Nanoparticelle quantiche per il super fotovoltaico italiano

Finalmente pronta per poter essere usata dalle aziende la nuova tecnologia dei vetri fotovoltaici sviluppati dal team del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca e dal Center for Advanced Solar Photophysics (Casp) del Los Alamos National Laboratory negli Usa. A poco più di un anno dalla pubblicazione di un primo studio, ecco un nuovo tipo di concentratori solari luminescenti (Luminescent Solar Concentrators) che si basa su minuscole nanoparticelle note come punti quantici, capaci di assorbire la luce emessa dai puntini alla lunghezza d’onda a infrarossi solare che filtra attraverso una finestra e la guidano verso il bordo del telaio, dove le celle solari la trasformano in energia utilizzabile. Insomma, con questo progetto, una finestra quasi trasparente diventa un generatore di un sistema di riscaldamento o raffrescamento. Ma dove sta la vera innovazione? Nel fatto che fino a ora le nanoparticelle hanno avuto limitata possibilità di successo in applicazioni reali, in parte a causa della presenza dei classici cristalli semiconduttori a base di metalli pesanti come il cadmio o il piombo e perché erano in grado di assorbire solo una piccola porzione di luce solare che cambiava colore attraverso le finestre.

Le piccole celle solari poste lungo gli spigoli
Le piccole celle solari poste lungo gli spigoli

Ostacoli superati con un nuovo schema di composizione delle nanoparticelle costituite da leghe di più elementi, tanto che Sergio Brovelli, il capo ricercatore del team italiano ha affermato che questa tecnologia ora può esprimere tutto il suo potenziale nell’edilizia sostenibile: con i nano-materiali altamente performanti, sarà possibile nel breve periodo realizzare finestre fotovoltaiche o altri elementi architettonici flessibili e semi-trasparenti per convertire non solo i tetti ma tutte le parti di un edificio in generatori di energia solare. Per esempio il team americano ha stimato che utilizzando la tecnologia in un edificio come One World Trade Center di New York, che ha circa 12 mila finestre, potrebbe produrre energia sufficiente per alimentare 350 appartamenti.

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