Epbd in Italia: Ferraloro (Federcostruzioni) «serve un cambio di passo»

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Emanuele Ferraloro, presidente Federcostruzioni ©Federcostruzioni

La nuova direttiva EPBD IV (Case Green) è in attesa della divulgazione dei decreti attuativi: la consegna della prima bozza del Piano Nazionale di Ristrutturazione degli Edifici (NBRP) è fissata al 31 dicembre 2025, mentre il piano definitivo sarà da consegnare entro il 31 dicembre 2026.

Intanto, la sfida è lanciata: entro il 2030, cioè domani nel linguaggio dell’edilizia, tutti i nuovi edifici dovranno rispettare i requisiti del modello nZEB, quindi possedere elevate prestazioni energetiche, zero emissioni da fonti fossili e impronta carbonica minima lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio. Gli edifici pubblici dovranno conformarsi a questi livelli già dal 2028.

Successivamente si dovrà garantire un progressivo calo del consumo medio di energia primaria fino al raggiungimento della totale decarbonizzazione entro il 2050. Per gli edifici residenziali esistenti, invece, si punta a ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035 (26% per le strutture non residenziali).

Considerando che gli edifici italiani rappresentano oltre il 40% dei consumi energetici del Paese, di cui il 69% per riscaldamento e raffrescamento, è urgente efficientare le strutture e lavorare sull’involucro affinché si possano ridurre i consumi di energia.

Secondo i dati emersi dal terzo sondaggio sulla sostenibilità in edilizia condotta dal Centro Studi Cortexa con il coinvolgimento di oltre 300 progettisti italiani, il sistema a cappotto è proposto da circa l’88% dei progettisti perché alla base del reale risparmio energetico (Energy Efficiency First: rendere prima non disperdente l’involucro e poi intervenire sugli altri aspetti);

Il sondaggio è stato presentato durante la Settima edizione dell’EAE ETICS Forum, evento internazionale sul Sistema a Cappotto e il suo ruolo nella transizione verso un’edilizia più efficiente e sostenibile, organizzato da Cortexa e EAE. 

All’interno della tavola rotonda moderata da Giuseppe Latour, giornalista de Il Sole 24 Ore, sull’implementazione dell’EPBD in Italia, si è parlato della posizione di Federcostruzioni con Emanuele Ferraloro, presidente dell’associazione.

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Intervento Emanuele Ferraloro, presidente Federcostruzioni, durante il 7° EAE Etics Forum

«Il settore edile ha un ruolo fondamentale nell’implementazione e nell’attuazione della direttiva EPBD. La presenza di Cortexa in Federcostruzioni è un chiaro esempio di quanto sia assolutamente centrale il tema dell’efficientamento energetico.

La tecnologia, il buon sapere e il buon fare sono assolutamente determinanti quando si tratta di coibentare correttamente gli edifici. Riscontri e studi ci dicono quanto la resa di questo tipo di interventi, in termini di risparmi e ritorni economici, sia uno degli elementi cardine dell’efficientamento energetico, uno di quelli che dà i risultati migliori. È questo il primo passo per raggiungere gli obiettivi della direttiva EPBD.

EPBD in ItaliaLa forma più efficace di risparmio è il non consumo. Tuttavia, a livello legislativo è necessario un cambio di passo, con leggi snelle, veloci e attuali. Basti pensare che la legge sull’urbanistica risale ad anni precedenti la Repubblica, il testo unico dell’edilizia ha 25 anni.

Il settore delle costruzioni può tornare a essere il traino del nostro Paese, ma per fare questo serve una visione sul lungo periodo. Come possono le aziende fare pianificazione se la politica cambia strategia da un anno all’altro?».

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