Per l’edilizia del futuro, la ceramica sceglie il Bim

La Federazione Confindustria Ceramica e Laterizi ha organizzato un convegno Bim, per una edilizia evoluta: i prodotti ceramici diventano smart, con lo scopo di illustrare le infinite potenzialità del Building Information Modeling e, più in generale, della digitalizzazione delle costruzioni, individuando le opportunità da cogliere da parte sia delle imprese del settore ceramico che dei progettisti. Il Dottor Enrico Lupi, dell’Area Economia di Confindustria Ceramica, ha sottolineato come il Bim sia volto ad illustrare le potenzialità della digitalizzazione del comparto edilizio e ceramico. “I laterizi – dice – hanno già fatto esperienza significative in tema BIM, insieme alle ceramiche. Per quanto riguarda le piastrelle, le esportazioni pesano per quasi l’80% delle operazioni, su mercati nei quali questo approccio è già ampiamente utilizzato”.

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Il meeting è stato aperto dal Professor Angelo Ciribini (Università di Brescia), che ha presentato il contesto normativo internazionale di riferimento, analizzando il vero tema, cioè quello della digitalizzazione. “Da un punto di vista internazionale, l’Europa rivolge massima attenzione alla digitalizzazione. Ne è prova CEN/Comitato tecnico 442 dedicato al BIM, diviso in cinque gruppi di lavoro (Strategy and Planning; Exchange Information; Information Delivery Specification; Support Data Dictionaries; Chairperson’s Advisory Group), trainati da Regno Unito e Francia, allo scopo di aggiornare l’assetto organizzativo del mercato internazionale”. È del tutto evidente che ci siano delle policies e linee guida, che riportano a un’intelligenza di sistema. Il problema è la configurazione del mercato, e l’individuazione dei nuovi driver. Il Professor Alberto Pavan (Politecnico di Milano) ha poi sottolineato come il mercato digitale, in realtà, non sia più una nostra scelta. Il BIM è una metodologia di simulazione del processo costruttivo, che rende facilmente fruibile la raccolta di informazioni sui materiali. “Se si pensa alle possibili implicazioni dell’utilizzo corrente  di questa  tecnologia,  si  potrebbe  arrivare  ad  assumere  che un oggetto-grafico digitale diventi fondamentale per la sicurezza degli edifici (ad esempio, alla scadenza della vita di un materiale, sarebbe possibile inviare una segnalazione automatica per la sua sostituzione)”. Dal punto  di vista normativo, si è citato il Codice Appalti e approfonditala norma UNI 11337 (Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – BIM), sottolineando che non sia un caso se questa, rispetto alla precedente del 2009, definisca la gestione temporale e qualitativa del processo. “Vi è oggi un bisogno di definizione dei flussi, che sono condizione necessaria e sufficiente affinché le informazioni, collegate fra loro, diano un deliverable effettivo”.

BIM
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Il Professor Giuseppe Di Giuda (Politecnico di Milano), sottoscrivendo l’avviso dei suoi colleghi, ha analizzato il tema della Realtà Aumentata, come valido strumento di supporto alla progettazione e gestione di un opera: “Una delle grandi lamentele nel settore delle costruzioni – dice – è che ogni volta che si costruisce un edificio, questo è il prototipo di se stesso. Non esiste un banco di prova dove sbagliare, modificare, replicare, confermare le scelte fatte. In tutti gli altri settori, invece, il vantaggio è proprio la previsione che esista un pilota; con la Realtà Aumentata, chiunque ha la capacità di immedesimarsi nell’azione che visualizza”.  Ultima relazione del convegno è stata quella degli Architetti di ARUP Italia, Vito Sirago e Vincenzo Montefusco. Gli esperti progettisti hanno presentato le implicazioni possibili del cosiddetto Computational Design, di cui il BIM è una componente. “Dal punto di vista del designer BIM è la risposta che riuscirebbe a far raggiungere i tre obiettivi fondamentali di progettazione: risparmio di tempo; ottimizzazione delle soluzioni; creazione delle alternative di design“. A testimonianza di quanto raccontato, Sirago e Montefusco hanno mostrato esempi concreti degli effetti di utilizzo del BIM, tecnologia di base di grandi opere come la Libeskind Tower, nel contesto City Life di Milano, o come il Dr Chau Chak Wing Building, di Sidney.

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