L’ArcVision Prize 2016 a Jennifer Siegal

È un’emozionatissima Jennifer Siegal la vincitrice dell’ArcVision Prize 2016. È lei, americana classe ’65, a incarnare tutta la potenza e il potenziale femminile che questo riconoscimento, fortemente voluto da Italcementi Group, vuole esaltare, a partire dal mondo dell’architettura.

Nel pomeriggio di giovedì 7 aprile, alla Triennale di Milano, si è tenuta la quarta edizione del premio internazionale, la prima sotto la Madonnina. L’evento si è svolto nel cuore della XXI Esposizione Internazionale e la cerimonia di premiazione, condotta dall’ex direttore del Corriere della Sera,  Ferruccio de Bortoli, nel Teatro dell’Arte.  ArcVision Prize è stato ideato da Italcementi nel 2013 con il fine di promuovere le personalità femminili che con il loro lavoro di continua ricerca hanno apportato importanti novità di interpretazione progettuale, tecnica e pratica al contesto economico, sociale e culturale in ambito architettonico.

Siegal è stata incoronata all’unanimità dalla giuria (tutta al femminile, ma coordinata da Stefano Casciani, direttore scientifico del premio) che ha visto nella cinquantenne statunitense, fondatrice dello studio Office of Mobile Desing, «una pioniera coraggiosa nella ricerca e nello sviluppo di sistemi costruttivi prefabbricati, a prezzi contenuti per utenti e aree di intervento disagiati, in grado di ideare e costruire soluzioni efficaci e pratiche e un nuovo linguaggio per una tipologia abitativa mobile e a basso costo».

ArcVision Prize 2016: la vincitrice è Jennifer Siegal
ArcVision Prize 2016: la vincitrice è Jennifer Siegal

Dicevamo della giuria. Già, perché le stesse giurate hanno rappresentato il punto forte della manifestazione. Dieci donne, dieci professioniste, dieci eccellenze impegnate, chi in ambito architettonico, chi in contesti socio-economici, nella promozione di un’innovazione sostenibile, per la quale si battono facendo fronte comune. Nello specifico, ecco Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell’Arab International Women’s Forum-AIWF), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio d’architettura Miralles Tagliabue EMBT), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah) Daniela Hamaui (giornalista), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton) e Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana).

Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, ha voluto rimarcare le convinzioni del gruppo che rappresenta: «La centralità delle donne nella società attuale, le loro capacità di costruire un futuro più armonico, la sensibilità di coniugare innovazione tecnologica con passione e fantasia, sentimento e dedizione. Valori fondamentali, che quando vengono declinati al femminile sono in grado di trasformare il volto del presente, aprendo orizzonti inediti a una vita contemporanea non sempre facile. Per questo siamo felici e onorati di presentare anche quest’anno l’arcVision Prize-Women and Architecture, che continua a selezionare progetti internazionali guidati dall’aspirazione alla bellezza, dalla ricerca della funzionalità, dalla speranza di partecipare alla costruzione di nuove città e comunità più felici. È questa la strada che Italcementi ha scelto per riaffermare la propria visione della questione femminile, che soprattutto in architettura continua a stupire producendo capolavori di tecnologia e sostenibilità, matrimoni di materiali e forme, sintesi di eleganza ed efficienza».

ArcVision Prize, il ricordo di Gae Aulenti

La cerimonia di premiazione si è tenuta nel segno di Gae Aulenti. A lei è stato dedicato un premio speciale, ritirato dalla nipote, l’architetto Nina Artioli. E prima del momento clou sono state assegnate anche tre menzioni d’onore: Pat Hanson, Elisa Valero Ramos e Cazù le prescelte dai giurati.

Poi, è arrivato il momento dell’annuncio, della gioia e della commozione di Jennifer Siegal. Queste le sue parole sul palco del Teatro: «Ricevere l’ArcVision Prize è certamente il punto più alto della mia carriera e probabilmente è un momento molto più grande di me. Vorrei condividerlo con le donne che mi sono accanto, e dedicarlo alle donne che nel corso degli anni hanno tracciato il percorso creando uno spazio in cui tutte siamo ormai riconosciute per il nostro lavoro. Ringrazio il comitato e la giuria; grazie per l’impatto che questo premio avrà sulle future generazioni di donne architetto».

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