È polemica sulla nuova certificazione energetica

Tra le nuove norme che disciplinano l’Attestazione della prestazione energetica degli edifici (Ape) con procedura omogenea per tutto il territorio nazionale e un incremento delle classi energetiche da sette a dieci (A la migliore e G la peggiore), è passata quasi inosservata la notizia che con l’inizio di ottobre Enea aggiornerà il software Docet, messo a punto in collaborazione con il Cnr, per il calcolo delle prestazioni energetiche degli immobili. Si potrebbe pensare che le modifiche con il nuovo metodo di calcolo siano indispensabili, anche perché le nuove norme Uni l’avevano reso obsoleto. Quindi, ben venga la nuova versione. Peccato che, però, nasconda un trucco: il tool gratuito si potrà utilizzare solo se la superficie non supera i 200 metri quadrati. Insomma, più che di modifica si tratta di un limite che costringerà i professionisti ad acquistare un software specifico prodotto da una società informatica, e certificato dal comitato termotecnica italiano, se devono compilare un Ape su case esistenti di maggiori dimensioni. Le nuove norme tecniche siglate con Regioni e Governo recepiscono le direttive europee e tra queste c‘è anche quella che apre nuove opportunità di mercato per le software house. Chissà se riusciranno a essere pronte per ottobre, per fortuna sono previsti due anni per adeguarsi.

Ape, attestazione della prestazione energetica degli edifici
Ape, attestazione della prestazione energetica degli edifici

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