I dati Cresme e la fame di case

L’Italia è per certi versi un paese paradossale. Gli italiani si lamentano del costo dell’energia, ma non vogliono impianti di qualsiasi tipo, tradizionali o rinnovabili, sotto casa. Brontolano che non c’è lavoro, ma il tasso di disoccupazione è il più basso da decenni. Imprecano contro il traffico, ma nessuno lascia l’auto a casa.

Un altro paradosso è che, secondo i dati Istat, negli ultimi cinque anni la popolazione italiana è diminuita di oltre 930 mila persone, quasi 1 milione di cittadini in meno. Eppure, nello stesso periodo il numero di famiglie è aumentato di oltre 714 mila unità. Com’è possibile? Una causa è il mutato modello sociale, con la crescita di nuclei bi o monofamigliari, visto che aumenta il numero di coppie che non hanno figli, oltre che dei single. Ragion per cui c’è necessità di un maggior numero di appartamenti, magari di dimensioni ridotte. Senza contare che l’Istat indica che a gennaio di un anno fa (quindi nel frattempo il numero sarà aumentato) erano residenti 5,3 milioni di cittadini stranieri, di cui oltre il 70% non comunitari. Insomma c’è bisogno di più case.

Edifici a Napoli
Edifici a Napoli

Proprio per questo i dati dell’ultimo rapporto Cresme sembrano un blues triste dell’edilizia, visto che il mercato segna un calo a -11,2% a causa principalmente dalla flessione delle ristrutturazioni residenziali (-20,8%). Ma il problema non è solo l’effetto sboom del dopo-superbonus: secondo il centro di ricerca, anche le nuove costruzioni abitative continuano a perdere terreno, seppure in misura più contenuta (-3,8%). Per fortuna c’è il Pnrr a mitigare la frenata, dato che il mercato sta registrando un picco di investimenti in opere non residenziali (+18,5%) e infrastrutture civili (+8,8%). Ma anche questo secondo doping, che segue quello del superbonus, è destinato a creare un effetto overdose giusto tra un anno, ad agosto 2026, quando si fermerà l’orologio del Piano di resilienza. Sempre secondo Creme, il non residenziale pubblico di nuova costruzione ha visto nel 2024 una crescita del 34,3%, dopo +19% del 2023. E per quest’anno crescerà del 18,5%, mentre la spinta sarà più moderata, dell’8,5%, nel 2026. Insomma, più scuole, ponti e ferrovie. Ma poche case dove stare.

Condominio a Milano
Condominio a Milano

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