Tecnasfalti Isolmant: svolta green senza rumore. Intervista a Eugenio Canni Ferrari

Parola chiave del nuovo modo di porsi nei confronti dell’ambiente costruito, il comfort è diventato uno degli elementi imprenscindibili dell’edilizia moderna. Oltre a un innegabile effetto pandemia che, tra lockdown e smart working, ha portato molti a toccare con mano gli svantaggi di vivere in ambienti poco confortevoli, un ruolo chiave è stato innescato dai bonus, che hanno spinto interventi di riqualificazione e ristrutturazione, e con essi la domanda di soluzioni efficaci per aumentare l’efficienza e il benessere delle abitazioni, anche in un’ottica di maggiore sostenibilità.

A cogliere perfettamente lo spirito del tempo c’è Tecnasfalti-Isolmant, azienda specializzata da oltre quarant’anni nello sviluppo di soluzioni per il comfort acustico e abitativo, che prosegue nel suo percorso di ricerca e sviluppo per un’edilizia green a basso impatto ambientale.

Proprio nel segno di questo cammino si inserisce anche il recente conseguimento della prestigiosa certificazione internazionale Iscc Plus (International Sustainability & Carbon Certification) e il debutto di nuovi prodotti sempre più innovativi e sostenibili, che strizzano l’occhio anche al design.

Ne parliamo con Eugenio Canni Ferrari, amministratore delegato dell’azienda.

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Eugenio Canni Ferrari, amministratore delegato di Tecnasfalti Isolmant

Domanda. Tecnasfalti è nata oltre 40 anni fa come azienda specializzata nel settore dell’isolamento acustico sottomassetto, ma nel tempo ha allargato la sua attività all’isolamento sonoro a 360 gradi fino ad arrivare alla correzione acustica di design. Si tratta di una trasformazione o di una evoluzione?
Risposta. Sicuramente di una evoluzione. Dal 1976, anno esatto della sua fondazione, Tecnasfalti-Isolmant ha sempre accresciuto la propria cultura nel campo dell’acustica. A partire dallo studio dei sistemi costruttivi e delle soluzioni, abbiamo contribuito a portare l’isolamento acustico anche a livello legislativo, partecipando attivamente alla stesura della prima legge sul tema, cioè la legge quadro sull’inquinamento da rumore 447/95. Nel corso degli anni abbiamo seguito le evoluzioni del mercato delle costruzioni per implementare le diverse applicazioni, dall’isolamento orizzontale a quello verticale, arrivando a tutte le applicazioni per il mondo del risanamento, con soluzioni a basso spessore e soluzioni accoppiate con i sistemi a secco. Negli ultimi anni, infine, ci siamo impegnati a indagare nuovi aspetti legati al comfort acustico, prestando attenzione anche all’aspetto del design e dell’arredamento.

D. È il mercato che si è allargato o avete individuato un’area interessante di sviluppo?
R. Entrambe le cose. Il mercato si è allargato, poiché è cresciuta la domanda di soluzioni in grado di aumentare il comfort all’interno degli ambienti, una tendenza che si stava già delineando prima della pandemia, e che il covid ha contribuito a velocizzare. Questa spinta ci ha portato a investigare le soluzioni migliori per rispondere a questa esigenza, anche in ambiti di mercato poco studiati a livello di tecnologia acustica.

D. Quindi, è entrata in gioco la volontà dell’imprenditore di cercare nuove strade?
R. C’è stata la volontà di guardare al futuro, cercando di mettere in atto una delle caratteristiche principali che qualificano un buon imprenditore: saper vedere oltre, fiutando ciò che può anticipare un bisogno. Indubbiamente quest’ultimo periodo comporta una superiore presa di coscienza: tutto sta cambiando e si muove molto più velocemente. Ci vuole più dedizione e capacità, cultura e apertura. Il comfort acustico è un ambito che poteva offrire all’azienda grandi opportunità di sviluppo economico, oltre a rispondere a un bisogno primario del mercato, e l’abbiamo colto al volo.

D. Operate in un ambito in cui la responsabilità sociale è sempre più necessaria: qual è il vostro rapporto con l’ambiente?
R. Ciascuno di noi, in quanto persona, ha una responsabilità sociale nei confronti del pianeta e delle future generazioni. C’è poi anche un dovere in qualità di impresa: ogni azienda ha la missione di svolgere la sua attività nella maniera più sostenibile e responsabile possibile. Tecnasfalti si sta impegnando attivamente in questo percorso, investendo per il benessere delle persone che si rivolgono alla nostra azienda e nella sostenibilità dei prodotti e dei cicli produttivi. Proprio in questa direzione si inserisce l’ottenimento della certificazione internazionale Iscc Plus, protocollo internazionale che punta a incentivare la produzione e l’uso sostenibile, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico di tutti i tipi di biomassa nelle diverse catene di approvvigionamento. Subito dopo il lockdown del 2020, abbiamo deciso di fare questo passo. È stata una vera e propria sfida, che ha previsto un grande lavoro da parte di tutta l’azienda, di cui siamo molto soddisfatti. Per noi è stato un traguardo incredibile.

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D. Qual è stato l’aspetto più difficile che ha comportato l’ottenimento di questa certificazione?
R. Per ottenere la certificazione Iscc Plus, siamo dovuti diventare completamente trasparenti ai certificatori esterni. Non è stato semplice, ma illuminante, perché è stata una occasione per rivedere tutti i processi aziendali. Ne siamo usciti più forti e consapevoli.

D. Per competere oggi sul mercato è necessario investire in ricerca: come vi ponete rispetto a questo aspetto?
R. Tecnasfalti investe da sempre nella ricerca e sviluppo, e negli ultimi anni ha consolidato questa sua prerogativa con un investimento che va dal 5 al 7% del fatturato, ragionando su quello che poteva essere la propria dimensione nel futuro e creando piani produttivi specifici.

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L’ufficio tecnico è stato implementato nell’ultimo anno per ottimizzare la risposta alla clientela professionale e per supportare le tante attività di Ricerca & Sviluppo

D. Come siete organizzati in azienda per affrontare le nuove richieste?
R. Nell’ultimo periodo, per meglio affrontare le richieste del mercato, abbiamo ampliato il nostro ufficio tecnico, introducendo anche personale giovane che ci ha aiutato a implementare una nuova mentalità all’interno dell’azienda. Abbiamo inoltre ottimizzato la capacità dell’azienda di interfacciarsi con il mercato attraverso un approccio multicanale che utilizza anche i social, dialogando con l’utente finale che per la prima volta chiede di ricevere informazioni e dettagli sui prodotti e sul fronte della sostenibilità.

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Il gruppo dei giovani neo assunti in azienda

D. Il green è un concetto che fa presa sul mercato oppure è solo un costo?
R. Il green è un concetto molto importante per l’utente finale, ma è anche un costo significativo per le aziende. Tutti possono parlarne, ma è quando si passa ai fatti concreti che si vede la differenza con chi investe seriamente nella sostenibilità. Tecnasfalti è concretamente al lavoro per rispettare tutti i dettami dell’Agenda 2030, che è un po’ la nostra guida spirituale per la sostenibilità, occupandosi del prodotto in tutto il suo ciclo di vita, oltre ad adeguare tutte le sue attività in ottica sostenibile. 

D. Quali oneri comporta la sostenibilità?
R. Significa rivoluzionare l’azienda, dai sistemi produttivi e dalle materie prime utilizzate arrivando al prodotto finale. Un adeguamento molto costoso, sia in termini di costi interni per la trasformazione di tutto il ciclo operativo e degli ambienti lavorativi, sia di costi esterni per le certificazioni. Il profitto è ancora alla base dell’azienda, ma ora questo profitto deve essere creato e generato in maniera sostenibile.

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Alcuni momenti della fase di produzione e confezionamento

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D. E i vostri prodotti hanno caratteristiche riconoscibili in questo senso?
R. Abbiamo fatto in modo che i nostri prodotti abbiano tutte le certificazioni di garanzia che servono a dichiarare fattivamente il rispetto dei requisiti di sostenibilità. Per esempio, l’ultima novità Tecnasfalti, Isolmant Serie R, una linea di prodotti basati su schiuma di polietilene reticolata a base rinnovabile non fossile, realizzata dall’utilizzo di residui vegetali/biologici di lavorazione di altre filiere produttive che altrimenti andrebbero smaltiti senza ricreare valore.

D. Quali prodotti compongono la linea Isolmant Serie R?
R. Di recente è stato presentato il primo prodotto Isolmant Serie R, cioè Isolmant Special 2mm Serie R, un prodotto dedicato all’applicazione sotto parquet, realizzato con polietilene reticolato di terza generazione. Questo prodotto è in grado di assicurare le stesse superiori performance dei prodotti sviluppati con materie prime di origine fossile, ma è completamente composto da materia prima bio based, in linea con quanto richiesto dall’Agenda 2030.

D. Ci sono altre novità a livello di prodotti?
R. Stiamo introducendo anche un nuovo brand per il comfort e il design degli interni. Si chiama Skin, una piastrella acustica di design, che coniuga comfort e arredamento.

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La piastrella acustica Skin

D. Come è cambiato il mercato in questi anni e quale sarà l’evoluzione dei sistemi di isolamento?
R. L’evoluzione è già in atto ed è esponenziale. Dai sistemi tradizionali che si sono applicati per vent’anni, dove al massetto in sabbia e cemento veniva abbinato uno strato resiliente in grado di smorzare acusticamente le onde sonore, siamo passati a sistemi più evoluti. Grazie alla qualità dei produttori e all’evoluzione delle richieste degli utenti finali, sono nati nuovi sistemi a basso spessore, anche per applicazioni con riscaldamento a pavimento, oppure sistemi abbinati al cartongesso per le pareti. Seguendo di pari passo la nascita di nuovi sistemi applicativi è cresciuto anche il settore dell’isolamento acustico. C’è grande richiesta e il mercato è diventato molto più selettivo e attento a tutti i livelli, dall’operatore al progettista.

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Isolmant IsolTile, l’isolante anticalpestio a basso spessore
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Una delle soluzioni per il risanamento a secco di Isolmant4You

D. Le vostre soluzioni sono comprese dai distributori di materiali per edilizia?
R. Due anni fa avrei risposto di no. Adesso vedo che la distribuzione edile si sta muovendo, avvicinandosi molto a questa evoluzione del mercato per comprendere la qualità, la tipologia, la storia che c’è dietro ai prodotti. Un bene per loro, che possono vendere più facilmente senza scontrarsi solo sulla logica di prezzo, e un bene per noi, perché i rivenditori rimangono i nostri migliori partner con cui crescere in un’ottica di filiera.

D. I vari bonus sono stati una spinta necessaria o una droga del mercato?
R. Assolutamente una droga. Senza una prospettiva a medio-lungo periodo, è stato difficile rispondere alla quantità di materiale richiesto. Prima di tutto perché nessuno avrebbe avuto il tempo di investire nelle linee produttive, in secondo luogo perché la ristretta finestra temporale del superbonus avrebbe per forza creato speculazioni e disastri tecnici. Drogare in questo modo il mercato potrebbe rappresentare un boomerang, che avrà un prezzo pesante da pagare.

D. Materie prime e prezzi frenano il mercato?
R. Sì e il mercato sta rispondendo adeguando i prezzi all’aumento delle materie prime e alla scarsa disponibilità delle stesse. Questi aumenti però sono dovuti non solo a problemi di quantità, ma anche di assestamenti naturali. Per troppo tempo i prezzi erano rimasti fermi e avevano creato speculazioni al ribasso. Crescendo l’attenzione alla sostenibilità e alla qualità, è cresciuta anche la ricerca di materiali alternativi, che possono avere costi maggiori, ma portano a un miglioramento generale del mercato.

D. Tornando alle materie prime: avete problemi di approvvigionamento?
R. Non abbiamo mai avuto problemi di approvvigionamento. Abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti con i nostri fornitori di materie prime e semilavorati. Certo, anche noi abbiamo pagato l’aumento del costo del polimero, ma non abbiamo mai pagato un dazio alla quantità. Questo anche grazie a una collaborazione di filiera e ad attività di programmazione e ottimizzazione degli acquisti.

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D. Prevedete ripercussioni sulla situazione creata dalla guerra in Ucraina?
R. Qualche ripercussione l’avrà, considerando che è il terzo Paese al mondo per alcune materie prime prodotte. Bisognerà capire come andrà a definirsi la disputa, ma anche questa può essere un’occasione per l’Italia di ragionare su nuove strategie di gestione delle proprie materie prime.

D. Il prezzo dei carburanti richiede anche una logistica più efficiente: in che modo vi state attrezzando?
R. Con il gasolio raddoppiato, i costi della logistica sono esplosi. Abbiamo cercato di ragionare per tempo per cercare di gestire in maniera molto più accurata le lavorazioni interne e il reperimento delle materie prime nell’arco di 50-60 chilometri. Cerchiamo di gestire anche le consegne ai clienti in maniera più razionale: i camion partono sempre pieni e con rotte definite.

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D. Quali sono le vostre previsioni per l’edilizia nel 2022?
R. L’anno scorso è stato un anno di crescita importante, parliamo del +30% di volumi. Per quest’anno abbiamo messo a budget una crescita moderata, di consolidamento. Il settore dell’acustica sta crescendo, quindi mi aspetto un andamento positivo. In generale l’edilizia può ancora registrare una crescita importante, bisogna vedere quanto influiranno i grandi lavori.

D. Avete progetti a breve-medio termine?
R. Abbiamo progetti sia a medio che a breve termine. La prima parte del 2022 vedrà l’introduzione di Isolmant Serie R e del nuovo brand Skin. Stiamo anche lavorando a medio-lungo termine per adeguare alcuni sistemi acustici alle nuove possibilità costruttive. Guardiamo all’evoluzione dei sistemi come a una sfida per portare sempre più l’acustica nelle case. Perché la sostenibilità è anche vivere in ambienti appropriati. Un altro obiettivo che abbiamo in programma è quello di rendere tutta la produzione automatizzata e integrata.

D. Quali sono le caratteristiche di un imprenditore vincente?
R. Prendendo a prestito un pensiero di Olivetti, la cosa più importante è il fiuto. Dunque saper guardare oltre, specialmente in questo periodo. Poi direi la perseveranza e la cultura generale. Mai come in questo momento l’imprenditore deve essere curioso e attingere da diversi ambiti, sapendosi ispirare.

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