Industria 4.0, ecco il piano da 23 miliardi

Un super ammortamento per le aziende che investono in tecnologia, nel senso di una Industria 4.0. Il governo annuncia un piano da 23 miliardi in quattro anni (13 di incentivi fiscali e 10 di investimenti) per rendere più moderno il sistema produttivo. Matteo Renzi lo presenterà in giro per l’Italia assieme al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Secondo “quest’ultimo, «è una sfida culturale, politica oltre che economica». Il piano, che non è riservato solo alla manifattura, ma a tutto il ciclo produttivo, prevede anche 11,3 miliardi di spese private aggiuntive in R&S nel periodo 2017 e 2020 e +2,6 miliardi nel volume degli investimenti privati early stage.

La strategia poggia su cinque direttrici: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; operare sui fattori abilitanti (con la banda larga e le aree grigie); orientare su strumenti esistenti per favorire il salto tecnologico e la produttività; coordinare i principali stakeholder senza ricoprire un ruolo dirigista.

A regolare il tutto ci sarà una cabina di regia, una sorta di assemblea di soci di cui fanno parte presidenza del Consiglio, ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Istruzione, del Lavoro, delle Politiche agricole, dell’Ambiente, i Politecnici di Bari, Milano e Torino oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i Centri di ricerca, la Cdp, Confindustria e, più in generale, mondo economico e imprenditoriale, organizzazioni sindacali). Una o due volte all’anno ci sarà un incontro per un bilancio dell’attività.

Politecnico di Milano. È arrivato il commento di Alessandro Perego, Direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico milanese: “Il Piano Industria 4.0 è un programma ben articolato, ben finanziato, che armonizza bene azioni di breve e di medio termine, e che, se velocemente implementato, farà recuperare al nostro paese il ritardo che oggi ci separa dalle più grandi manifatture europee, in primis la Germania”. E ancora: “Questo piano ha una portata trasversale; tocca solo la manifattura, ma ha il potenziale di rilanciare ampi comparti dell’economia italiana, perché attorno all’industria vi è un indotto enorme di servizi di base, di ricerca ed innovazione che tocca l’intero Paese. Per questo motivo, monitoreremo l’efficacia con cui verrà recepito dalle imprese e misureremo se gli obiettivi di crescita e rilancio che il Paese si pone saranno raggiunti”. Infine: “Ma questo è quello che faremo da domani, oggi ci godiamo questa bella giornata per l’industria Italiana e per il paese, un giorno che aspettavamo da più di un anno. Ci restituisce ottimismo, visione, stimola tutte le parti a fare il proprio lavoro, in primis l’università. Riprendiamoci, come Paese industriale, il posto che ci spetta”.

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