Metti insieme l’archistar Robert Stern, il colosso del real estate cinese Vanke e Hangzhou, una delle città emergenti, ed ecco il progetto per nuovo quartiere di lusso battezzato Metropolis 79. Lo stile è quello neoclassico caratteristico dell’architetto americano, firma di opere famose come il New York’s Central Park West Apartment N.15, presidente dell’Accademia di Architettura dell’Università di Yale e teorico del New Urbanism, la corrente che valorizza i contesti urbani più tradizionali fondendo elementi orientali e occidentali. E anche in questo caso le citazioni architettoniche richiamano l’Antica Roma e le proporzioni auree greche: il futuro complesso residenziale si svilupperà su un asse principale e un asse trasversale (a cardo e decumano) perfettamente simmetrici con quattro torri ai quattro angoli del terreno di 200mila metri quadrati e un’altezza massima di 120 metri.
Smart building
Le citazioni del passato però finiscono qui, perché domotica e tecnologia rendono il complesso uno smart building: i sensori intelligenti aprono i varchi a chi, munito di una card riconosciuta a distanza, entra con la propria auto, un sistema di riconoscimento facciale identifica i volti degli inquilini e ne autorizza l’ingresso nell’edificio e l’ascensore li accompagna direttamente al piano del loro appartamento. Si suppone che se uno desideri andare a trovare un amico in un altro piano lo possa fare senza troppi problemi. E ancora, comunicazione video digitale gratuita e diffusa tra tutti i residenti, soluzioni di controllo del parco per fornire un’ampia gamma di servizi. Dal punto di vista della protezione ambientale, verrà utilizzata una membrana multistrato filtrante e un sistema di condizionamento di alta qualità, un impianto per trattare l’acqua in ogni appartamento e porte dotate di sistemi anti polvere.
Il gruppo Vanke, sempre più orientato a espandere attività verso una dimensione internazionale, è solito collaborare con i maggiori architetti di tutto il mondo: chi è stato all’Expo Milano 2015 avrà certamente notato il suo padiglione disegnato da Daniel Libeskind e rivestito da migliaia di piastrelle rosse in ceramica (italiane) che simboleggiano alle scaglie di un drago. La costruzione si ispira alla tradizione cinese dello Shitang, il momento conviviale della tavola e l’obiettivo del promotore immobiliare, che ha recentemente annunciato la prossima apertura di una sede a Milano, è quello di porsi come un ponte tra Oriente e Occidente, portando la Cina in Italia e in Europa e, nello stesso tempo, trasferendo un neoclassicismo tipicamente europeo in terra cinese. Come Metropolis 79.