Ricerca Made: così le imprese stanno uscendo dalla crisi

    Che l’edilizia abbia alle spalle (si spera) dieci anni di crisi è noto. Ma guardare il periodo nero attraverso l’analisi di 1300-1400 imprese della distribuzione edile può essere interessante per capire nel dettaglio come è cambiato il mercato. È quanto ha fatto il gruppo Made con una ricerca che ha avuto l’obiettivo di individuare gli equilibri reddituali (quando ce ne sono) e patrimoniali del periodo. Infine, ha fotografato lo stato di salute del convalescente, l’edilizia, nel 2016. «L’indagine ruota attorno al concetto di valore creato dalle imprese», ha spiegato Claudio Troni, responsabile marketing di Made. «Del valore creato, oltre a fornire la sua misura, attraverso l’utilizzo dell’Eva, Economic, value added, e a osservare la dinamica nel tempo, sono state indagate le principali determinanti con la finalità di disegnare il profilo delle imprese capaci di generare valore positivo». 

    Non sorprende che l’analisi dei bilanci 2016 abbia confermato che l’andamento negativo si sia arrestato, con i primi segnali di inversione di tendenza. Ma più interessanti sono i numeri a supporto: +1,2% rispetto all’anno precedente, il 2015, che a sua volta si era chiuso con il segno più, (0,9% rispetto al 2014). Certo, non basta per rivedere la luce che brillava dieci anni fa. La ricerca Made su questo punto è spietata: se dieci anni fa eravamo a 100, oggi siamo poco sotto 70. Ma a guardare il bicchiere mezzo pieno, se nel 2012 tre imprese su dieci erano in perdita, oggi il rosso in bilancio lo vedono solo due su dieci. 

    Ma per non esaltarsi, va sottolineato per le imprese dell’edilizia l’incapacità generale di creare valore: anche nei tempi d’oro solo il 50% riusciva nell’impresa. Oggi è peggio solo il 30 % cresce e fa anche aumentare la redditività. 

    La presentazione della ricerca Made al Cersaie
    La presentazione della ricerca Made al Cersaie

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