Ingegneri, parte la rivoluzione della trasparenza

    Nel 2013 una legge ha imposto nuovi obblighi di trasparenza per gli ingegneri. A due anni di distanza, da gennaio 2015 le norme si traducono in regolamenti che entrano in vigore. Nel dicembre scorso, infatti, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha adottato il regolamento che riguarda pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni ai sensi della legge del 30 ottobre 2013, n. 125.

    La regolamentazione è corposa: quella che riguarda l’obbligo di pubblicità, per esempio, è composta da da 32 articoli. La più importante è quella che stabilisce che i documenti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri sono pubblici. «Chiunque ha il diritto di conoscerli, di fruirne gratuitamente, di utilizzarli e riutilizzarli».

    Le nuove norme fissano anche dei paletti alla trasparenza: l’accesso agli atti, per esempio, «comporta il diritto di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione ai sensi e per gli effetti della L. 7 agosto 1990, n. 241». Inoltre, il Consiglio Nazionale e i Consigli territoriali «garantiscono la qualità delle informazioni pubblicate nei rispettivi siti internet istituzionali». cantiere-digitale-2

    Per rendere più semplice l’accesso ai documenti, questi devono essere archiviati in un formato aperto, in modo da poter essere letti da qualsiasi dispositivo elettronico e resi disponibili per un periodo di cinque anni, a partire dal gennaio dell’anno successivo a quello di decorrenza dell’obbligo di pubblicazione e, in ogni caso, per tutto il tempo in cui risultino produttivi di effetti giuridici. A questo scopo, nella home page dei siti internet istituzionali del Consiglio Nazionale e dei Consigli territoriali ci sarà un’apposita sezione denominata «Consiglio trasparente», dove confluiranno le informazioni, i dati e i documenti pubblicati.

    Al termine dei cinque anni, le informazioni, i dati e i documenti sono comunque conservati e resi disponibili. La legge prevede che la trasparenza sia obbligatoria: in caso contrario, «la mancata adozione e pubblicazione del Programma triennale per la prevenzione della corruzione, la trasparenza e l’integrità, costituisce elemento di valutazione della responsabilità disciplinare, nonché eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri».

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