La crisi è finita? Ikea torna al bilancio del 2010

C’è un po’ meno crisi? Può essere questa l’indicazione che risulta dai conti di Ikea Italia, che chiude l’anno fiscale 2013/14 con un fatturato di 1.554 milioni di euro, una crescita del 1,8% e una quota di mercato nel settore arredo salita al 9,4%. Sono tre i negozi Ikea aperti in Italia dall’inizio della crisi a oggi: Catania (2011), Chieti (2012) e Pisa (2014). È grazie all’investimento fatto su questi nuovi punti vendita, (con una ricaduta occupazionale di oltre 800 posti di lavoro) e alla vendita online varata nel 2012, che il fatturato della filiale italiana del gruppo svedese è tornato a segnare un incremento positivo, tornando però ai valori dell’esercizio 2010. «Bisogna essere lungimiranti e responsabili per continuare a investire in un momento in cui i consumi calano e la spesa delle famiglie è costretta da aspettative negative e disoccupazione in crescita», ha commentato Lars Petersson, ad di Ikea in Italia. «Noi lo abbiamo fatto, pur nelle more di una gestione gravata da una forte spending review interna. E abbiamo avuto un buon risultato, aumentando l’accessibilità per i nostri clienti e consolidando la ricaduta occupazionale». I visitatori sono cresciuti più del fatturato (+5,7%, 47.2 milioni, di cui il 46% nei weekend). I mobili rappresentano il 58% del fatturato e registrano vendite stabili, con un picco di +11% dell’assortimento bagno. I complementi d’arredo segnano un buon +4% (tessili +6%, lampade +9%, assortimento bimbi +9%) così come Ikea Food (ristorante, bar e alimentari) con +2,9% e 15.792.122 clienti. Le vendite online rappresentano ora l’1,5% del fatturato. ikea

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