Edilizia, forse il rilancio arriverà dall’Europa

    Un piano dell’Europa per salvare (anche) l’edilizia. Un piano da 150 miliardi l’anno. È credibile? Forse. Ma il progetto esiste e sarà reso noto a fine gennaio. A metterlo a punto è stato un super comitato di tecnici, coordinato da Romano Prodi, ex presidente della Ue. Il piano prevede, grazie all’emissione di speciali bond (sistema che però è sempre stato osteggiato dalla Germania) che dovrebbero servire a finanziare una grande ripresa degli investimenti per «salvare l’Europa». Le aree su cui concentrare gli investimenti, individuate da Prodi e dal comitato di tecnici, sono quelle dell’edilizia, delle infrastrutture, dell’istruzione e del welfare. Il concetto base di partenza è che senza grandi investimenti l’Europa farà sempre più fatica a competere con i colossi Cina e Stati Uniti, a cui si aggiungono India e Russia. Paesi che stanno spendendo di più in infrastrutture e nella istruzione. Il comitato, tra l’altro, cita tra gli obiettivi prioritari quello della riqualificazione del patrimonio edilizio obsoleto: un traguardo ancora molto lontano nonostante gli incentivi come quelli degli ecobonus in Italia. Servirà lo studio, anticipato dal quotidiano La Stampa, e che sarà presentato da Prodi a convincere gli Stati a investire e a finanziare una nuova primavera europea? Essere scettici e lecito, ma i governi potrebbero essere spinti a prendere iniziative dalla sempre più forte concorrenza sui mercati esteri, che potrebbe convincere a rivitalizzare le economie interne con un piano strategico di investimenti.

    La sede della Comunità Europea, a Bruxelles
    La sede della Comunità Europea, a Bruxelles

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