Immobili commerciali in flessione, ma c’è l’effetto Expo

 

Il calo dei consumi deprime il prezzo degli immobili commerciali. Nei primi sei mesi del 2014 i locali a uso commerciale hanno registrato una contrazione dei prezzi del 3,6% per le soluzioni posizionate in via di passaggio e del 3,9% per quelle posizionate in via non di passaggio. Lo rileva Tecnocasa. Sul mercato delle locazioni il ribasso è stato rispettivamente del 4,7% e del 5,2%.  Su questo segmento di mercato si segnala ancora la domanda da parte di investitori seppure più riflessivi, che mirano a rendimenti che possono andare dall’8 al 10% a seconda della rischiosità dell’investimento. Tengono le attività legate al mondo della ristorazione, anche se l’offerta sul mercato non sempre riesce a soddisfarla per carenza di immobili dotati di canna fumaria. La domanda è sempre alta per le soluzioni posizionate in via di passaggio anche se si riscontrano casi di locali vuoti anche su queste strade. Fanno eccezione le high street delle grandi città dove la domanda è sempre molto alta e vede in prima fila i grandi marchi, soprattutto della moda. Nelle grandi città si segnala in crescita la richiesta di spazi medi per l’apertura di supermercati di vicinato. Sulle strade non di passaggio si nota un più alto livello di vacancy e gli immobili presenti sono destinati all’insediamento di attività di servizi. Su questo segmento di mercato è la locazione il contratto più stipulato (81,5%) e le metrature più richieste sono inferiori a 50 metri quadri.

In qualche misura diversa la situazione a Milano, dove l’Expo fa prevedere un aumento dei volumi di vendita per tutte le attività che gravitano nell’area dell’esposizione. C’è un forte interesse per il settore della ristorazione nelle zone più centrali di Milano (Quadrilatero, Cordusio, Cairoli e Brera) dove, tra l’altro, si segnala sempre l’interesse dei marchi più importanti, soprattutto del fashion. Ultimamente aumenta l’interesse anche per le vie limitrofe dove si insediano flagship di importanti marchi. In crescita anche l’interesse degli  investitori stranieri per l’acquisto di alberghi.

La ristorazione continua ad attrarre interesse: la richiesta più elevata è per le soluzioni con canna fumaria (o con la possibilità di installarne una) posizionate sulle vie commerciali e non necessariamente centrali. La metratura richiesta per chi vuole operare nel settore della ristorazione va da un minimo di 50 metri quadri (per take away) fino a 200-300 metri quadri.

Da segnalare anche una discreta domanda, in previsione dell’Expo, per soluzioni da utilizzare come B&B. Gli investitori sono quasi esclusivamente italiani, che ricercano piccole palazzine, soluzioni semindipendenti o uffici di grandi dimensioni da convertire in soluzioni alberghiere. Si richiedono prevalentemente tagli di 250 metri quadri.

Skyline di Milano
Skyline di Milano

 

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