L’industria è sempre più 4.0

L’industria manifatturiera a livello globale accoglie con favore l’utilizzo della Internet of Things adottando dispositivi intelligenti e dispositivi di intelligenza integrata per incrementare la produttività. La conferma arriva da un recente studio sull’utilizzo della IoT nel comparto manifatturiero, realizzato a livello globale dall’Istituto Mpi e promosso dal network internazionale di revisione e consulenza aziendale Bdo: il 72% degli operatori del manifatturiero nel mondo, infatti, ha visto aumentare la propria produttività, mentre il 69% ha confermato una maggiore redditività nel 2016 a seguito dell’implementazione di IoT in impianti e processi.1

In generale la IoT è indicata come driver di una migliore gestione ed efficienza produttiva, il 50% delle aziende partecipanti allo studio dichiara, infatti, di essere più competitiva grazie all’introduzione dell’IoT mentre il 14% dichiara avanzati progressi nell’adozione di IoT.

Tuttavia, i risultati della ricerca mettono in luce che molti operatori del manifatturiero non hanno stanziato investimenti sufficienti per il rafforzamento del proprio comparto R&D, ricerca e sviluppo, e della sicurezza informatica, la cosiddetta cybersecurity. Infatti, lo studio rileva che la maggior parte delle imprese manifatturiere non sembra aver adottato né una strategia chiara per proteggere i propri dati e le proprie infrastrutture da attacchi di terze parti né soluzioni per mitigare i rischi associati alle vulnerabilità di IoT.  Lo studio di BDO sottolinea come 1 corporation su 5 del settore manifatturiero (20%) dichiara di non essere sicura dell’efficacia del programma di cybersecurity predisposto in azienda per l’IoT o di non ritenere pienamente affidabili le loro soluzioni per la sicurezza connessa all’IoT. Inoltre, circa 6 multinazionali manifatturiere su 10 (58%) non hanno pianificato o non stanno progettando di ricorrere a incentivi e a crediti fiscali relativi ai loro investimenti IoT, con una quota significativa, il 37%, che dichiara di non essere nemmeno al corrente che esistano incentivi in tema di R&D.

Macchina utensile (particolare)
Macchina utensile (particolare)

I produttori non pongono la corretta attenzione alla sicurezza dei dati della propria supply chain e dei prodotti – Poiché i cyber attacker spesso sfruttano le vulnerabilità di terze parti per accedere ai loro eventuali obiettivi, qualsiasi difetto di sicurezza nelle reti di fornitori dei produttori si trasforma in alto rischio. La maggior parte dei produttori sembra essere consapevole di queste potenziali vulnerabilità e ha implementato misure per affrontare attivamente e fattivamente il rischio di cybercrime perpetrato da terze parti, ma una quota significativa, il 27%, non dispone di una politica di sicurezza rivolta ai partner della supply chain e altri fornitori.

Gli operatori dell’industria manifatturiera non si avvalgono appieno dei crediti di R&S con i quali potrebbero finanziare l’innovazione nelle loro operazioni – Uno dei più grandi ostacoli per l’adozione dei cambiamenti tecnologici, compresa la IoT, è il suo finanziamento. La maggior parte dei produttori (79%) sta investendo nella IoT e quasi un terzo (31%) dichiara che il budget e le risorse da dedicare per l’applicazione della IoT sia la loro sfida più grande. Tuttavia, solo il 43% prevede di chiedere credito e incentivi fiscali per i loro sforzi di R&S relativi alla IoT, il che significa che la maggior parte dei produttori lascia inattivate preziose risorse finanziarie per il loro sostegno.

Le ultime rilevazioni Istat2, infatti, pur indicando che la spesa per ricerca e sviluppo in Italia aumenti sia in termini assoluti sia in rapporto al Pil (1,38%), rivelano tuttavia che il valore è inferiore a quello della media europea (2,04%), ed è ancora distante dall’obiettivo nazionale Strategia Europa 2020 (1,53%) e da quello europeo del 3%.

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