Rivoluzione in arrivo con lo Sblocca Italia

    Per l’edilizia assomiglia a una rivoluzione: arriva il decreto Sblocca Italia, che conterrà novità sui permessi edilizi, sulla realizzazione delle grandi opere oltre, si spera, l’abbattimento delle barriere burocratiche per i lavori pubblici. Secondo il premier, Matteo Renzi, i provvedimenti metteranno in moto 43 miliardi «già a bilancio» ai quali si potrebbero aggiungere altri 4,5 miliardi per le grandi opere e altri 3,7 (spalmati su sei anni) per i piccoli cantieri. Sarebbe più che una boccata d’ossigeno per il comparto delle costruzioni. Ma una delle novità più attese riguarda l’edilizia privata, dove è prevista una deregulation radicale. Chi vuole costruire  potrà rivolgersi direttamente allo sportello unico, con una autocertificazione che descrive il progetto, realizzata da uno studio professionale. Dovrebbe bastare a testimoniare il rispetto del piano regolatore e delle norme urbanistiche. Dalla presentazione della Scia ci saranno l’amministrazione avrà 30 giorni di tempo per rispondere. Passato il termine, si potrà procedere ai lavori. Ci sono poi le grandi opere (circa 300) che sono rimaste bloccate e che potrebbero ora riprendere. Per esempio, l’alta velocità Napoli-Bari (con un commissario ad hoc) e la tratta ferroviaria Brescia-Padova, oltre alle infrastrutture indicate nel 2013 nel Decreto del fare del governo Letta e rimaste sulla carta: il potenziamento della ferrovia Novara- Malpensa, la rimozione dei passaggi a livello sull’Adriatica nel tratto Foggia-Lecce e la terza corsia autostradale in Friuli… Inoltre, le opere segnalate dai sindaci, come la Metro C a Roma, il Teatro Margherita a Bari e la metanizzazione di alcuni quartieri di Catania. Infine, il taglio alla burocrazia, con freno ai  ricorsi al Tar e la velocizzazione della valutazione di impatto ambientale. cantiere564

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