Biglia fa il bis alla vicepresidenza di Cece

Giampiero Biglia fa il bis. Il vicepresidente di Unacea e direttore commerciale di Cnh Construction Equipment (Case & New Holland Construction) è stato eletto per la seconda volta vicepresidente del Cece. La carica si trasformerà in presidenza durante il Summit Cece del 2017. Sul tavolo di Biglia c’è, innanzitutto, il problema del rilancio della competitività del settore. Il mercato europeo continua a soffrire e, secondo l’ultimo bollettino trimestrale diffuso dal Cece, il settore ha registrato da gennaio a oggi un calo del 14%. «Siamo convinti che per rilanciare la crescita dobbiamo fare in modo che si realizzino le migliori condizioni per il business. Per questo continuerò a collaborare con il Cece per individuare insieme quale sia la via da percorrere per supportare al meglio l’industria europea delle macchine per costruzioni», ha commentato Amalia Sartori, presidente della Commissione industria, ricerca ed energia (ITRE) inaugurando i lavori del Summit che si è tenuto nei giorni scorsi nel Parlamento di Strasburgo. Durante l’evento, a cui hanno preso parte più di 300 partecipanti provenienti dal mondo dell’industria, delle associazioni e delle istituzioni europee, il presidente del Cece, Johann Sailer, ha presentato il Manifesto di azione Cece-Cema che contiene dieci richieste al parlamento europeo, tra le quali: un maggior allineamento internazionale volto a evitare barriere al commercio, riduzione dei carichi amministrativi per il rispetto della legislazione europea, completamento del mercato interno, concorrenza leale mediante una migliore sorveglianza di mercato, rilancio gli investimenti infrastrutturali.
«Con circa 1.200 aziende, un fatturato di circa 23 miliardi di euro e 130 mila persone impiegate direttamente, l’industria delle macchine per costruzioni è una risorsa fondamentale per il futuro della manifattura e della tecnologia. Difenderla dalla concorrenza sleale e permetterle di svilupparsi è un impegno che vogliamo che sia condiviso con le Istituzioni comunitarie e nazionali», ha aggiunto Biglia. Il Monitor mensile del commercio estero realizzato da Unacea e Prometeia ha nel frattempo aggiornato i dati relativi alle esportazioni italiane che, da gennaio a luglio, hanno perso il 6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Il calo più consistente si è registrato nelle esportazioni di macchine e attrezzature per il movimento terra (-19%), flette anche l’export di macchine per la preparazione degli inerti (-1,5%). Positive invece le esportazioni di gru a torre ( 11,3%), di macchine per la perforazione ( 7,9%) e di macchinari per il calcestruzzo (6,3%). Stabile l’export di macchine stradali ( 0,2%). 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui