Logistica: la rivoluzione è sullo scaffale

Gestione logistica del magazzino

Il magazzino è rimasto per decenni uno spazio in cui accumulare prodotti in modo più o meno ordinato. Ma ora piccole e grandi aziende considerano la gestione e la consegna degli articoli ai clienti come un vantaggio competitivo. Grazie alle nuove tecnologie

 

magazzino-kube-sistemi

 

Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa»: era il motto di Benjamin Franklin, scienziato e padre fondatore degli Stati Uniti. Ed è anche il principio su cui si fonda la logistica, che secondo la definizione dell’associazione italiana che riunisce le imprese del settore, l’Ailog, è «l’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell’azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i fornitori, fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita».

Ma a questa definizione si potrebbe aggiungere una postilla: la logistica è quella organizzazione che può far guadagnare, ma anche perdere un sacco di soldi alle imprese. E, in particolare, a chi gestisce un magazzino con grandi dimensioni, grandi volumi, e grandi problemi.  

È il caso, per esempio, dei rivenditori di materiali edili: partiti, ormai tanti anni fa, da spiazzi in gran parte a cielo aperto dove erano accumulati mattoni, sacchi e attrezzatura pesante, nel tempo hanno aggiunto scaffali con prodotti di qualità, strumenti, showroom di arredobagno, cucine e, in qualche caso, persino dispositivi elettronici (un settore in grande crescita).  Come gestire questo bazar che comprende commodity e oggetti di design? E qual è la soluzione migliore per chiudere il cerchio, cioè mettere a disposizione dei clienti tutto il possibile e, allo stesso tempo, snellire magazzino e consegne? 

 

magazzino

 

DUE CASI A CONFRONTO – È bene dirlo subito: una ricetta universale non c’è. L’organizzazione migliore dipende dalle dimensioni dell’impresa, dal suo giro d’affari, dalla consistenza del magazzino, dall’area su cui si svolge l’attività del rivenditore. Inoltre, conta anche la logistica della logistica, cioè quello che è legato alle caratteristiche specifiche di ogni singolo sito o negozio. Al contrario, resta certa la disponibilità di tecnologie per giungere a un processo logistico che sia il più conveniente possibile.

Prendiamo due casi limite, al bordo del settore dell’edilizia, per comprendere quali sono i poli in cui ragionare. La Rubinetterie Bresciane è un’azienda di Gussago, vicino alla città della Leonessa. L’azienda gestisce un magazzino di 2mila metri quadri, con una nutrita varietà di prodotti per il bagno ordinata su scaffali alti 15 metri. A gestire questo grande spazio sono solo quattro addetti. Pochi? Per nulla: anche perché non devono neppure entrare nel magazzino, che è completamente robotizzato. Anzi, l’area è proprio inaccessibile all’uomo, per evitare rischi. I bracci meccanici sono comandati a distanza e l’addetto di turno controlla le operazioni con una pulsantiera.

A ottimizzare lo stoccaggio o il ritiro della merce è, invece, il sistema gestionale dedicato alla logistica: detta tempi, priorità, esegue gli ordini, muove i robot. E gli addetti? Inseriscono gli ordini, controllano che non ci siano prodotti difettosi e che nulla si inceppi. Insomma, il lavoro del magazziniere, un tempo ai gradini più bassi della scala gerarchica aziendale, si è trasformato in un impiego qualificato. Il vero capo, però, non è più un collega con una stelletta in più cucita sulle mostrine, ma il software. 

 

L'interno di un magazzino di Amazon
L’interno di un magazzino di Amazon

 

IL MAXI MAGAZZINO – Con un viaggio di 112 chilometri da Giussago, al numero 2 di Strada Dogana Po, a Castel San Giovanni, Piacenza, si trova il moloch della grande distribuzione: Amazon. È forse l’esempio-icona di come è organizzata la logistica del più grande gruppo mondiale dell’e-commerce: il polo piacentino è grande come quattro campi da calcio, su circa 25mila metri quadrati, con 3 chilometri di scaffali e 3mila posti pallet per un numero imprecisato (ma astronomico) di prodotti. Come gestire questo inferno? Risposta: con un’organizzazione hi-tech e quasi militare.

Tutti gli addetti girano con un dispositivo palmare, una specie di pistola, che detta gli ordini e, allo stesso tempo, è anche un lettore ottico che legge i codici dei prodotti da impacchettare. Non solo: indica all’addetto anche il percorso più veloce da compiere per raggiungere l’articolo e, ultimo ma non meno importante (perché ha causato le proteste dei dipendenti prima di Natale) suggerisce persino il tempo in cui l’ordine deve essere eseguito. Appena il dipendente ha raggiunto il prodotto e lo ha inscatolato, anche in questo caso secondo una tabella di marcia dettata dal dispositivo, passa all’articolo successivo. Otto ore al giorno, pausa di mezz’ora. Anche qui, insomma, a comandare è un generale inflessibile e invisibile, il sistema software. 

 

jungheinrich-magazzino

 

IL TRAGUARDO – Che piaccia o meno, insomma, le aziende dovranno confrontarsi sempre di più con modelli aziendali che hanno fatto dell’efficienza una religione che ha un algoritmo come papa. E la spinta a ottimizzare il proprio magazzino sembra sempre più inevitabile con la grande rivoluzione dell’e-commerce. L’Italia, indietro per molti anni rispetto agli altri Paesi più industrializzati, sta recuperando: le vendite online sono stimate in crescita di oltre il 17% nell’anno che si è appena concluso. E per raggiungere il cliente con l’e-commerce è necessaria la massima efficienza, se non si vuole correre il rischio di rendere l’attività digitale un boomerang, con costi che superano i ricavi.

LA TERZIARIZZAZIONE – Proprio per questo è in crescita il settore della Contract Logistics, cioè l’affidamento del proprio magazzino ad aziende esterne. Nel 2017 il fatturato previsto per il settore è di 80 miliardi di euro, con un aumento dell’1,8% rispetto ai 12 mesi precedenti: un trend in crescita ormai da anni. È un settore che comprende autotrasportatori, corrieri, gestori di magazzino, operatori logistici, spedizionieri, gestori di interporti-terminal intermodali e operatori del trasporto ferroviario-combinato strada-rotaia e che è stato stimato in 95mila operatori, ma tendenzialmente in calo a causa della concentrazione delle aziende e dell’uso sempre più intenso di tecnologie e automazione. Secondo l’Osservatorio Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano, l’incidenza della logistica per conto di terzi è comunque in continua crescita, con una quota del 40,1% sul totale delle attività logistiche, su un valore complessivo del comparto logistico pari a 110,8 miliardi. Può essere questa la soluzione per i rivenditori di materiali edili? Difficile. Ma, pur senza la pretesa di imitare Rubinetterie Bresciane o Amazon, il ventaglio di soluzioni tecniche per gestire in modo più efficiente e rapido il magazzino è ormai molto ampio. Si tratta solo di trovare lo scaffale giusto in cui si trovano.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui