Se il pannello fotovoltaico è come un girasole

Di ricerche su come rendere gli impianti solari meno costosi possibili ce ne sono un po’ ovunque nel mondo. Il dato comune è che i pannelli solari catturano molta più energia se riescono a seguire il movimento del sole. Peccato che apparecchiature necessarie per spostare i pannelli siano costose e troppo pesanti da installare su tetti inclinati. Gli ingegneri della University of Michigan hanno cercato di superare l’ostacolo costruendo un nuovo tipo di pannello con la tecnica del kirigami, l’arte giapponese di intaglio e piegatura della carta (origami invece consiste solo nel piegare il materiale). In pratica hanno effettuato con il laser dei tagli strategici su alcune pellicole fotovoltaiche convenzionali e le hanno collegate a un sistema di tracciamento, in modo che pannelli possano seguire il sole per tutta la giornata e catturare i suoi raggi.

La scelta di questa tecnica giapponese è motivata dal fatto che evita le ombre e il movimento non danneggia la fragile pellicola solare, anche quando tirata da entrambe le estremità, crea un unico pannello tridimensionale. Questa soluzione, affermano i ricercatori, testata con pannelli costruiti con arseniuro di gallio flessibile, potrebbe generare tra il 20 e il 40% in più di energia elettrica utilizzando la stessa quantità di materiale semiconduttore. E il progetto commerciale prevede l’inserimento della pellicola tra due lastre di vetro che si spostano con un semplice sistema meccanico, senza dover ruotare l’intero pannello.

La cella solare costruita con una pellicola convenzionale con i tagli kirigami
La cella solare costruita con una pellicola convenzionale con i tagli kirigami

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