Pmi delle costruzioni, ecco le richieste a Bruxelles

Strumenti ad hoc a livello comunitario di finanziamento e di garanzia accessibili alle imprese dell’Unione Europea. Azioni di accompagnamento e sostegno alle imprese nella partecipazione alle gare extra Ue. Assistenza diplomatica a livello dell’Unione Europea nella penetrazione dei mercati esteri. Sono le richieste dei costruttori italiani dell’Ance alla Commissione europea, in particolare alla direzione Generale Impresa e Industria, dove è stato organizzato il forum «Costruzione 2020 piano di azione». A rappresentare i costruttori italiani in un confronto mirato ad individuare ed implementare le misure di accesso delle imprese ai mercati internazionali nel settore delle costruzioni sarà il presidente del gruppo Pmi internazionali dell’Ance, Gerardo Biancofiore. «Bisogna lavorare, anche in queste ultime settimane di Semestre Europeo a guida italiana, alla nascita di strumenti a livello comunitario di finanziamento e di garanzia accessibili alle imprese dell’Unione Europea per le Piccole e Medie Imprese che operano nei mercati Internazionali», sostiene Biancofiore. «Se uno sforzo di riorganizzazione delle imprese diventa ineludibile, l’accesso al credito permane un punto assolutamente vitale per consentire una crescita virtuosa e questo vale più che mai per le Pmi. Le imprese hanno poi bisogno di azioni di accompagnamento e sostegno alle imprese nella partecipazione alle gare extra UE e assistenza diplomatica a livello dell’Unione Europea nella penetrazione dei mercati esteri». Ue

L’Italia, ricorda l’Ance, è al settimo anno di crisi. Dal 2008 ad oggi gli investimenti in costruzioni si sono ridotti del 31,7%, con una perdita di circa 59 miliardi di euro, ai quali si aggiunge un taglio di più di 500mila posti di lavoro, che salgono a 790mila, se si considerano anche i settori collegati alle costruzioni. Nel 2013, si è assistito per l’ottavo anno consecutivo, ad una crescita della presenza all’estero delle imprese italiane, sia in termini di fatturato che di commesse acquisite. Complessivamente, le imprese italiane sono impegnate, in 87 Paesi, nella realizzazione di 797 opere per un controvalore complessivo di oltre 70 miliardi di euro e un portafoglio lavori di 40 miliardi di euro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui