Un Hub per risparmiare energia

È possibile realizzare una rivoluzione energetica fondata sull’efficienza dal basso, coinvolgendo comuni, piccoli investitori, start-up e imprese della green economy? La risposta potrebbe essere InfinityHub è sì. Nato nel 2016, e insediato all’interno di Progetto Manifattura, l’incubatore clean tech di Trentino Sviluppo di Rovereto, (Y)Hub si propone come hub per la diffusione dell’efficientamento energetico, attraverso un sistema manageriale, finanziario e commerciale per le imprese dedite alla cleantech per sostenere la energy revolution: taglio dell’80% delle emissioni al 2050%, riduzione del 2% delle emissioni dalla nostre residenze, promozione dell’economia circolare, rilancio dell’occupazione e manifattura leggera made in Italy.

(Y)Hub (abbreviazione di InfinityHub) ha quasi raggiunto l’obiettivo 100% per il suo primo equity crowdfuding, (attualmente intorno al 90%) un sistema di finanziamento condiviso fondato sull’acquisizione di piccole quote di equity (capitale sociale). La luce verde per la rivoluzione energetica, dicono i soci fondatori. Facciamo un passo indietro.

InfinityHub
InfinityHub

Analisi dei consumi

L’obiettivo è fornire a tutti i cittadini un’analisi gratuita dei consumi energetici e trovare i margini dove è possibile, intervenire efficientando abitazioni, imprese, negozi, fornendo, a chi è interessato a far parte del cammino, una soluzione integrata di tecnologie e prodotti, ed unitamente a questo, aggregando i dati per fornire ai Comuni un “catasto energetico” e agevolare l’operatività del loro Paes, il Piano d’azione per l’energia sostenibile.

Il primo capitolo della storia di (Y)Hub, in ordine temporale, parla di persone. Il team dei fondatori, costituito dai primi venti azionisti di  (Y)Hub, nasce con la firma della joint venture il 1 giugno 2016. La squadra creata risulta decisamente “antidisciplinare”, cosi come è efficace oggi, figlia dalla “smart manufacturing”, dove il pesce più grande non mangia più il pesce piccolo, ma dove il pesce più veloce supera il pesce più lento.

Potenzialità

«È stata la scoperta dell’hub Progetto Manifattura, primo Hub cleantech d’Italia, con oltre sessanta tra imprese e startup cleantech insediate, ad avermi folgorato dalle potenzialità tangibili, respirabili anche nell’aria, di speranza, di efficacia nella crescita innovativa e dalle sinergie contaminanti», spiega Massimiliano Braghin, Ceo di InfinityHub, che si sente molto debitore all’ecosistema d’imprese nato dentro la Manifattura. «Qua ho visto il potenziale di fare rete e di fornire un’offerta integrata che fosse qualcosa di più che la somma delle realtà presenti, dai LED ai sistemi hybrid, dalla domotica a sistemi biologici di bonifica e controllo del dissesto. Ora speriamo che anche tanti trentini decidano di far parte di questo progetto».

I prossimi step saranno di avviare un “Censimento Eco-Dinamico” per la raccolta capillare delle informazioni, di consumo energetico e altro, dettagliate per famiglia/abitazione, onde fornire una “Relazione Eco-Dinamica”. La stessa suggerisce, sia tecnicamente che finanziariamente, una relazione dove si illustri una gamma di azioni volte principalmente al raggiungimento dell’indipendenza energetica del singolo immobile. Solo a successiva richiesta espressa della famiglia, (Y)Hub progetterà e dimensionerà ad hoc le azioni da integrare nell’abitazione, utilizzando professionisti ed imprese locali, e finanziando le azioni al 100% anche tramite banche locali.

L’incubatore clean tech di Trentino Sviluppo di Rovereto
L’incubatore clean tech di Trentino Sviluppo di Rovereto

In questo modo dovranno nascere un numero (in)finito di (Y)Hub per lo sviluppo locale di azioni dove ogni cittadino, può diventare azionista co-proprietario di InfinityHub, crescendo come protagonista nello sviluppo locale del “paradigma clean tech”, oltreché beneficiando dei classici e calcolabili benefici economici. «Ogni 100mila abitanti nasceranno un (Y)Hub, una piccola rete di imprese e di cittadini-azionisti che vogliono veramente risparmiare sulle bollette e vivere meglio, tagliando le emissioni di gas climalteranti», continua Braghin.

«Siamo soddisfatti del cammino della campagna di equity crowdfunding postata su WeAreStarting, portale di sostegno per questo tipo di ricerca di finanziamenti. WeAreStarting ha ottenuto oggi una raccolta di 92.000 euro da parte di 16 investitori,comprensivi della quota prevista per l’investitore istituzionale, come da regolamento Consob». L’obiettivo è rappresentativo del 10% del capitale sociale. L’aumento di capitale prevede l’emissione di 5.000 nuove azioni ordinarie al prezzo di 21 euro,di cui  euro1 di valore nominale e 20 di sovrapprezzo, per una valutazione pre-money di 945.000 euro.
L’investimento minimo per un privato o un azienda è stabilito a 210 euro. «Ma vista la crescita esponenziale di (Y)Hub faremo una (o due?) raccolta di equity ogni anno in modo da sostenere la crescita del processo e far entrare molteplici beneficiari del paradigma, evidenziando che tutti possono far parte del sistema, e le imprese possono addirittura avere una last call sulle forniture. L’obiettivo è l’infinito», conclude Braghin.

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