Negli Usa primo passo in avanti per il maxi piano infrastrutturale

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un piano infrastrutturale da 550 miliardi di dollari, che rappresenta il più grande investimento per i lavori pubblici degli ultimi decenni. Ora il provvedimento, voluto dal presidente Joe Biden, passa alla Camera, dove il suo destino è nelle mani dei democratici. Il voto bipartisan 69-30 ha segnato una vittoria significativa per l’agenda economica del presidente Joe Biden. È stata una svolta che è sfuggita per anni al Congresso e ai presidenti, nonostante entrambe le parti definissero le infrastrutture una priorità e una questione matura per il compromesso.

Joe Biden
Joe Biden

Diciannove i senatori repubblicani, tra cui il leader della minoranza Mitch McConnell, si sono uniti a tutti i 50 senatori che si sono uniti ai democratici per sostenere il disegno di legge.

L’approvazione al Senato del disegno di legge sulle infrastrutture è arrivata dopo mesi di negoziati e giorni di lento dibattito al Senato durante i quali i repubblicani contrari alla legislazione hanno costretto i democratici a far scadere il tempo sulle mozioni procedurali. Il disegno di legge deve ancora affrontare ostacoli alla Camera, che dovrebbe essere in pausa fino al 20 settembre (e poi ci lamentiamo dell’Italia…). La presidente della Camera, Nancy Pelosi, sotto la pressione dei progressisti che vogliono che le loro priorità siano affrontate, ha detto che non permetterà un voto sul pacchetto bipartisan fino al il Senato avrà approvato il piano economico più ampio, da 3,5 trilioni di dollari.

Il pacchetto infrastrutturale include circa 110 miliardi di dollari in nuove spese per strade e ponti, 73 miliardi di dollari per gli aggiornamenti della rete elettrica, 66 miliardi di dollari per ferrovie e 65 miliardi di dollari per l’espansione della banda larga. Inoltre, stanzia  55 miliardi di dollari per l’acqua pulita e 39 miliardi per la viabilità. Il provvedimento sulle infrastrutture aggiungerà 256 miliardi di dollari al deficit del bilancio federale nel prossimo decennio, che raggiungerà i 3 trilioni di dollari solo quest’anno prima di ridursi a 1,15 trilioni di dollari nel 2022.

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