In Italia (quasi) record di aiuti alle imprese

In questi ultimi anni gli italiani hanno ricevuto più aiuti dallo Stato rispetto a quelli degli altri Paesi, esclusa la Germania. È il risultato a cui è giunta un’analisi del Centro Studi di Gruppo Finservice (consulenze di finanza agevolata). Secondo il report, solo la Germania, con oltre 55 miliardi di euro, ha stanziato più dello Stato italiano, che ha elargito 45 miliardi di euro per finanziamenti come i crediti d’imposta per le industrie e i bonus a supporto dei cittadini. La Francia è al terzo posto con circa 41 miliardi. Non solo: al di là della nuova legge di Bilancio 2023, che comprende bonus e incentivi mirati, c’è una predisposizione nuova delle aziende italiane nei confronti delle agevolazioni per l’efficientamento energetico.

Secondo una recente indagine di Confartigianato, però, il caro energia in Italia sta mettendo a rischio quasi 900 mila imprese e oltre 3,5 milioni di addetti. Le stesse organizzazioni, per fortuna, possono contare anche su una serie di agevolazioni introdotte dal precedente Governo Draghi nel corso del 2022, rafforzate dalla legge di Bilancio 2023, la quale prevede due tipologie di incentivi. La prima è il credito d’imposta per aziende ad alto consumo energetico, la seconda, invece, riguarda gli incentivi alle organizzazioni verso investimenti in fonti di energia rinnovabile.

L’analisi del Cento Studi del Gruppo rivela la crescita dell’attenzione delle aziende per agevolazioni e strumenti per il risparmio, l’efficientamento e la sostenibilità energetica: nel 2022, il 31% delle aziende italiane ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico. Le aziende più attente si concentrano nel Nord Ovest, Sud e Isole. L’incidenza però è cresciuta più che altrove in Centro Italia, dove nel corso dell’ultimo anno la percentuale di clienti con pratiche energia è raddoppiata. Ad attirare nuove aziende verso il tema energia sono state soprattutto le agevolazioni fiscali, con il credito d’imposta energia elettrica e gas che rappresentano il 40% del computo totale delle pratiche, e quelle finanziarie.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui