La Pietra Lessinia sarà doc come il rosso Valpolicella

Pietra Lessinia doc. Ora una dei tradizionali materiali lapiedei, che nelle Prealpi venete è chiamato Biancon, Biancosel, Seciaron, sarà protetto dal Consorzio Tutela Pietra della Lessinia. Il consorzio riunisce 28 aziende del settore lapideo che lavorano e commerciano materiali delle cave dell’alta Valpolicella e delle zone di Prun, Cortine, Monte Loffa, Masua, Gorgusello e Molina. Una sorta di denominazione d’origine controllata, quindi, come accade per i vini della Valpolicella da 25 anni, certifica adesso anche la vera Pietra della Lessinia, estratta nei comuni di Negrar, Sant’Anna D’Alfaedo e Fumane. La stessa che pavimenta la storica piazza Erbe, una delle più suggestive di Verona e d’Italia, ed è stata scelta di recente per il progetto di riqualificazione della piazza di Sant’Anna D’Alfaedo.Pietra Lessinia

Il Consorzio di Tutela ha predisposto tanto di rigido «disciplinare» che prende in considerazione provenienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra. A vigilare sul rispetto del protocollo, un’apposita commissione con il compito di individuare le pietre classiche e quelle superiori, classificandole secondo la destinazione d’utilizzo o scartandole se non idonee in termini di qualità.  Solamente una volta superato questo esame, il materiale lapideo può fregiarsi del marchio Pietra della Lessinia.

Si tratta di un’iniziativa importante per la provincia di Verona, dal momento che l’industria estrattiva, con quasi 500 aziende e 4mila addetti, rappresenta una voce fondamentale dell’economia locale. Il distretto, infatti, si classifica primo esportatore italiano di pietre lavorate, con una quota che supera il 25% del totale nazionale e che, nel primo trimestre del 2015, ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro, in crescita dell’8,6% sui primi tre mesi del 2014.

 

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