Il fascicolo di fabbricato? Vade retro, dice Confappi

Il fascicolo di fabbricato, secondo architetti, ingegneri, geologi (la lista potrebbe essere lunga), consentirebbe di radiografare lo stato di salute di un edificio. E potrebbe indicare quando è necessario intervenire per mettere in sicurezza un condominio o una palazzina. Ma i proprietario di casa considerano questa spesa del tutto inutile (tranne quando crolla qualcosa, forse). 

La Confappi (Confederazione della Piccola Proprietà Immobiliare), infatti, si scaglia contro il Fascicolo del fabbricato. Così com’è stato pensato fino ad oggi, sostiene l’associazione, «non è affatto utile, al contrario rappresenta l’ennesima spesa a carico dei proprietari». Lo sostiene il presidente di Silvio Rezzonico, dopo il dibattito sul Fascicolo del fabbricato, in seguito al crollo della palazzina a Torre Annunziata, in Campania, che ha causato otto vittime. «In questi ultimi giorni il ministro Delrio ha parlato di istituire l’obbligo di un certificato di stabilità; potrebbe anche essere una buona idea, ma a patto che sia una cosa seria e mirata», ha detto Rezzonico, senza precisare che cosa intende per «seria e mirata». Nel 2003 la Corte Costituzionale, ricorda Confappi, ha già dichiarato incostituzionali le leggi regionali di Campania e Lazio, che istituivano il libretto del fabbricato. Rezzonico osserva come «sia farlocco un fascicolo del fabbricato con i prezzi ridicoli e le caratteristiche prospettate dai fautori dell’iniziativa. Il libretto sarebbe del tutto inadeguato a garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica e gioverebbe solo a procacciare lavoro a professionisti poco professionali, che lavorerebbero a prezzi stracciati in una materia di accertamenti complessi e difficili».

Insomma, meglio lasciare le cose come stanno. Anche se ogni tanto crollano.

Silvio Rezzonico
Silvio Rezzonico

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