Meno soldi alle scuole, di più dai bonus

Una buona notizia e una cattiva notizia. Cominciamo da quest’ultima, che non è per nulla confortante. Secondo quanto risulta dal decreto Irpef, di cui finalmente si conosce il testo completo, per il piano edilizio delle scuole sono stati previsti 244 milioni. Una discreta cifra rispetto al nulla degli anni passati (con il risultato che ci sono soffitti delle aule che cadono in testa a studenti e insegnanti), ma non si tratta certo dei 3,5 miliardi annunciati dal premier un mese fa. Certo, i 244 milioni possono essere l’antipasto di interventi più sostanziosi, che Matteo Renzi ha sottolineato con forza. Ma al momento altri soldi non ci sono e per il 2014 quella è la cifra stanziata. Insomma: dall’annuncio ai fatti la strada è lunga. In compenso, nello stesso decreto è presente un piano di riassegnazione dei residui passivi: in siostanza, entro il 30 luglio i quattrini stanziati in passato, ma che si sono impantanati per diverse ragioni e non sono stati spesi, saranno riassegnati a opere cantierabili subito. Anche questo, però, è tutto da verificare.

Veniamo alla buona notizia: il Cresme ha presentato alla Camera un’analisi che getta una luce finalmente positiva: i bonus per le ristrutturazioni funzionano davvero. La prova è sintetizzata in un numero davvero consistente: 28 miliardi per il 2013. Gli interventi di ristrutturazione nelle abitazioni, insomma, hanno mosso una massa di soldi che ha tenuto a galla quello che rimane di un settore in crisi ormai da cinque anni. Ma il bello deve ancora arrivare, perché sempre secondo il Cresme nei primi due mesi dell’anno i bonus hanno spinto una nuova impennata di richieste: -54% rispetto a 12 mesi prima, per un giro di lavori da 5,4 miliardi. Segno che i bonus hanno funzionato anche oltre le aspettative. Anche per lo Stato: i lavori di ristrutturazione incentivati lo scorso anno hanno fruttato 5,4 miliardi di incassi Iva. Morale: abbassare le tasse, quando il mercato lo richiede, si può ed è un vantaggio anche per le finanze pubbliche. Da tenere a mente quando, a dicembre, scadranno buona parte delle agevolazioni.  

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