Fotovoltaico su mattone da Palermo a Boston

    SBskin, l’azienda spin-off dell’Università di Palermo è riuscita a stampare celle fotovoltaiche di terza generazione su un mattone fatto di vetro. Certo, il vetromattone in edilizia non è certo una novità: esiste sul mercato da parecchio ed è stato usato in moltissimi dei nostri edifici sotto forma di vetrocemento. L’idea nuova della start up palermitana sta nel fatto che i mattoni di Smart Building skin sono assemblati a secco, senza cemento ma con plastica riciclata. Un tipo di produzione che riduce i tempi e costi di costruzione con un minore impatto ambientale. E hanno una doppia valenza: installati sulle facciate e sulle coperture degli edifici forniscono isolamento termico e producono energia pulita perché contengono celle solari di terza generazione (Dye-sensitised solar cells). Con un altro vantaggio: queste celle possono essere trasparenti, o coprire tutta la gamma cromatica, quindi a differenza dei moduli al silicio, blu o neri, hanno anche una funzione estetica che stonerebbe come rivestimento delle facciate, in interventi di ristrutturazione e di miglior rendimento energetico. Il prodotto sarà pronto per la commercializzazione nel 2016, intanto SBskin è stata invitata a partecipare all’EmTech (Emerging Technologies), tra le più importanti conferenza globali sulle tecnologie emergenti, che si terrà a novembre presso il Mit ( Massachusetts Institute of Technology ) Media Lab a Cambridge in Massachusetts.

    Il vetromattone colorato dell'azienda Sbskin
    Il vetromattone colorato dell’azienda Sbskin

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