Regno Unito, il “comeback” dell’edilizia

Per la prima volta da maggio, il settore delle costruzioni torna a macinare dividendi. I dati di settembre del CIPS – Chartered Institute of Procurement & Supply – parlano di una ripresa delle attività del business edile in tutto il Regno Unito, dovuta in gran parte dal traino del settore residenziale. Così, dopo quattro mesi di picchiata, oltre Manica tornano a sorridere, nonostante lo spettro Brexit. Cresce la fiducia dei consumatori e gli operatori del settore hanno vinto le resistenze dovute all’incertezza causata dalla Brexit, puntando dunque su un miglioramento delle condizioni di mercato Le imprese di costruzioni prospettano un recupero nelle loro aspettative di business per il prossimo anno, soprattutto grazie al rinato (seppur cauto) ottimismo. L’analisi condotta dall’ente parla di un 45% di aziende che prevede un incremento della produzione, a fronte di un 9% pessimista. Migliorano le condizioni economiche del Paese e riprende la domanda di abitazioni: i volumi di lavoro, così, non possono che aumentare. Di pari passo ecco che sale allora anche il livello di occupazione in cantiere e in tutto il settore delle costruzioni lato sensu. Ma non è tutto fatto e non tutto sarà semplice: l’edilizia britannica dovrà ancora affrontare le sfide dei prezzi derivanti dall’incertezza di fondo del processo di uscita economica e politica dall’unione Europea. Gli aggiornamenti, dunque, a primavera.

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