Sono i Paesi dell’Ocse l’isola del tesoro per le imprese italiane

    I 7 miliardi di commesse acquisite nei 21 Paesi Ocse rappresentano circa la metà del totale dei contratti sottoscritti nel 2015 (42%) dalle imprese di costruzione all’estero. Insomma, è vero che i Paesi a forte crescita sono un mercato interessante, ma buona parte del business è ancora nelle nazioni dove l’industria, anche quella delle costruzioni, è già matura. Lo rivela il rapporto dell’Ance 2016 sulla presenza delle imprese italiane all’estero. In tutto, nel 2015, sono stati oltre 230 i nuovi cantieri aperti all’estero dalle imprese italiane di costruzione, per un valore totale di 17,2 miliardi di euro e un fatturato cumulato oltreconfine che raggiunge quota 12 miliardi, con un aumento del 14,5% rispetto all’anno precedente. Un dato significativo soprattutto se confrontato con il calo che le stesse imprese hanno riscontrato in Italia: -24,3%. In totale chi ha lavorato all’estero ha fatto affari per oltre 87 miliardi, con l’undicesimo anno di crescita consecutivo.

    Un risultato altrettanto positivo si trova nei paesi G-20, dove il valore dei lavori acquisiti nel 2015 è stato di 5,6 miliardi. Inoltre, nel 2015 le imprese italiane hanno conquistato 11 nuovi mercati: Germania, Regno Unito, Repubblica ceca, Ungheria, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Isoledi Capoverde, Niger, Indonesia e Laos.

    Cantiere a Manchester
    Cantiere a Manchester

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