Identikit dell’industria ceramica, che vede rosa per il 2016

Con l’Assemblea 2015 di Confindustria Ceramica sono state presentate le indagini statistiche relative ai diversi comparti che compongono l’industria ceramica italiana, che comprende 223 aziende. Un universo che occupa 25.598 addetti e che fattura 5,687 miliardi di euro complessivi, grazie a vendite oltre confine per il 75%. Ancora: il comparto delle piastrelle di ceramica prodotte in Italia supera i 4,9 miliardi di euro (+4%): export record di 4,1 miliardi (+6,2%), mercato interno ancora in difficoltà, che scende a 804 milioni. L’internazionalizzazione produttiva vale 715 milioni di euro, realizzati da 16 operation che occupano oltre 3mila addetti. Oltre 770 milioni di euro il fatturato di ceramica sanitaria, materiali refrattari e stoviglie, che occupano più di 6.150 addetti.

Piastrelle di ceramica
Piastrelle di ceramica

Per quanto riguarda le piastrelle di ceramica prodotte in Italia, sono 150 le aziende (-6 rispetto al 2013) presenti, dove sono occupati 19.430 addetti (-5,4%), che nel corso del 2014 hanno prodotto 381,7 milioni di metri quadrati (+5%), tali da consentire vendite per 394,6 milioni di metri quadrati (+1,3%). Le vendite in Italia registrano una ulteriore flessione del -6,6% (80,8 milioni di metri quadrati nel 2014), mentre migliora ulteriormente il saldo commerciale in volume (298,6 milioni di metri quadrati) grazie ad incremento del 3,63% nelle esportazioni, ora pari a 313,7 milioni di metri quadrati. Il fatturato totale, 4,91 miliardi di euro (+4%) derivano per 4,11 miliardi dalle esportazioni (6,2%), con una quota record dell’83,6%, e da 804 milioni di euro da vendite sul territorio nazionale (-6,1%). Gli investimenti segnano il un nuovo record dal 2008. Lo scorso anno gli investimenti realizzati sono stati 286,2 milioni di euro (+27% rispetto al 2013, anno nel quale erano calati del 12%), con un valore prossimo al 6% del fatturato annuale. Per l’anno in corso gli investimenti previsti sono nell’ordine dei 250 milioni di euro (+10% rispetto al 2013).

Sono, invece, 16 le società di diritto estero controllate da nove gruppi ceramici italiani. Nel 2014 hanno occupato 3.062 addetti in fabbriche che realizzato 76,7 milioni di metri quadrati di piastrelle. Le vendite totali hanno generato un fatturato di 715,5 milioni di euro, frutto di vendite per 443,9 milioni di euro (quota del 62%) da attività in Europa e per la restante parte da vendite in Nord America. L’80,1% del fatturato deriva da vendite nel medesimo mercato sede della fabbrica e per la restante parte da esportazioni nello stesso continente.

Per quanto riguarda la ceramica sanitaria, sono 29 le aziende industriali produttrici, 26 delle quali localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). Occupano complessivamente 3.377 dipendenti. Secondo l’indagine svolta da Confindustria Ceramica in collaborazione con il Centro Ceramica di Civita Castellana, la produzione è stata di 3,8 milioni di pezzi (-1,6%), dei quali 3,7 milioni di pezzi (+1,1%), usciti dalle 33 fabbriche italiane. Il fatturato è di 317,2 milioni di euro (+2,87%) con un dato di rilievo relativo agli investimenti, che hanno raggiunto i 16,5 milioni di euro ed una incidenza superiore al 5% del fatturato annuo.

Nell’industria di materiali refrattari sono 35 le aziende attive nella produzione sul territorio nazionale occupano 2.129 addetti (+4 rispetto al 2013). Le vendite in Italia sono state di 283.697 tonnellate (+1,4%), pari al 65% dei volumi complessivi venduti. Il fatturato totale, ora pari a 410,8 milioni di euro (+4,6%), deriva da vendite sul territorio nazionale per 266,8 milioni di euro (+12%), da 80,1 milioni di esportazioni comunitarie (-12,66%) e da 63,9 milioni di euro da esportazioni extracomunitarie (+1,82%).

Le previsioni 2015 per l’industria delle piastrelle di ceramica  indicano l’uscita dalla crisi durante quest’anno (+1% le vendite totali) destinata a subire una decisa accelerazione nel 2016 (+3,2%). Secondo Prometeia, è in crescita l’export (+1,7%), ma in flessione (-1,6%, minor calo dal 2008) il mercato interno.

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