La prima casa che produce energia di Sua Maestà

    Per ogni 100 sterline di elettricità utilizzata, Solcer House dovrebbe essere in grado di rivenderne un valore pari a 175 sterline alla rete nazionale. È la prima casa del Regno Unito che soddisfa i criteri di zero emissioni, perché produce elettricità da fonti rinnovabili e in quantità maggiore del suo fabbisogno e per di più è stata costruita a basso costo. Possibile? Sì, grazie ai pannelli solari sul tetto e su parte della facciata, ma soprattutto grazie alle batterie per immagazzinare l’elettricità generata e a un efficace sistema di isolamento per ridurre i consumi nei mesi invernali, notoriamente elevati nel regno di Sua Maestà. Se la pratica conferma la teoria, la casa non è ancora abitata, potrebbe immettere energia in rete per otto mesi l’anno. Non solo, la villetta di tre camere da letto nell’ex quartiere industriale Cenin in Stormy Down, nel Galles è stata edificata in 16 settimane con un investimento di 175 mila sterline pari a circa 180 mila euro. Promotore del progetto l’Università di Cardiff che ha dichiarato che la cifra potrebbe scendere anche sotto le 100 mila sterline per 100 metri quadrati se ne venissero costruite più di una alla volta. Quindi economie di scala permettendo, questa soluzione abitativa realizzata dall’università potrebbe replicata in tutto il territorio per soddisfare gli obiettivi di alloggi carbon free che il ministro delle finanze britannico George Osborne aveva definito non realizzabili entro il 2016 perché troppo onerosi. Almeno è quanto si auspica il professor Phil Jones, a capo del team della Welsh School of Architecture che ha progettato l’edificio proprio per soddisfare gli obiettivi di abitazioni a basse emissioni di carbonio fissati dal governo laburista nel 2006.

    La casa progettata dal team dell'Università di Cardiff
    La casa progettata dal team dell’Università di Cardiff

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