I Convegno Coried-YouTrade: cronaca di un successo

Non c’è come avere cura del passato per garantirsi il futuro. Già, ma quale futuro? La risposta è quella di una città storica e carica di beni artistici, Lucca: il primo Convegno Coried, organizzato assieme a Virginia Gambino Editore, ha messo sotto la lente l’inevitabile, auspicabile, indissolubile obiettivo per l’edilizia e per la società nel suo complesso. Il titolo dell’evento, organizzato nella magnifica chiesa di San Francesco, conteneva già la risposta: L’economia circolare riparte dall’edilizia.

Già, ma qual è la strada per raggiungere l’obiettivo? E in quali condizioni il settore delle costruzioni si trova in Lucchesia? Il gap da affrontare è solo tecnologico oppure anche normativo? C’erano, insomma, tutti gli ingredienti per sviluppare una giornata di lavori piuttosto densa e aperta, dopo le introduzioni della presidente del Coried, Micaela Bosi Picchiotti, e di Virginia Gambino, dagli interventi del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini e da quello di Capannori, Luca Menesini. Due realtà vicine, anche se con dimensioni differenti, ma tutte e due legate, hanno spiegato gli amministratori, dalla consapevolezza che è necessario imprimere un’accelerazione sia sul fronte delle grandi opere che della riqualificazione del patrimonio edilizio. Ma frenate, facile da indovinare, anche da un intreccio burocratico-amministrativo che spesso frustra le iniziative di sindaci e assessori. Problemi che sono da inquadrare in un ambito non solo strettamente locale, ha sottolineato Giorgio Bartoli, presidente della Camera di commercio di Lucca, il quale registra però anche segnali positivi pur in un contesto che contiene non poche contraddizioni.

Dopo queste premesse, un faro più stretto sul territorio è stato acceso dal coordinatore del Centro Studi YouTrade, Federico Della Puppa. In un mercato delle costruzioni che ha attraversato una profonda crisi strutturale, e che ora galleggia su un livello più basso rispetto a quello di dieci anni fa, c’è spazio per fare molto. Su 1,4 milioni di edifici residenziali in Italia, ha spiegato l’esperto, circa il 7% si trova in Toscana. E oltre il 60%, escludendo gli edifici storici, sono abitazioni costruite nel Dopoguerra, ma senza rispettare i criteri di risparmio energetico e neppure di solidità antisismica. Ecco allora, numeri alla mano, che è la realtà stessa del territorio, anche quello di Lucca, che impone un profondo intervento per ammodernare ciò che è costruito secondo criteri moderni e, soprattutto, sostenibili. Èl’economica circolare che ha dato il titolo al convegno, appunto.

Certo è, però, che le buone intenzioni non bastano. Se si vuole davvero adeguare l’economia e, con essa, l’edilizia agli standard futuri bisogna necessariamente utilizzare gli strumenti adatti. E visto che siamo entrati in un’era digitale, l’innovazione hi-tech è un aspetto che non va sottovalutato. Anzi, è proprio pensando al futuro che si costruisce un presente adeguato e sostenibile.  Criteri commentati con l’esempio di tre forti trend tecnologici dal giornalista Roberto Di Lellis. Suo l’intervento che ha preceduto quello di Alberto Bubbio, senior professor alla Liuc ed esperto di gestione aziendale. Perché anche il management delle imprese, grandi o piccole che siano, va adeguato ai tempi: magazzino, costi, redditività, ha spiegato Bubbio, non solo concetti astratti ed eterni. Vanno, invece, adeguati al post-jurassico, cioè all’era della flessibilità, del cliente come fulcro della finalizzazione produttiva. Certo, sarebbe più facile se la giungla di norme e leggi facilitasse professionisti e imprese, invece di complicare ogni attività. Esempi concreti della corsa a ostacoli che deve affrontare chi lavora sono stati dettagliati nel denso intervento dell’avvocato Roberto Righi.

La chiusura del Convegno è stata affidata a quattro voci rappresentative della filiera delle costruzioni di Lucca e dintorni. La presidente del Coried, Micaela Bosi Picchiotti, ha sottolineato come il rinnovamento sia delle imprese che della formazione dei professionisti dell’edilizia sia ormai imprescindibile: dall’e-commerce alle nuove tecniche costruttive, al ruolo sempre più consistente del cliente privato, i cambiamenti non possono essere ignorati dalle aziende della distribuzione e dai tecnici della filiera. Livio Radini, amministratore delegato Vega Engeneering, si è addentrato, sul filo dell’ironia, nel complesso reticolo delle recenti norme, come quelle che riguardano appunto l’utilizzo di materiali sostenibili. Norme che, probabilmente, rischiano di rimanere disattese per la scarsa chiarezza (o lungimiranza) dei testi di legge. Grido di dolore, invece, quello di Stefano Varia, presidente di Ance Toscana Nord, che ha lamentato lo stato di crisi in cui versa il settore anche a causa delle inadeguate farraginosità in materia di appalti, un aspetto a cui, a suo dire, va posto mano al più presto. Infine, Stefano Crestini, presidente Regionale Confartigianato Imprese Edilizia, ha sottolineato come il ruolo di chi fa impresa ma presta allo stesso tempo la sua abilità manuale rischi in prospettiva di affrontare una crisi ancora maggiore di quella attuale a causa della disaffezione dei giovani verso il lavoro artigianale.

 

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