Lo Iulm lancia Innovation Lab, incubatore per start-up

Parafrasando il titolo del romanzo di Cormac McCarthy (Non è un paese per vecchi), si può dire che l’Italia non è ancora un Paese amico delle start-up. Ma lo diventerà presto. Grazie, forse, alla Libera Università di Lingue e Comunicazione, che è scesa in campo lanciando Iulm-Innovation Lab, incubatore di imprenditorialità e acceleratore di business ideas, nato per stimolare e agevolare idee, e dunque l’impresa, nell’era della rivoluzione digitale. Un progetto ambizioso, presentato nella sede di via Carlo Bo, a Milano, con ospite-relatore l’ex ad di Intesa SanPaolo e candidato premier Corrado Passera, al quale si deve la legge sulle Start-up (2012), quando era ministro dello Sviluppo economico dell’allora governo Monti.

I numeri. I dati, aggiornati a primavera di quest’anno, dicono che in Italia ci sono circa 5.500 start-up. Un numero che è sicuramente salito in questi mesi e che continuerà a crescere in futuro. E i dati raccontano che il 70% e rotti delle start-up operano nei servizi alle imprese: software, informativa, ricerca&sviluppo. Circa il 20% nell’industria (fabbricazione di macchinari, prodotti elettronici e oggettistica elettrica) e appena il 5% nel  commercio. Inoltre, un dato significativo è il primato della Lombardia, che detiene oltre il 20% delle start-up italiane (circa 1200). La Lombardia e Milano sono un polo nevralgico, sono la locomotiva dell’imprenditoria sturtupping. È in questo solco che lo Iulm getta i semi, o meglio li annaffia per viaggiare ad alta velocità sul treno dell’innovazione e della rivoluzione digitale. E per invertire la rotta di certi numeri. Come quello che dice che su tre start-up che nascono, ne sopravvive una soltanto.

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Alla scoperta di Iulm Innovation Lab

È un progetto innovativo rivolto a studenti e imprese per stimolare e agevolare la nascita di nuove idee di business. Così, Iulm Innovation Lab offre agli studenti un percorso gratuito di formazione – complementare alla didattica dell’Ateneo – basato su un ciclo di incontri con professionisti dell’ecosistema delle start up, e su una successiva fase di accelerazione e incubazione di idee di business. Gli studenti della Università matureranno competenze specifiche in merito alla generazione di soluzioni di business digitali e avranno l’opportunità di ricevere il supporto necessario allo sviluppo delle proprie idee, anche grazie alla collaborazione con società, enti e professionisti esperti di innovazione aziendale.

Iulm Innovation Lab è suddiviso in tre fasi. Un ciclo di seminari denominato Lean StartUp & Open Innovation, basato su un percorso di approfondimento tenuto da specialisti dell’imprenditoria digitale, che unisce contributi teorici (che cosa è una start up, come sviluppare una soluzione di business, come validare il modello di business, come trovare investitori) e confronto pratico col mercato. Sono previsti 40 posti, riservati agli studenti della IULM che risponderanno ad una call for talents. Il progetto si pone in continuità con il preesistente corso di Entrepreneurship and Innovation for start up and creativity, già attivo da alcuni anni per gli studenti della Iulm.

Al termine del ciclo di seminari, ciascuno degli studenti partecipanti sarà invitato a costruire un team con competenze multidisciplinari (anche coinvolgendo studenti di altre università e giovani  professionisti) e candidare una propria idea di business. Ai team selezionati sarà poi riservata una fase di accelerazione e incubazione della durata di 100 giorni, con possibilità di accedere 24/7 allo spazio di co-working della Cascina Moncucco antica cascina milanese, nuova residenza per gli studenti IULM. In quel periodo i team saranno seguiti da un mentor e si confronteranno con startapper, manager, docenti, imprenditori e investitori. L’obiettivo di questa fase è validare e arricchire le idee di business, trasformandole in veri e propri progetti d’impresa.

Il percorso si conclude con un “investor day”: una presentazione dei progetti selezionati di fronte ad una platea di docenti, manager, venture capitalist, business angels. In quella sede i team avranno l’opportunità di entrare in contatto con investitori e aziende potenzialmente interessati a dar seguito ai progetti, secondo varie forme di collaborazione.

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