Permessi per costruire: il non residenziale corre

Non tutto il male viene per nuocere. O, meglio, non sempre nel grigio è prevalente il nero, ma è il frutto di un compromesso con il bianco. Fuor di metafora: è vero che il settore delle costruzioni non decolla. Anzi, fa un nuovo passo indietro, contraddicendo chi preconizzava l’inizio di un nuovo ciclo economico (non facciamo nomi, ma basta una ricerca su Google per scoprire chi era l’ottimista a oltranza). Eppure, dentro il calderone di numeri negativi ce n’è qualcuno positivo che sarebbe sbagliato non considerare. A leggere bene i dati Istat relativi al 2015, infatti, si scopre che non tutta l’edilizia è rimasta ferma o, peggio, ha visto i volumi in ulteriore diminuzione. Al contrario, proseguendo la tendenza positiva iniziata nel secondo trimestre 2015, anche nel terzo e quarto trimestre l’edilizia non residenziale ha continuato a crescere con variazioni tendenziali a due cifre: +20,5% nel terzo trimestre e +22,8% nel quarto. Insomma, un aumento medio del 21,7% non è un dato di poco conto. Certo, il contraltare è quello che riguarda le nuove costruzioni per le abitazioni. Nel secondo semestre del 2015 gli indicatori dei permessi di costruire hanno infatti indicato una contrazione per l’edilizia residenziale rispetto allo stesso periodo del 2014 del 14,5% per le abitazioni e del 12,3% la superficie utile abitabile. Peggio: il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali è risultato in calo nel terzo trimestre 2015, con una variazione tendenziale del -10,4%, con tendenza al peggioramento, visto che nel quarto trimestre la frenata è stata di -18,3%. Resta il fatto, però, che se l’edilizia non residenziale torna a trainare significa che l’economia reale, al di là delle statistiche e dei dati ufficiali, va meglio. E se il miglioramento sarà confermato nonostante gli scossoni geopolitici e una possibile bocciatura delle riforme nel referendum annunciato per l’autunno (con il rischio che il governo cada), allora anche l’economia delle famiglie potrebbe trarre beneficio. E allora sì che si aprirebbe un nuovo ciclo per l’edilizia. cantiere-8

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