle d’Aosta al Friuli-Venezia Giulia, e giù fino al Lazio e all’Umbria. «Il 2017 è stato un anno molto positivo per D.EC.» ha raccontato a YouTrade la presidente Marcella Prampolini in occasione della convention annuale organizzata dal consorzio. «È stato un anno al di sopra delle aspettative: abbiamo consolidato la compagine sociale con dieci nuovi soci e circa 15 punti vendita in più, abbiamo chiuso il 2017 superando abbondantemente i 150 milioni di euro di fatturato gestito, i numeri ci stanno davvero strabiliando, premiando dei nostri sforzi. Non è stato un anno semplice, anche perché nel settore della distribuzione edile nulla è semplice, ma abbiamo affrontato tutte le difficoltà continuando a rimanere al passo. L’unione fa la forza e questo ha dato ottimi risultati».

Pilastro portante della filosofia del D.E.C. l’associato, i cui interessi sono posti al centro di ogni accordo commerciale con i fornitori, e al quale ogni tre mesi vengono distribuiti dei premi economici. «Ogni socio ha le proprie esigenze specifiche, ma se le andiamo a racchiudere in una parola possiamo dire che ogni distributore vuole semplicemente riuscire a fare il suo lavoro al meglio, esprimendo al massimo la propria professionalità», dichiara la presidente. «Gli associati D.E.C. hanno un’alta professionalità, noi facciamo in modo che questa qualità emerga e venga ripagata, difendendoli contro la concorrenza colossi della grande distribuzione organizzata, sviluppando collaborazioni con i fornitori, aiutandoli a differenziarsi e specializzarsi, con gli strumenti giusti per essere concorrenziali. A volte basta solo un sorriso!».

Quali sono gli obiettivi per il 2018? «L’obiettivo principale per il 2018 è quello di aumentare la conoscenza del DEC da parte del mercato, al di là degli operatori del settore. Abbiamo intenzione di raggiungere tutti i magazzini ancora liberi, continuare l’attività di formazione per i soci, partire con una campagna pubblicitaria e merchandising. Non abbiamo mai imposto nulla agli associati, ora inizieremo a “vestire” il magazzino con i colori del marchio, in maniera discreta ma funzionale a diffondere il nome D.E.C.».

Prossimo appuntamento a marzo 2018 con l’assemblea per l’approvazione del bilancio. «Un evento sempre molto importante, in cui divideremo oltre 9 milioni di euro di premi».

Finzi nuovo direttore commerciale di Kerberos

David Finzi
David Finzi

Kerberos, azienda padovana, controllata da Ego Power,  specializzata in soluzioni per l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse energetiche, sia in ambito civile che industriale, ha affidato la direzione commerciale a David Finzi. Laureato in Economia aziendale, il manager ha accumulato significative esperienze nell’ambito della relazione con il cliente, del sales development e del coordinamento delle risorse umane operanti nell’area della vendita e dell’assistenza post. Dopo un’importante ed ultradecennale esperienza come sales net supervisor in Repower, approda in Kerberos con l’obiettivo di «gestire i grandi clienti e di sviluppare appieno il potenziale dell’azienda padovana nelle diverse aree operative: i sistemi per la gestione, il controllo ed il monitoraggio dei consumi energetici e dell’illuminazione industriale e pubblica, nonché nell’area della climatizzazione domestica. Il mio primo obiettivo sarà quello di rafforzare la struttura di vendita sul territorio, mettendola in condizione di esprimere tutte le sue grandi potenzialità», ha esordito Finzi.

David Finzi
David Finzi

Porte a scomparsa insonorizzate con Acoustic 38 dB di Eclisse

Eclisse-Acoustic

Eclisse presenta Acoustic 38 dB per l’isolamento acustico di porte scorrevoli a scomparsa. La soluzione combina al controtelaio uno speciale kit composto da pannello porta e stipiti acustici ad alte prestazioni fonoisolanti. Chiudendosi, la porta attiva automaticamente specifici elementi che sigillano l’intero perimetro riducendo il rumore tra le stanze e un abbattimento acustico pari a 38 dB.

isolamento-acustico-porte-scomparsa

Ogni elemento è progettato per garantire l’insonorizzazione della porta e la particolare stratigrafia garantisce alte prestazioni fonoisolanti. Il pannello porta scorrevole acustico ha uno spessore pari a 40 mm ed è fornito di serie con le lavorazioni necessarie per l’applicazione degli accessori. Gli stipiti acustici sono forniti già fresati e pronti per l’applicazione degli accessori e delle guarnizioni acustiche. Guarnizioni e dossi si attivano quando la porta viene chiusa, insonorizzando l’intero perimetro del foro porta e sigillando tutti gli interstizi fra porta e stipiti, sia nello spazio della battuta che nello spazio all’interno della bocca del cassone. I due magneti invece contribuiscono a tenere perfettamente chiusa la porta, garantendo la totale aderenza delle due superfici. Di serie anche i paraspifferi inseriti nel perimetro inferiore e superiore che si attivano quando la porta scorrevole è chiusa. La loro speciale forma avvolge gli interstizi con precisione. L’alta qualità dei materiali permette di conservare intatta nel tempo la performance acustica originaria.

isolamento-acustico-porte-scomparsa

Eclisse Acoustic 38 dB è disponibile nelle finiture noce tanganika grezzo e laccati opaco e si abbina ai controtelai modelli Eclisse Unico, Luce ed Ewoluto, anche già installati, con spessori parete finita a partire da 125mm, con larghezze da 600 a 1000 millimetri e altezze da 2000 a 2400 millimetri. Se applicato a controtelai già installati la luce di passaggio si riduce di 10 millimetri.

Dichiarazioni ambientali di prodotti, riconoscimento a EpdItaly

Condutture in polietilene
Condutture in polietilene

Il ministero dell’Ambiente ha aggiornato il decreto sui Criteri ambientali minimi in edilizia. In questo contesto, ha riconosciuto EpdItaly (Program operator italiano), come soggetto di riferimento per le Dichiarazioni ambientali di prodotto (Epd). Con EpdItaly è ora a disposizione, così come in molti altri Paesi europei, un soggetto riconosciuto a livello internazionale per la pubblicazione delle Epd. L’Epd comunica informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi, basate sull’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment). La correttezza del metodo utilizzato e dei dati forniti è garantita dalla convalida da parte di un ente di certificazione di terza parte accreditato e dalla pubblicazione del documento da parte di un Program Operator come EpdItaly. Nella nuova versione del decreto l’Epd, una delle opzioni possibili per dimostrare il possesso del requisito ambientale, è così descritta: «Una dichiarazione ambientale di prodotto di Tipo III (Epd), conforme alla norma Uni En 15804 e alla norma Iso 14025, come EpdItaly o equivalenti». I componenti edilizi per i quali viene riportato il riferimento a EpdItaly vanno dai calcestruzzi confezionati in cantiere e preconfezionati ai laterizi, dagli elementi in ghisa, ferro e acciaio ai componenti in materie plastiche e alle tramezzature e controsoffitti. EpdItaly è stato recentemente riconosciuto dall’ente unico di accreditamento nazionale Accredia, secondo lo standard Uni Cei En Iso/Iec 17065 Conformity assessment – Requirements for bodies certifying products, processes and services. 

Condutture in polietilene
Condutture in polietilene

Mentre quindi in precedenza gli organismi di certificazione operanti sul mercato italiano dovevano accreditarsi presso Program Operator di altri Paesi ora possono farlo secondo lo schema italiano EpdItaly. Da qui deriva l’opportunità del riferimento specifico riportato nel nuovo decreto. L’Epd è utile non solo per la partecipazione a gare d’appalto che debbano rispettare i Cam e non solo per gli specifici requisiti richiesti (principalmente la percentuale di materia riciclata o recuperata o di sottoprodotti), ma più in generale per aumentare la propria capacità competitiva sui mercati di riferimento e per partecipare a molti sistemi di rating nazionali e internazionali quali Leed, Breeam, Hqe o Dngb, che premiano la valutazione del ciclo di vita completo dell’edificio e l’utilizzo di prodotti che possiedono una Epd. EpdItaly è un Program Operator che fa parte di Ecoplatform, l’organizzazione europea di riferimento per l’armonizzazione dell’Epd tra i diversi Paesi europei. Ed è grazie a una serie di accordi di mutuo riconoscimento fra EpdItaly e altri Program Operator europei e internazionali – come ad esempio Ibu, Aenor, UL – che è possibile utilizzare l’Epd registrata presso EpdItaly per promuovere la qualità del Made in Italy e competere sui mercati internazionali dove l’Epd è già molto diffusa. Ciò non solo per i prodotti da costruzione, ma per qualunque prodotto o servizio di cui si debbano o vogliano evidenziare le prestazioni ambientali.

L’ecobonus si cumula al sismabonus, arrivano altre novità sugli sconti fiscal

Case a Milano
Case a Milano

Nuovo aggiustamento per gli sgravi fiscali legati alla casa. La Commissione Bilancio della Camera, infatti ha ritoccato ulteriormente il provvedimento noto come bonus casa. La novità introdotta è questa: nei condomini sarà possibile cumulare detrazioni per ecobonus e sismabonus con un’unica aliquota di detrazione, con un tetto massimo dell’85%. È ancora tutta da chiarire, però, la procedura necessaria per usufruire della detrazione cumulata, dato che per ottenere lo sconto fiscale con i lavori di consolidamento è necessario il via libera dell’Ena e, non da ultimo, che siano fissate le procedure burocratiche con atti ufficiali del ministero delle Infrastrutture. Inoltre, perché le nuove modifiche siano approvate definitivamente occorre il voto finale delle due Camere.

Case a Milano
Case a Milano

Il cappotto Cortexa per le case in legno

Isolamento a cappotto per le case in legno

Uno dei trend del mercato edilizio più rilevanti del momento riguarda il settore delle case in legno che risulta in crescita costante con un valore stimato complessivo di 700 milioni di euro. Il mercato degli edifici in legno, non più nicchia ma segmento di mercato in continua evoluzione, fa registrare andamenti e numeri importanti, guadagnando quote di mercato nel settore delle nuove costruzioni. Interessante anche la geografia dell’ubicazione delle costruzioni realizzate, che vede la Lombardia al primo posto, seguita da Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. Le ragioni di questo andamento sono da ricercare nei vantaggi che questa tipologia costruttiva offre al mercato, ovvero in prima battuta le caratteristiche di sostenibilità, sicurezza antisismica e versatilità insite nel materiale, e non da meno i tempi molto rapidi di costruzione e la possibilità, mediante tecniche costruttive innovative, di realizzare edifici anche multipiano.

In base ai dati emersi dal 2° Rapporto Case ed edifici in legno 2015 l’applicazione principe riguarda il settore residenziale con l’89% di edifici residenziali sul totale di 3.200 edifici in legno costruiti nel 2015, attestandosi su una quota di mercato del 7,2% rispetto al totale dei permessi di costruire rilasciati in Italia nell’anno 2015. Nel rispondere alle esigenze di elevate performance richieste da una clientela sempre più competente e attenta, e garantire la massimizzazione dell’efficienza energetica per questo tipo di costruzioni, il sistema a cappotto costituisce una soluzione privilegiata.

Case in legno isolamento

L’isolamento integrale dell’involucro dall’esterno offre il vantaggio della completa risoluzione dei ponti termici, un performante livello di coibentazione e un’ottima protezione della struttura dagli agenti atmosferici e dagli sbalzi termici. Il sistema a cappotto, opportunamente progettato e posato a regola d’arte si abbina perfettamente alla filosofia che sottende la costruzione delle case in legno, le preserva e le protegge nel tempo, generando un eccellente comfort abitativo a fronte di bassi costi di esercizio, per il riscaldamento invernale e il condizionamento estivo.

Inoltre le caratteristiche dei sistemi di isolamento termico a cappotto (Etics) si sposano perfettamente con le esigenze delle strutture di tipo leggero, realizzando, come detto, una protezione termica efficace e allo stesso tempo migliorando, dove necessario, le prestazioni delle pareti da un punto di vista anche acustico e antincendio. I sistemi a cappotto hanno effetti positivi sulle strutture in legno in termini di riduzione dei movimenti dovuti alle escursioni termiche e possono anche contribuire ad eliminare i fenomeni di condensa e/o l’umidità residua degli elementi lignei al momento della costruzione.

Il sistema a cappotto dispone inoltre di una procedura di certificazione specifica per le case in legno, che attesta l’idoneità all’utilizzo dei sistemi certificati secondo Cuap o secondo Ead, su supporti leggeri. Le case in legno, per la loro particolarità costruttiva, richiedono accorgimenti e materiali specifici e manodopera altamente specializzata. Un aspetto importante da tenere presente nella progettazione di sistemi Etics su strutture portanti di tipo leggero è la relativa mobilità delle stesse strutture, che richiede una specifica attenzione nel trattamento dei dettagli esecutivi dei nodi e dei collegamenti. Tutto ciò volge sicuramente a favore di realizzazioni di qualità, mantenendo alta l’attenzione verso metodologie di progettazione e posa eseguite a regola d’arte. Anche per questo tipo di applicazione i tecnici delle aziende produttrici che fanno parte del Consorzio Cortexa offrono consulenze mirate e approfondite per risolvere eventuali dubbi progettuali o realizzativi.

Lattoneria novembre 2017

Lattoneria novembre 2017

È uscito il nuovo numero della rivista Lattoneria dell’associazione Pile, pubblicata da Virginia Gambino Editore: ecco tutte le novità del settore

Spinta dell’Europa per riqualificare gli edifici

La sede della Comunità Europea, a Bruxelles
La sede della Comunità Europea, a Bruxelles

Sono necessari investimenti significativi per finanziare l’efficienza e la riqualificazione energetica degli edifici e dell’industria in genere per raggiungere gli obiettivi dell’Ue in materia di clima ed energia entro il 2030. Il settore privato svolgerà quindi un ruolo chiave. È la sintesi dell’incontro tenuto a Milano dal Sustainable Energy Investment Forum. Il summit aveva come obiettivo quello di promuovere il finanziamento di interventi di riqualificazione energetica degli edifici in Italia, Croazia e Slovenia. L’incontro è stato organizzato dalla Commissione Europea, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico, l’Enea, l’Abi e l’Un Environmental Finance Initiative, nell’ambito della campagna in funzione del programma Horizon 2020 dell’Unione Europea.

I Sustainable Energy Investment Forums (Sei Forums) sono organizzati in tutta Europa per promuovere investimenti e finanziamenti su vasta scala in favore dell’energia sostenibile. Durante gli incontri sono presentati progetti e programmi di investimento di successo, nonché le migliori pratiche di collaborazione con i decisori politici, le banche, i promotori di progetti e le Pmi: i fondi pubblici non sono sufficienti per coprirne il fabbisogno totale.

I Forum si basano sul lavoro del European Energy Efficiency Financial Institutions Group e mirano a coinvolgere il settore finanziario, le autorità pubbliche e tutte le parti interessate coinvolte nella realizzazione di investimenti nel settore dell’energia sostenibile.

La sede della Comunità Europea, a Bruxelles
La sede della Comunità Europea, a Bruxelles

Obiettivo Italia

L’incontro a Milano ha avuto lo scopo di promuovere il finanziamento di interventi di riqualificazione energetica degli edifici in Italia, Croazia e Slovenia. L’efficienza energetica è una priorità assoluta in Italia: la Strategia energetica nazionale ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni dall’84% al 67% (equivalente a circa l’1% del Pil addizionale) come risultato di una migliore efficienza energetica, dell’aumento della produzione rinnovabile, della riduzione delle importazioni di elettricità e l’incremento della produzione di risorse nazionali. Si stima che l’80% dei guadagni derivanti dall’efficienza energetica fino a oggi raggiunti siano stati ottenuti attraverso le Esco (società di servizi energetici), principalmente nel settore manifatturiero e industriale, e supportati da certificati di efficienza energetica. L’accesso ai finanziamenti è un ostacolo all’ulteriore sviluppo di contratti di prestazione energetica e le misure in discussione per consentire ulteriori investimenti energetici sostenibili comprendono modifiche legislative per facilitare l’uso dei fondi strutturali in partnership tra pubblico-privato. 

La Croazia assegna una parte sostanziale delle sue entrate Ets (Eu Emissions Trading Scheme) all’efficienza energetica, compresa la ristrutturazione di edifici residenziali e pubblici. Il Fondo per la Protezione dell’Ambiente e l’Efficienza Energetica sostiene programmi di riqualificazione energetica e cofinanzia misure di efficienza energetica per gli edifici, con programmi rivolti a case, condomini, edifici commerciali e pubblici. Attraverso l’European Regional Development Fund 211 milioni di euro sono destinati a edifici pubblici, 70 milioni a condomini e 30 milioni a case, fino al 2020. 

Milano, tra vecchio e nuovo
Milano, tra vecchio e nuovo

L’investimento totale fino al 2050 per la riqualificazione di edifici a energia quasi zero è stimato in 18,7 miliardi di euro. Nel 2015 la Slovenia ha adottato una strategia per la riqualificazione energetica fissando gli obiettivi su un tasso annuale  del 3% di edifici pubblici centrali e il rinnovamento di 1,8 milioni di mq di superficie degli edifici nel più ampio settore pubblico, nel periodo dal 2014 al 2023. Il finanziamento pubblico-privato è stato messo a fuoco, con un obiettivo proporzionale di 1:3 di fondi pubblici per gli incentivi agli investimenti. Per il retrofit degli edifici pubblici, nel periodo 2016-2023 verranno erogati 115 milioni in sovvenzioni e 50 milioni in fondi rimborsabili di coesione. 

I fondi di coesione saranno combinati con investimenti finanziari provenienti da fondi dedicati e programmi di istituzioni finanziarie internazionali in sovvenzioni e fondi rimborsabili. Il valore totale annuo degli investimenti nella riqualificazione degli edifici (sovvenzioni e fondi rimborsabili, fondi privati derivanti da contratti di prestazione energetica e fondi statali) ammonta a circa 40 milioni. 

Contesto europeo 

Lo sblocco dei finanziamenti privati per gli investimenti nell’efficienza energetica è fondamentale per raggiungere gli obiettivi della Energy Union e sostenere la transizione verso un sistema di energia pulita, in particolare per la riqualificazione degli edifici. Con il pacchetto Energia pulita per tutti gli europei adottato il 30 novembre 2016, la Commissione Europea è disposta a istituire una politica e un quadro normativo chiari e stabili, che generino prevedibilità e trasmettano segnali precisi per stimolare gli investimenti. Ciò è importante in quanto saranno necessari 177 miliardi in più all’anno per il periodo 2021-2030 per raggiungere gli obiettivi proposti per il 2030, al fine di modernizzare e rendere il sistema energetico della Ue più efficiente, sostenibile e sicuro. Ciò porterà notevoli benefici: occupazione e crescita sostenibile, minori costi energetici, salute, comfort e sicurezza nell’approvvigionamento energetico. In aggiunta alla definizione di un corretto quadro normativo, la finanza della Ue è la chiave per mobilitare gli investimenti in efficienza energetica. 

Milano, skyline
Milano, skyline

Gli strumenti

Dal 2014 al 2020, gli European Structural and Investment Funds (ESIF), supportati da fi-compass (piattaforma per servizi di consulenza sugli strumenti finanziari) investiranno 18 miliardi in efficienza energetica negli edifici pubblici, residenziali e nelle imprese. La Banca Europea per gli Investimenti gestisce una serie di fondi per l’efficienza energetica. L’European Fund for Strategic Investments è uno strumento fondamentale per smuovere finanziamenti privati in progetti energetici (il 24% di tutti i progetti finanziati). L’European Investment Advisory Hub fornisce servizi di consulenza e assistenza tecnica allo scopo di rafforzare gli investimenti e il contesto economico europeo. 

L’European Local Energy Assistance fornisce sovvenzioni per l’efficienza energetica, energia rinnovabile distribuita e progetti e programmi di trasporto urbano. Istituito nel 2009, Elena ha assegnato circa 100 milioni di Euro di sostegno EU, stimolando un investimento stimato di circa 4 miliardi di Euro sul territorio. Il bando sull’efficienza energetica del programma Horizon 2020 fornisce anche fondi per progetti nell’ambito degli investimenti in energia sostenibile, compreso l’assistenza per lo sviluppo di progetti, schemi di finanziamento innovativi, servizi integrati di riqualificazione di abitazioni e mainstreaming del finanziamento dell’efficienza energetica.

Condominio S&C novembre 2017

Condominio Sostenibile e Certificato novembre 2017

In Lombardia il 22% delle compravendite di case

Milano, notte
Milano, notte

La regione più ricca d’Italia ha anche il mercato immobiliare più grande. C’è da stupirsi? No. Ma forse non tutti conoscono i numeri relativi. Eccoli: la Lombardia rappresenta il principale mercato immobiliare italiano, con il 22,2 per cento delle compravendite residenziali nazionali stimate per il 2017. La crescita percentuale delle transazioni rispetto al 2016 è pari al 12,8 per cento, ben al di sopra del tasso medio italiano del 7,7 per cento: la regione è passata da 109mila compravendite del 2016 a 123mila attese per fine 2017, mentre l’Italia da 520mila a 560mila per la fine dell’anno. I sono contenuti nel Rapporto 2017 sul mercato immobiliare della Lombardia di Scenari Immobiliari, in collaborazione con Casa.it.

Seconod lo studio, nel 2018 proseguirà il trend di crescita del mercato immobiliare lombardo, che dovrebbe far registrare oltre 143mila compravendite residenziali, pari al 16,7 per cento in più rispetto al 2017, contro il 12,5 per cento in Italia, mentre nel 2020 si prevede di raggiungere le 192mila compravendite. I prezzi medi nella regione dovrebbero aumentare dell’1,3 per cento nel 2018 (0,3 per cento in Italia) con un rialzo costante che proseguirà fino 2020 superando il picco del 2007 del due per cento. In Italia il trend porterà a una crescita dei valori del 2,9 per cento senza, tuttavia, tornare agli standard pre-crisi. Spostando lo sguardo sui singoli capoluoghi lombardi, si nota come i valori medi delle quotazioni a Milano siano in rialzo già dal 2015, con quasi il due per cento in più registrato nel 2016 nel semicentro. Si stacca anche Como, dove i prezzi sono in salita per il 2017 dell’uno per cento circa, primo risultato positivo dopo dieci anni di calo. Andamenti simili si registrano nella maggior parte dei capoluoghi restanti, con Pavia e Bergamo che nel 2017 riportano un’inversione di tendenza.

Milano. In particolare, a Milano la definitiva ripresa economica e i nuovi sviluppi immobiliari danno un progressivo incremento delle transazioni e un ritorno di appeal della città e del suo vivere urbano, che ha avuto un impulso positivo dall’Expo. Le compravendite nel 2017 supereranno 33mila unità, circa il 4,2 per cento in più rispetto al 2016, arrivando a 35mila il prossimo anno. A distanza di dieci anni, le transazioni tornano a superare i volumi del picco del 2007, impostando un trend di crescita che proseguirà nel prossimo biennio. L’andamento dei prezzi a Milano segue due linee di tendenza distinte tra periferia e resto del territorio. Nelle aree centrali i valori medi continuano ad aumentare: +1,8 per cento nel 2017 rispetto all’anno precedente. L’indice decennale dei prezzi nel centro del capoluogo ha superato i valori del 2007 già nel 2016 e prosegue tuttora il trend di crescita, con un +2,3 per cento nel 2018. Saranno le zone semicentrali le vere protagoniste del processo di trasformazione della città, specialmente nelle aree che sapranno trovare il giusto equilibrio tra qualità del prodotto, prezzo e localizzazione interessante per servizi e accessibilità. I prezzi nella fascia intermedia cresceranno di due punti percentuali nel 2017 e del tre per cento nel 2018.

Milano, notte
Milano, notte

Bergamo.  Le transazioni hanno seguito un andamento positivo costante dal 2014, arrivando a 1.520 compravendite nel 2016. Per l’anno in corso è atteso un aumento del 9,2 per cento dei volumi delle transazioni, che si porteranno a 1.660 unità. Un ulteriore aumento dell’11,4 per cento è previsto per il 2018. A proposito di prezzi medi, nel 2017 la zona centrale della città è stimata in rialzo intorno al due per cento in più rispetto al 2016, e crescerà della stessa misura nel 2018.

Brescia. Le compravendite hanno dato avvio alla ripresa nel 2015 e negli anni successivi hanno continuato sulla stessa scia, con 2.670 unità transate nel 2017. Il trend positivo permette di stimare una variazione dell’11,2 per cento con segno positivo per la fine dell’anno, che continuerà nel 2018 per arrivare a 2.900 unità compravendute.

Como. Nel 2017 ha avuto un aumento di oltre il 13 per cento nelle compravendite e del dieci per cento nel fatturato, così come l’offerta. Nel 2016 le transazioni sono tornare a superare le mille unità scambiate e l’anno si chiuderà con 1.230 unità, secondo le ultime stime. Nel 2018 la crescita dei volumi delle transazioni è prevista del 13,8 per cento, per arrivare a 1.400 unità.

Cremona. Nel 2017 sono stimate 920 compravendite nel capoluogo di Cremona, cioè il 13,5 per cento in più rispetto al 2016, con un trend positivo che continuerà nel 2018. Il prossimo anno la città supererà mille unità oggetto di transazione, riportando un aumento dell’11,9 per cento.

Lodi. Le compravendite quest’anno arriveranno a ottocento unità, con il 15,9 per cento in più, ma si ratta di un mercato ristretto. Per il 2018 le transazioni sono previste in aumento del 12,5 per cento, così da arrivare a quota novecento abitazioni scambiate.

Lecco. Ha riportato un aumento in tutti i principali indicatori di mercato, con le compravendite che si attestano in 700 unità, in aumento del 7,6 per cento sul 2016. Le transazioni continueranno il trend positivo nel 2018 con 770 transazioni stimate per la fine dell’anno, circa il dieci per cento in più rispetto al 2017.

Mantova. Ha censito 570 compravendite residenziali nel 2016 e si stima arrivino a 650 per la fine del 2017. Il fatturato arriva a quota cento milioni di euro, con un incremento dell’11,8 per cento rispetto al 2016.

Monza. Sono state 1.630 le transazioni del 2017, il 5,8 per cento in più rispetto al 2016, a fronte di un’offerta di 2.700 unità, in aumento dell’1,8 per cento sull’anno precedente. In aumento anche il fatturato del 3,5 per cento in un anno rispetto al 2016, raggiungendo un volume di 445 milioni di euro.

Pavia. Le transazioni hanno intrapreso un andamento positivo già nel 2016, arrivando a mille compravendite nel 2017, l’8,6 per cento in più sull’anno precedente. Per il 2018 è atteso un aumento del quindici per cento dei volumi delle transazioni, che porterà a 1.150 unità.

Sondrio. Le compravendite hanno dato avvio alla ripresa nel 2016 e quest’anno hanno continuato sulla stessa scia, con 320 unità oggetto di compravendita nel 2017. Il trend positivo permette di stimare una variazione dell’10,3 per cento con segno positivo per la fine dell’anno, che continuerà nel 2018 per arrivare a 350 abitazioni compravendute.

Varese. Nel 2017 ha avuto un aumento di oltre il tredici per cento nelle compravendite e dell’11,5 per cento nel fatturato. Nel 2017 le transazioni sono tornare a superare le mille unità e il 2018 si chiuderà con 1.150 abitazioni compravendute, secondo le ultime stime.

Il garage è lo spazio della creatività

Porte da garage

Sovente, in riferimento allo spazio garage, pensiamo a un luogo che abbia come uniche finalità quelle di mettere al sicuro auto o altri veicoli nonché di contenere tutta una serie di oggetti che sarebbe complicato o comunque poco consono allocare all’interno dell’abitazione: dal tosaerba alla motosega, dall’ombrellone per la spiaggia alla tenda per il campeggio, fino alla casetta degli attrezzi per il fai da te. Insomma, l’immaginario comune vuole il garage come un semplice parcheggio coperto o al massimo come un ripostiglio. Se così fosse però, oggi non esisterebbero alcune delle soluzioni tecnologiche più famose al mondo, né molti strepitosi film d’animazione o una leggendaria motocicletta.

Perché? Perché la storia parla chiaro e, se la indaghiamo attentamente, non possiamo che constatare che alcune delle più originali e vincenti intuizioni sono nate in un garage. Tra le start-up che hanno iniziato la loro appassionante storia in un piccolo spazio chiuso da un portone e che poi sono divenute dei colossi del mercato, si annoverano infatti alcuni dei più importanti brand universali. Il garage, quindi, può essere uno spazio in cui liberare la creatività e in cui, se si è baciati dalla fortuna e dotati di un’intelligenza vivace, scrivere la storia.

Senza sognare troppo in grande immaginando di costruire imperi, il garage può comunque essere utilizzato per esprimere la parte più fantasiosa di noi ed essere perciò adibito a molteplici funzionalità, divenendo spazio per l’hobbistica, atelier, o sala prove per band musicali, solo per citare alcuni esempi. Per questo, può essere importante che tale luogo sia confortevole, gradevole esteticamente, isolato a livello termico e anche sicuro. Per disporre di questa situazione – a tutto vantaggio della creatività – acquisisce rilevanza, insieme al mobilio, alle finestre, o alle decorazioni murali, anche la porta da garage. Infatti, è bene che questa chiusura presenti un appeal accattivante, una buona funzionalità, un’ottima sicurezza sia come anti-effrazione che come tutela per le persone e infine una concreta coibentazione termica, per creare un microclima che ci permetta di lavorare al meglio delle nostre possibilità. 

Estetica – Il colore è energia ed accende la creatività. Disponibili in tutti i colori della gamma RAL, nonché in infinite varianti estetiche, i portoni sezionali  Hörmann valorizzano con stile i più diversi edifici.

Garage Hormann

Sicurezza anti-effrazione – Disporre di tecnologie avanzate ci fa sentire più protetti e quindi più sereni. I portoni Hörmann utilizzano ad esempio il sistema BiSecur, in grado di regolare la trasmissione del segnale tra telecomando e automazione. Questo sistema deve la sua eccezionale sicurezza all’utilizzo di una codifica AES 128, standard riconosciuto e utilizzato a livello internazionale, e impiegato, per esempio, per l’online banking.

Garage Hormann

Sicurezza per le persone – Tra i numerosi dispositivi di sicurezza brevettati da Hörmann vi è la protezione salva dita – predisposta sia all’interno che all’esterno e persino sulle cerniere – in grado di escludere ogni pericolo di schiacciamento delle falangi tra gli elementi del portone.

Garage Hormann

Efficienza energetica – I portoni Hörmann sono performanti in termini di isolamento termico. In particolare, LPU67 Thermo è in acciaio coibentato a doppia parete, con elementi a separazione termica di 67 mm e ha un valore di trasmittanza termica di 0,91 W/(m²∙K) (per una dimensione di 5000×2125 mm).

H-LPU67Thermo

Comfort – Ogni chiusura Hörmann può essere controllata e comandata non solo da casa ma anche da qualsiasi altro luogo nel mondo, utilizzando la nuova APP BiSecur per smartphone e tablet.

Garage Hormann


Il Gruppo Hörmann

Azienda leader nel settore delle chiusure civili e industriali, Hörmann ha la propria principale sede in Germania, a Steinhagen, cittadina della Vestfalia, ed è presente in Europa, America del Nord e Asia con altre numerose importanti filiali. Nei suoi 27 stabilimenti specializzati lavorano 6.000 operatori, occupati nella produzione di portoni, porte, telai e motorizzazioni di alta qualità. Vero core business dell’azienda sin dalla sua fondazione, i portoni per garage destinati alle abitazioni private costituiscono ancora oggi un pilastro importante nella gamma prodotti per il residenziale, che comprende anche porte d’ingresso, porte per interni, porte multiuso, pensiline e automazioni. Le 14 filiali tedesche, unite alle oltre 80 organizzazioni di vendita proprie distribuite in più di 30 paesi, e alle centinaia di concessionari dislocati in 35 ulteriori Stati, garantiscono ai clienti Hörmann un servizio assistenza rapido e completo, in qualsiasi parte del mondo. A questa grande rete si aggiungono diverse migliaia di aziende partner situate in diversi Paesi, impegnate nelle operazioni di collaudo e manutenzione dei sistemi di chiusura.

Compravendite in aumento del 4,5% nei primi nove mesi

Case e giardino a Milano
Case e giardino a Milano

Bologna maglia nera del mercato immobiliare. Secondo l’Agenzia delle entrate, è l’unica città a segnare una diminuzione delle compravendite nei primi nove mesi 2017. In media, invece, l’incremento è stato del 4,5% rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso. Il trend è incentivato anche dai tassi dei mutui, che rimangono bassi. Si conferma, quindi, il ritorno dunque ad acquistare sia come prima casa sia come investimento. Le grandi città vedono in testa Palermo con un aumento del 13,7%,  a seguire Napoli con +8,9%. Segno negativo davanti alle transazioni di Bologna che, però, aveva avuto una crescita più importante nei trimestri precedenti. A livello geografico i comuni del Sud e delle Isole (con +5,0 %) corrono più dei comuni del Centro (+ 4,0%) e del Nord (+4,5%). Per Milano l’aumento è del 7,8%, mentre per Roma del 4,9% e Torino del 4%.

Case e giardino a Milano
Case e giardino a Milano

Mercato del lavoro in ripresa (ma non per l’edilizia)

Anche il governo lo ammette: l’occupazione nel settore delle costruzioni continua a scendere. E dire che il famoso milione di posti di lavoro in più è a portata di mano. Secondo il Rapporto sul mercato del Lavoro redatto da punto da ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, dal 2013 al 2016 sono risultano attivati 40,68 milioni di rapporti di lavoro, mentre ne sono cessati 39,15 milioni. La differenza è, appunto, di 916 mila posti in più. Certo, in parte sono contratti a termine, ma sempre meglio che non averne. E, poi, sono aumentate anche le assunzioni a tempo indeterminato che, nonostante un rallentamento, raggiungono un livello molto vicino al massimo della serie storica, 14 milioni 966 mila unità. Nel primo semestre del 2017, quindi, il numero di occupati si è avvicinato ai livelli del 2008, anche se in termini di ore lavorate il divario è ancora rilevante. Un po’ a sorpresa, tra i settori ad avere aggiunto più posti c’è l’agricoltura. Bene anche servizi, tra cui l’istruzione (con la maxi assunzione di 52mila precari) e la sanità. Passi in avanti anche per l’industria. Il buco nero, invece, rimane l’occupazione nelle costruzioni, che continua invece a ridursi in modo ininterrotto dall’inizio della crisi. Altro aspetto negativo: nel 2016 il tasso di occupazione per i giovani tra 15e 34 anni si è fermato al 39,9% ed è diminuito di 10,4 punti rispetto al 2008, mentre il tasso aumenta tra i 55 e i 64 (+50,3%).cantiere-8