A Verona torna ad ardere il Progetto Fuoco

di Santina Muscarà

Una festa al caminetto. E non solo: perché il fuoco è la fonte di calore più amata, ma anche importante dal punto di vista economico. Per questo festeggia dieci anni l’appuntamento internazionale che riunisce il settore della produzione di calore ed energia attraverso la combustione della legna. Fino al 28 febbraio, infatti, il quartiere fieristico di Verona ospita anche quest’anno Progetto Fuoco, che ha superato i 750 espositori provenienti da 36 diversi Paesi. «L’esposizione è visitata da 75 mila persone con una presenza di operatori stranieri di circa il 20%», spiega Raul Barbieri, direttore generale di Piemmeti, l’azienda che ha organizzato la manifestazione. «Siamo giunti a questa decima edizione con l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’internazionalizzazione, non solo dal punto di vista dei visitatori, ma anche dei produttori presenti, perché Progetto Fuoco è il luogo di incontro principale, a livello mondiale, di chi produce stufe, caminetti e tutti gli impianti e le apparecchiature che funzionano attraverso la combustione della legna». Un settore che aveva bisogno di una visibilità autonoma e che, per questo motivo, dal 1999 si riunisce a Verona con cadenza annuale fino al 2000 e, poi, biennale.

Progetto Fuoco
Progetto Fuoco

Dai grandi impianti ai caminetti

La manifestazione occupa sette padiglioni del quartiere fieristico, per un totale di 105 mila metri quadrati. In particolare, due padiglioni sono stati dedicati ai grandi impianti, caldaie e prodotti derivati del legno per l’utilizzo nel comparto agricolo e industriale. Tre padiglioni sono stati riservati al prodotto domestico, ovvero stufe, termocamini e articoli simili. Ancora: un padiglione è riservato alle cucine e vede l’esposizione di barbecue, forni e tutto ciò che riguarda la cottura con la legna e, infine, un padiglione è stato destinato a canne fumarie, accessori e componentistica. Inoltre, sono presenti due grandi aree esterne con le macchine per la prima lavorazione del legno, cioè tutta la parte che precede la preparazione del combustibile (legna, pellet, cippato). I visitatori? «I principali sono quelli professionali, come rivenditori, agenti, importatori. Poi c’è il mondo della progettazione, dell’installazione e della manutenzione. Non trascurabile la presenza del visitatore generico, che si attesta attorno al 25-30% del totale ed è molto importante, perché permette di dare consensi e notorietà a un comparto che non ha ancora raggiunto la conoscenza che dovrebbe avere», osserva il direttore.

L’esposizione è visitata da 75 mila persone con una presenza di operatori stranieri di circa il 20%
L’esposizione è visitata da 75 mila persone con una presenza di operatori stranieri di circa il 20%

Stufa sostenibile

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La manifestazione occupa sette padiglioni del quartiere fieristico, per un totale di 105 mila metri quadrati

Non tutti sanno, infatti, che riscaldare la propria abitazione attraverso una stufa a legna rappresenta una soluzione che consente economicità nei consumi e sostenibilità. Il legno è una fonte di energia rinnovabile. La stufa, inoltre, ha gli incentivi previsti dall’accesso al Conto Termico. Spesso, invece, si pensa alla stufa o al caminetto come a qualcosa che riguarda la baita in montagna e non come a una soluzione attuale, ideale in ogni posto che necessiti di essere riscaldato. Inoltre, il legno comporta emissioni di polveri in misura minore rispetto ad altri combustibili utilizzati: «Quando i giornali ci invitano a spegnere le stufe per abbassare le emissioni, in realtà dovrebbero specificare che il problema dipende dalle performance delle apparecchiature. È evidente che la stufa della nonna, prodotta molti anni fa, non possa essere paragonata ai prodotti che ci sono oggi in commercio e per i quali le emissioni prodotte sono state ridotte al minimo. Bisogna quindi fare una distinzione precisa», sostiene Barbieri.

Oltre 50 appuntamenti

Per diffondere al massimo informazioni e conoscenza sui cambiamenti del settore Progetto Fuoco ospita più di 50 convegni, organizzati in collaborazione con l’Aiel (Associazione italiana energie agroforestali), le cui tematiche spazieranno dalle emissioni allo sviluppo del mercato, dall’internazionalizzazione alla corretta manutenzione e così via, raggiungendo tutti gli attori coinvolti. «Non esiste altro palcoscenico dove si possa trovare un’offerta così ampia, diversificata e completa del settore. Ormai è un appuntamento atteso e tutti sanno che a Progetto Fuoco sono presentate le novità, sia a livello di informazione sia in termini di prodotti e sistemi realizzati», continua il manager. «È un mondo con enormi margini di sviluppo: basti pensare che ci sono ancora circa 2-3 milioni di vecchie stufe da sostituire. Inoltre non tutti sanno che la stufa non è una semplice integrazione al proprio riscaldamento, ma può essere essa stessa un impianto di riscaldamento».

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