Fornace Ballatore: Tutto il bello del mattone

Fornace Ballatore: produzione di mattoni fatti a mano

L’impianto produttivo di Villanova d’Asti si distingue per avere in dotazione oltre 500 forme e non aver mai abbandonato la produzione di laterizi fatti a mano. Anzi, li ha esportati con successo anche all’estero, dagli Stati Uniti all’Azerbaigian 

Il fuoco della Fornace Ballatore è acceso dal 1964, quando Giuseppe Ballatore (poi diventato Cavaliere al merito della Repubblica) mise in piedi a Vinovo una piccola e artigianale azienda per produrre mattoni unici, fatti a mano. Dagli anni Ottanta la fornace si è trasferita dalla provincia di Torino a quella di Asti, per l’esattezza a Villanova d’Asti, e dopo 54 anni è viva più che mai, nonostante il calo di nuove costruzioni con il dinamismo e la versatilità dell’offerta produttiva.

Andrea Beone, Fornace Ballatore

«Abbiamo sempre creduto nella produzione di mattoni di alta qualità, pezzi unici talvolta realizzati interamente a mano. Non c’è nessuna macchina versatile come la mano dell’uomo», racconta Andrea Beone, responsabile commerciale Fornace Ballatore. «Poi, siamo sempre in evoluzione per adattarci a qualsiasi tipo di progetto per riprodurre qualsiasi elemento in cotto su ordinazione, disegno, campione».

Domanda. Quando è nata la Fornace Ballatore?

R. È stata fondata da mio nonno Giuseppe Ballatore, nel 1964 a Vinovo, paese vicino a Torino. Scelse la produzione di mattoni fatti a mano per offrire appunto dei laterizi faccia vista che si differenziassero dalle produzioni standardizzate industriali.

D. Quali sono stati i principali step di crescita dell’azienda?

R. Nel 1980 ci siamo spostati da Vinovo a Villanova d’Asti, dove siamo tutt’ora. Abbiamo affiancato alla produzione tradizionale dei mattoni fatti a mano, nuove linee produttive in grado di soddisfare ogni esigenza di mercato nell’ambito del mattone a vista di qualità. Un’ampia gamma di formati, colori e finiture permettono all’estro del progettista soluzioni qualificate ed economicamente accessibili. Un altro snodo decisivo è arrivato a metà degli anni novanta quando abbiamo meccanizzato le operazioni di imballaggio e installato un forno a tunnel altamente tecnologico.

D. Come è organizzata la Fornace?

R. Le nuove esigenze di mercato, in cui i volumi si sono ridotti ci hanno indotto a riorganizzare la nostra produzione rendendo disponibile a magazzino sempre una ampia scelta di mattoni in vari formati e colori, ma nello tempo a produrre in tempi brevi anche mattoni sagomati o tavelle di cotto su misura.

D. Dal punto di vista commerciale dove operate?

R. Abbiamo un unico sito produttivo, appunto a Villanova d’Asti, e principalmente operiamo nel Nord-Ovest del Paese, ma a spot ci è capitato di vendere i nostri prodotti anche nel resto d’Italia e all’estero: Spagna, Portogallo, Tunisia, Stati Uniti, Emirati Arabi e Azerbaigian.

D. Le richieste si differenziano a seconda del territorio?

R. Sì. Nel Nord-Ovest si usa storicamente un mattone spesso, fino a 7 centimetri, mentre nel Centro Italia va il mattone romano, che è più sottile: i centimetri di spessore sono 5,5. È proprio una questione di tradizione territoriale e di peculiarità regionale.

 

La famiglia Ballatore. Al centro, il fondatore Giuseppe Ballatore, scomparso nel 2013
La famiglia Ballatore. Al centro, il fondatore Giuseppe Ballatore, scomparso nel 2013

 

D. In merito all’export, quali sono le richieste tipiche?

R. Principalmente, pavimentazioni o listelli sottili ricavati dal mattone fatto a mano per il rivestimento di superfici già esistenti. E ci è capitato di lavorare anche per tetti speciali su misura.

D. I vostri sono manufatti ad alto valore aggiunto: è questa la vostra unicità?

R. La nostra filosofia è sempre stata basata sul produrre un mattone di alta qualità,l’unicità di  ogni mattone comporta che quando questo è messo in posa, darà origine ad una tessitura con un aspetto unico, più simile alla tela di un dipinto che ad un semplice muro. I nostri clienti possono dare spazio alla loro fantasia nel miscelare sapientemente diversi colori, sfumature e finiture. 

D. Quali sono i pregi di un vostro mattone?

R. Il calore cromatico sempre diverso secondo le argille utilizzate, le innumerevoli forme, la durata secolare, l’isolamento termico e acustico, che ha come dote naturale l’assenza di manutenzione successiva alla posa. Ecco, brevemente, questi sono alcuni dei pregi che i mattoni della Fornace Ballatore possono offrire a chi li sceglie. Dunque, i nostri mattoni sono perfetti sia per dare vita a nuovi elementi architettonici, sia per gli interventi di ristrutturazione, perché capaci di riprodurre fedelmente gli antichi elementi. Penso, per esempio, ai lavori di restauro per la Basilica di Sant’Andrea a Vercelli, il ponte sul fiume Trebbia a San Nicolò (Piacenza), la reggia di Venaria Reale, il Castello di Stupinigi e del Valentino a Torino. E ora abbiamo in corso un intervento in una casa del 1200. 

D. Siete quindi riusciti a sopperire al fatto che l’edilizia è in gran parte focalizzata sulle ristrutturazioni e riqualificazioni, mentre il nuovo si nasconde…

R. La mancanza di nuove costruzioni è un problema, inutile negarlo. Certo, non ci sono più i volumi di una volta, ma produciamo tanti piccoli lotti diversi. Il restauro, le riqualificazioni urbane, qualche nuova costruzione, unite alla lunga esperienza e alla nostra versatilità lasciano ancora spazio alla nostra nicchia di mercato.

 

Fornace Ballatore, esterno

 

D. Voi vi confrontate con i rivenditori edili: quali sono i servizi che offrite?

R. Noi diamo un duplice supporto: produttivo e tecnico. Se un rivenditore riceve la richiesta di mattoni a vista di serie o con sagome e dimensioni particolari, può rivolgersi a noi. È questo il nostro punto di incontro unire la forza commerciale a quella produttiva per soddisfare qualsiasi esigenza del mercato. La sinergia con altre fornaci che producono elementi da costruzione ci consente di programmare consegne condivise ottimizzando così, i costi di trasporto.

D. Qual è il settore più dinamico del momento?

R. Sicuramente i listelli da rivestimento, sia per interni che per esterni, perché le ultime tendenze prediligono gli elementi sottili a discapito del mattone intero.

D. E invece, l’ultima novità di prodotto proposta al mercato?

R. Stiamo lavorando per un nuovo mattone che riproduce fedelmente il mattone di recupero.

D. Che cosa vi aspettate dal 2018?

R. Un po’ più di ottimismo. Anche se non credo che il mercato sarà tanto diverso da quello appena concluso nel 2017. Aspettiamo l’arrivo di segnali di forte ripresa da più parti annunciata.

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