Riqualificare e consolidare: dall’hi-tech il progetto Enea

    Si chiama Enea, ma non è la figura dell’Odissea e non ha intenzione di rifondare Roma. Enea è una sigla che sta, invece, per Efficienza nuova per l’energia e l’antisismico. Un obiettivo ambizioso che, però, può vantare dalla sua parte aziende e tecnologie innovative. Anzi, definite rivoluzionarie da Moretti (impresa capo-progetto), Effegi Systems e Carraro Lab. Lo sviluppo avrà un’incubazione di 18 mesi e parte da un nuovo metodo per la diagnosi degli edifici ma, soprattutto, dalla capacità di intervenire superando gli ostacoli che si frappongono alla riqualificazione o al consolidamento di un edificio.

    Due gli aspetti sottolineati dalle imprese promotrici: la sicurezza e il risparmio energetico. Per quanto riguarda la prima, il consolidamento antisismico si basa sulla sollecitazione alle vibrazioni (micro scosse registrabili dai sensori). La riqualificazione per tagliare lo spreco di energia è, invece, studiata e applicata al progetto per individuare all’interno di una abitazione le aree inefficienti, che rappresentano i punti a maggiore dispersione di calore. A cui seguono, ovviamente gli interventi correttivi. In sinergia con il progetto Smart Living della Regione Lombardia. 

    Tecnologie in campo

    La specificità delle aziende coinvolte sembra garantire una forte componente tecnologica al progetto. Moretti è un punto di riferimento nel mondo delle costruzioni, con interventi che spaziano dalla realizzazione di interventi in opera alla prefabbricazione industriale in cemento armato e legno lamellare. Effegi Systems è attiva nella progettazione e costruzione di cilindri oleodinamici e pneumatici speciali, dispositivi antisismici, centrali oleodinamiche, impianti speciali (gruppo Fluidmec), mentre Carraro Lab è specializzata nello sviluppo di piattaforme, tecnologie e contenuti digitali e virtuali particolarmente avanzati. Le sinergie tra le tre imprese si focalizzano sugli edifici esistenti (oltre 1,4 milioni quelli che hanno necessità di migliorie), sia di costruzione più recente sia storici. Uno dei vantaggi del progetto consiste anche nella possibilità di intervento senza la necessità di trasferire gli abitanti di un edificio, ma operando con interventi non invasivi, in modo mirato su singoli aspetti. 

    Necessità e opportunità 

    «Intervenire sul patrimonio italiano per metterlo in sicurezza è una necessità in considerazione della vetustà della maggior parte degli edifici delle nostre città e un servizio alla comunità locale», spiega Vittorio Moretti, presidente di Moretti. Perché la riqualificazione è anche un dovere sociale: «Occuparsi dell’esistente è, per un’impresa di costruzioni, una responsabile sociale, prima ancora che un’opportunità economica», aggiunge Valentina Moretti, vicepresidente dell’azienda di costruzioni. «Il nostro progetto, partendo da una innovativa attività di diagnostica, si propone di arrivare alla progettazione di interventi concreti di adeguamento degli edifici. Un’azienda come la nostra può farlo in modo innovativo e organizzato, grazie all’esperienza che ci caratterizza: minimizzando l’invasività del cantiere, riducendo i tempi e con un attento controllo dei costi. Dalla fase sperimentale, poi, si passerà all’approdo imprenditoriale di questo progetto, che mira a diventare una occasione di sviluppo per l’attività della nostra impresa».

    Da sinistra, Enrico Prata (Consigliere Delegato Saef); Evans Zampatti (ad di Moretti); Valentina Moretti (vicepresidente di Morett), Gualtiero Carraro (ad di Carraro Lab); Fabrizio Grillo (Effegi Systems)
    Da sinistra, Enrico Prata (Consigliere Delegato Saef); Evans Zampatti (ad di Moretti); Valentina Moretti (vicepresidente di Morett), Gualtiero Carraro (ad di Carraro Lab); Fabrizio Grillo (Effegi Systems)

    Interventi non invasivi

    Specifica l’amministratore delegato di Moretti, Evans Zampatti: «Il segreto sta nell’utilizzare i prodotti giusti per le varie tipologie di edificio. L’edilizia per sua struttura ha come suo attore principale il muratore. Noi vogliamo sovvertire questa immagine, noi vogliamo lavorare in laparoscopia. Abbiamo fatto interventi di ristrutturazione in corso d’opera lavorando di notte, in condizioni molto più difficili: questo vuole dire essere più organizzati e strutturati. Non potevamo rivolgerci al muratore e su questa base nata la collaborazione con la Carraro. Siamo gli unici con il marchio Ce in Italia».

    Edilizia del futuro, insomma, che oltre ai mattoni utilizza il digitale: «Verificheremo la fattibilità di intervenire attraverso diversi filoni tecnologic. Il primo è rappresentato all’uso integrato di acceleratori piezometrici o Mems, questi ultimi riconducibili a quelli già esistenti nei nostri smartphone ed implementabili con le app», precisa Gualtiero Carraro, amministratore delegato di Carraro Lab. «Un secondo metodo è rappresentato dalle scansioni laser 3D degli edifici, generando un modello matematico che possa indicarci gli scostamenti nel tempo del comportamento degli edifici. Infine vi è il metodo di rilievi virtuali fotogrammetrici, implementati con dati e informazioni attraverso l’integrazione con il Bim».

    Tra le tecnologie innovative su cui basare la diagnosi, infine, il progetto utilizzerà quella per produrre micro-scosse. «Sarà realizzata un’attrezzatura in grado di provocare micro vibrazioni sollecitando meccanicamente un edificio senza andare a inficiarne le funzionalità», anticipa Fabrizio Grillo, amministratore delegato di Effegi Systems.

    Case a Milano
    Case a Milano

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