Arriva il conto corrente ad hoc per il rogito

La notizia circola in Rete, dopo che l’articolo 35 della Legge di stabilità è comparso sulla Gazzetta Ufficiale. Riguarda una novità nella procedura di compravendita degli immobili: secondo le nuove regole, chi acquista casa d’ora in avanti mette a disposizione della pubblica amministrazione il capitale per il rogito. Un periodo di stand-by che dura fino a quando il notaio non trascrive l’atto di passaggio di proprietà. La somma per la compravendita, in pratica, dovrebbe essere trasferita in un conto corrente creato ad hoc e gli interessi maturati sul conto (ma quale banca offre ancora interessi?) sovrebbero essere trasferiti alle piccole e medie imprese. Ecco il testo della legge incriminato: «il notaio o altro pubblico ufficiale sarà tenuto a versare su apposito conto corrente dedicato il prezzo pattuito per la vendita dell’immobile o altri corrispettivi versati, comprese ad esempio le somme destinate all’estinzione delle spese condominiali non pagate», oltre a «le somme dovute a titolo di onorari, rimborsi spese, diritti accessori e tributi», derivanti dalla transazione immobiliare. Da un certo punto di vista, in questo modo chi acquista ha qualche garanzia in più, dato che il rogito diventa efficace solo a fronte di soldi certi. Finora, tra la trascrizione dell’atto (circa un mese) e il pagamento (subito) dell’immobile potevano celarsi brutte sorprese. Resta però un’incognita: ora i notai faranno pagare di più la loro prestazione? 

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