Costruzioni, macchine a marcia indietro

Cala il mercato delle costruzioni e diminuisce, di conseguenza, anche la vendita di attrezzature e macchine. Nei primi nove mesi del 2013 sono state vendute sul mercato italiano 4.091 macchine per costruzioni, con un calo del 24% rispetto allo stesso periodo del 2012. Nel dettaglio, le vendite di macchine movimento terra sono state 3.949 (-23%), 65 macchine stradali (-52%) e 77 macchinari per il calcestruzzo (-47%). Il rapporto Cribis D&B-Unacea sui dati del valore della produzione desunti dai bilanci societari,  resi noti durante il Construction equipment day alla fiera Ecomondo di Rimini, indica che l’industria italiana delle macchine per costruzione nel 2012 ha raggiunto i 2.519 milioni di euro, -15%. A livello di singoli gruppi merceologici, le macchine movimento terra raggiungono gli 890 milioni di euro, crescendo del 3% rispetto al 2012. Le macchine stradali con 272 milioni perdono il 19%, i macchinari per il calcestruzzo perdono il 30% totalizzando 337 milioni, mentre le gru a torre 54 milioni (-57%). «Considerando la debolezza del mercato dell’edilizia in Italia», sostiene Giampiero Biglia (foto), vicepresidente di Unacea, «la domanda di macchine per costruzioni rimane bloccata e per la fine dell’anno, se non saranno attivate misure di crescita specifiche per il comparto da parte del governo, non ci attendiamo miglioramenti. Inoltre, sul versante delle esportazioni la debolezza del mercato europeo non riesce a essere compensata dalla domanda dei paesi emergenti. Questo aspetto ci fa stimare per il 2013 una produzione piatta, sui livelli del 2012».

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