Danesi in campo per la ricostruzione post-sisma con la muratura armata Normablok Più S40 MA

Know-how tecnico e innovazione si fondono in un’esperienza lunga più di sessant’anni nella produzione di laterizi ad alte prestazioni. Nata nel 1955, anno in cui è stato inaugurato il primo stabilimento di Soncino (Cremona), Fornaci Laterizi Danesi è divenuta nel tempo un punto di riferimento del mercato grazie alla qualità dei suoi prodotti e a un servizio di consulenza a 360 gradi.

Tra le più recenti novità c’è Normablok Più S40 MA, un laterizio dedicato alla costruzione in muratura armata che, oltre a garantire elevati valori di resistenza meccanica e sicurezza sismica, assicura alte prestazioni termiche grazie al polistirene additivato di grafite Neopor di Basf.

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Blocco Normablok Più S40 MA

Sistema in muratura armata Normablok Più S40 MA

Concepito da Danesi per realizzare murature armate portanti in tutte le zone sismiche e realizzato con laterizio Poroton P800, il blocco Normablok Più S40 MA coniuga i vantaggi della muratura armata con le performance del polistirene espanso additivato di grafite Neopor di Basf.

Utilizzato con la malta termo-sismica Danesi MTM10, il nuovo blocco consente di realizzare pareti che, intonacate tradizionalmente, raggiungono una trasmittanza termica di 0,21 W/m²K, rendendo inutile la posa di un cappotto a lastre.

Le pareti garantiscono un’elevata inerzia termica, fondamentale per il contenimento del fabbisogno energetico estivo ed invernale e per consentire un maggiore controllo delle condizioni termo-igrometriche dell’ambiente interno, a vantaggio del benessere e del comfort abitativo. Inoltre il guscio in laterizio protegge il polistirene contenuto nei fori, mantenendone nel tempo le prestazioni.

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Stratigrafia con Normablok Piu S40 MA

Ma i vantaggi non finiscono qui. Integrati con barre di armatura orizzontali e verticali, sfruttando l’apposito foro dotato di preincisione, i blocchi Normablok Più S40 MA permettono di realizzare costruzioni in qualsiasi zona sismica nel rispetto delle prescrizioni Ntc 2018.

Normablok Più S40 MA si dimostra quindi un sistema costruttivo semplice ed affidabile, sicuro sismicamente, resiliente e duraturo. In più, il sistema Danesi permette di costruire edifici in muratura portante di qualsiasi forma e distribuzione planimetrica, senza l’obbligo di rispettare limiti massimi tra l’interasse dei muri e contenendo l’area delle pareti resistenti, e senza dover garantire il metro d’angolo agli incroci delle pareti perimetrali, consentendo così maggiore libertà architettonica e semplicità nella progettazione.

All’interno della struttura in muratura portante è possibile anche inserire elementi resistenti ai soli carichi verticali, quali pilastri in cemento armato o in acciaio.

Con pietra facciavista per la ricostruzione post-sisma

Il sistema in muratura armata Normablok Più S40 MA è una soluzione adatta anche per garantire sicurezza sismica e risparmio energetico agli edifici che fanno parte del patrimonio storico del nostro Paese. Le abitazioni storiche, specialmente quelle in pietra a vista, in caso di sisma sono soggette ai maggiori danneggiamenti; ne è una prova quanto accaduto ai borghi del centro Italia colpiti dal sisma del 2016, in cui molti edifici con pietra a vista sono in parte o totalmente crollati.

Ricostruire “come era, dove era” in zone sismiche e a forte rischio-idrogeologico è un obiettivo importante, ma non è semplice, in quanto comporta la necessità di usare materiali di qualità, tecniche edilizie antisismiche e regole costruttive necessariamente diverse da quelle del passato.

L’aspirazione è però quella di rimanere fedeli al disegno originario, ricostruendo in questo caso l’aspetto estetico tipico dei borghi in pietra a vista, ricreandone il valore storico-architettonico e paesaggistico, garantendo al contempo la necessaria sicurezza sismica, la sostenibilità ambientale, la durabilità e non da ultimo il risparmio energetico.

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Con il sistema Danesi questo è possibile: la parete in muratura armata Normablok Più S40 MA con paramento esterno in pietra a vista è in grado di sostenere, senza mostrare segni di danneggiamento, eventi sismici di intensità doppia rispetto a quelli registrati nel 2016.

A comprovarlo i risultati ottenuti da indagini tramite prove in scala reale su tavola vibrante, nell’ambito di un ampio progetto di ricerca sviluppato da Università degli Studi di Roma Tre, Università La Sapienza di Roma, Enea, con il contributo di Regione Lazio e la partecipazione di Fibre Net e Consorzio Poroton Italia.

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Sicurezza antisismica a prova di tavola vibrante

L’obiettivo della ricerca consisteva nel mettere a punto tecniche di ricostruzione per garantire un’adeguata sicurezza agli edifici, assicurando al contempo il mantenimento del facciavista, tipologia muraria tipica di molti centri storici in Italia Centrale, particolarmente vulnerabile nei confronti delle azioni sismiche.

Per questo è stata proposta e testata una tecnologia che unisce un paramento esterno in pietrame facciavista, dello spessore di 20-22 centimetri, realizzato con le pietre di recupero allettate con una malta a base di calce idraulica naturale di classe M10, e una muratura in blocchi di laterizio di spessore 40 centimetri, allettati con malta di cemento di classe M10.

Il paramento esterno in pietra è stato collegato al corpo murario in muratura armata tramite la malta di calce utilizzata in fase di allettamento delle pietre e mediante il posizionamento, a letti di malta alternati, di una specifica rete in fibra di vetro a maglia larga (135×135 mm) con l’obiettivo di massimizzare la monoliticità del corpo murario nel suo complesso e di impedire fenomeni di disgregazione del paramento in pietra a vista per azioni sismiche.

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Schema del sistema costruttivo per facciavista in pietra con Normablok Più S40 MA

L’efficacia del sistema è stata verificata tramite test su tavola vibrante simulando le azioni sismiche registrate durante gli eventi sismici del 2016.

I risultati delle prove dinamiche hanno mostrato che la tecnologia sviluppata è in grado di sostenere, senza mostrare segni di danneggiamento, eventi sismici di elevata intensità, anche doppia rispetto quelli registrati sette anni fa, risultando quindi sicura per l’impiego negli interventi di ricostruzione post sisma e adatta per la salvaguardia del valore architettonico delle costruzioni e del contesto paesaggistico in cui sono inserite.

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Il prototipo posizionato sulla tavola vibrante e pronto per le prove dinamiche

Università Roma Tre

Le prove su tavola vibrante sono state condotte nell’ambito del progetto di ricerca Ripara, intitolate Sistemi integrati di miglioramento sismico del patrimonio architettonico, finanziato dal Dtc Lazio e condotto presso il laboratorio Enea Casaccia, con il coordinamento scientifico di Gianmarco De Felice, professore del Dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre.

De Felice è stato presidente del comitato tecnico Rilem TC- 250 CSM (Composites for Sustainable Strengthening of Masonry) e del comitato che ha redatto le linee guida Aci 549.6R-20 (Guide to Design and Construction of Externally Bonded Fabric-Reinforced Cementitious Matrix and Steel-Reinforced Grout Systems for Repair and Strengthening Masonry Structures).

Oggi il gruppo di ricerca Strutture dell’Università Roma Tre è impegnato nel progetto Stand (Stima e Analisi del Danneggiamento di edifici storici indotto da Opere in Sotterraneo) caratterizzato da una costante attenzione nel coniugare insieme l’esigenza della sicurezza con l’istanza della conservazione del patrimonio.

La sperimentazione in oggetto segue precedenti esperienze sull’efficacia di tecnologie innovative di prevenzione sismica basate sull’impiego di sistemi Frcm, Crm o diatoni in carbonio, che hanno avuto una validazione sperimentale su prototipi in scala reale testati su tavola vibrante.

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La soluzione tecnologica sviluppata per la ricostruzione post-terremoto consiste in una struttura composta dalla muratura armata Poroton sul lato interno e dalla muratura in pietrame di recupero facciavista

Con Poroton Italia dal 1972

Il Consorzio Poroton Italia da 50 anni è costantemente impegnato a sviluppare attività di studio, ricerca e approfondimento di tutti gli aspetti tecnici nell’ambito delle murature in laterizio. Ha svolto e continua a svolgere un ruolo chiave per l’evoluzione, il miglioramento, l’innovazione e la promozione del termolaterizio Poroton.

Il contributo offerto dal consorzio in termini di ricerche sperimentali, prove di laboratorio e analisi scientifiche ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo delle normative inerenti il settore delle murature, partecipando inoltre ai lavori degli organismi normativi.

Fin dalla sua costituzione, nel 1972, il consorzio ha posto particolare attenzione alla ricerca in ambito strutturale e può considerarsi quale precursore nel campo delle strutture in muratura armata in Italia, avendo avviato ricerche in questo campo fin dall’inizio degli anni Ottanta, ottenendo nel 1984 il certificato di idoneità tecnica per un sistema costruttivo di muratura armata Poroton, con notevole anticipo rispetto alle normative nazionali.

Le prove su tavola vibrante condotte nel 2022 si pongono quale naturale prosecuzione delle già molte ricerche svolte finora, che hanno consentito al Consorzio Poroton Italia di costruire un ampio know-how tecnico nel campo delle murature, che viene messo a disposizione di tecnici ed utilizzatori attraverso i propri servizi di informazione e consulenza.

Consulenza tecnica by Fornaci Laterizi Danesi

Fornaci Laterizi Danesi si propone anche di supportare i progettisti in ogni fase di ideazione dell’opera, dagli studi di fattibilità ai sopralluoghi in cantiere, con un team di professionisti esperti composto da ingegneri e architetti, affiancati da una solida rete di tecnici commerciali. 

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Attraverso la collaborazione con il Consorzio Poroton Italia, l’azienda dispone inoltre di analisi dettagliate sulla normativa e casi studio reali, anche in merito agli interventi legati agli incentivi fiscali, e offre ai professionisti l’opportunità di essere sempre aggiornati attraverso incontri formativi dedicati.

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