Intelligenza artificiale frontiera per la gestione degli immobili

Gestire immobili sarà sempre di più una faccenda delegata a un dispositivo elettronico. In particolare, a una macchina dotata di Intelligenza artificiale. Lo prevede Rics, la società di consulenza nel settore del real estate. Rics ha pubblicato un rapporto sugli effetti dell’Intelligenza Artificiale nel settore delle costruzioni e sull’impatto sul mondo del lavoro.

Il rapporto si intitola Artificial Intelligence in the Built Environment (L’Intelligenza Artificiale nell’ambiente costruito) e individua tra i settori che maggiormente risentiranno degli effetti dell’Ia, quello del facility management. La causa è la natura ripetitiva e l’alta intensità di lavoro di molte mansioni in questo settore, che lo rendono il contesto ideale per l’automazione di compiti che prima erano svolti prevalentemente da esseri umani. Il rapporto valuta sia gli aspetti positivi sia quelli negativi dei cambiamenti e il modo in cui le aziende dovrebbero affrontarli.

Secondo Paul Bagust, Global Property Standards Director di Rics, «il facility management avrà sempre un ruolo cruciale nell’ambito dell’ambiente costruito e, anche se molti ruoli operativi saranno sempre più basati sulla tecnologia, L’intelligenza artificiale porterà enormi vantaggi al settore da un punto di vista strategico. Per esempio, molte mansioni saranno più veloci, sicure e meno onerose, e questo migliorerà l’offerta dei servizi di una società e ne aumenterà i profitti».abb-4-data

Il rapporto esamina il modo in cui l’Intelligenza artificiale trasformerà il settore immobiliare e come questa potrà alla realizzazione di edifici intelligenti ed efficienti, dalla fase di progettazione fino alla costruzione. Gli operatori del settore possono sfruttare le ultime applicazioni e gli ultimi sviluppi della Ia, compresi i droni e il Bim (Building information modelling) per pianificare e lavorare in maniera più efficace, al contempo migliorando e garantendo un migliore mantenimento della qualità degli edifici e del più ampio ambiente costruito.

Per Daniele Levi Formiggini, presidente di Rics Italia, «come già emerso dall’indagine Raising the Bar 2017, che ha coinvolto circa 2.500 facility manager da tutto il mondo, la diffusione delle nuove tecnologie sarà una delle sfide più impegnative per il settore nei prossimi anni. È evidente che l’intelligenza artificiale e la robotica avranno un impatto disruptive su un settore ad alta intensità di lavoro umano come il Facility Management. La sfida si giocherà dunque sulla capacità di trasformare una potenziale criticità in un’opportunità per ripensare processi e prodotti e per rinnovare una professione come quella del facility manager che riveste un’importanza strategica per l’intero ambiente costruito».

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