Greenbuilding: i funghi al posto del polistirolo

    I funghi sostituiranno polistirolo, schiume e altri materiali sintetici? Non stiamo parlando dei champignon sulla pizza ma del micelio, l’apparato vegetativo formato da un intreccio di filamenti, in pratica la radice scartata dall’industria alimentare, con cui un azienda Usa, Ecovative, produce imballaggi, pannelli isolanti, assi simil compensato per mobili e potenzialmente anche tavole da surf. La società di New York ha pensato di usare questo organismo, a sviluppo rapido, che cresce facilmente su una vasta varietà di substrati, anche sui rifiuti organici di riso o avena, per le sue capacità autoaggreganti e leganti, in un intricato e spesso reticolo di migliaia di filamenti. Detta così sembra semplice, ma la produzione dei questo materiale invece ha richiesto anni di tentativi e un numero enorme esperimenti falliti. Il risultato però è un prodotto battezzato Mushroom Insulation, un materiale rinnovabile e biodegradabile, fatto da rifiuti acquistati dagli agricoltori, modellabile in qualsiasi forma con proprietà ritardanti di fiamma, idro assorbenti e dielettriche, ossia isolanti elettrici.

    I prodotti Ecovative
    I prodotti Ecovative

    Myco Boards, invece è un pannello simile a quelli per i mobili, che potrebbe sostituire i pannelli di fibra di legno ed evitare l’uso di formaldeide come adesivo. L’azienda, premiata un po’ da tutte le istituzioni americane per il forte contenuto innovativo e sostenibile, persino dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, ha raccolto circa 25 milioni di dollari in investimenti e sussidi e impiega 60 dipendenti.

    I pannelli Ecovative
    I pannelli Ecovative
    Eben Bayer, ceo di Ecovative
    Eben Bayer, ceo di Ecovative
    Lo stabilimento di Ecovative
    Lo stabilimento di Ecovative

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