I giovani e la casa: l’eterna vita dei bamboccioni

I giovani italiani e la casa: un ossimoro? L’eterno ritorno dei “bamboccioni” certificato dall’ultimo rapporto Censis-Nomisma, presentato in occasione del convegno “Verso la casa-Taxi” organizzato da Sidief (Società italiana di iniziative edili e fondiarie) e Banca d’Italia. Qual è il bisogno residenziale dei giovani e la loro domanda abitativa? I numeri parlano chiaro: in Italia, 6 under 35 su 10 vivono ancora in casa con i genitori, ovviamente casa disoccupazione e crisi economica. Mentre a livello continentale il dato è del 48% e negli Stati Uniti appena il 30%.

Cartelli vendesi

Mario Breglia, presidente di Sidief commenta il trend: “C’è necessità di investire, aiutando sia gli investitori istituzionali che privati a comprare casa e darle in locazione, avendo vantaggi fiscali. Perché il nostro Paese ha enorme deficit di locazione rispetto all’Europa”. Però c’è un però: “C’è un calo generalizzato della propensione all’acquisto della casa da parte dei giovani, ma comunque non è così forte come si potrebbe pensare”. Insomma, calo sì, crollo no. E ancora: “Il 62% dei giovani che vivono soli o che coabitano sono proprietari dell’immobile stesso”. Quali gli andamenti? “I giovani, per far di necessità virtù, chiedono spazi piccoli, ma ecologici, ben connessi e ben posizionati;per esempio è molto ricercata la posizione strategia vicino alle linee metropolitane. E poi vedono la casa come un bene di passaggio, soprattutto perché non vedono nel breve periodo la prospettiva di una famiglia”. Breglia conclude: “È un mercato che deve tornare in movimento. Un dato è sintomatico: nei capoluoghi esistono ben 1,8 milioni di alloggi vuoti.  Insomma, se non si muove l’80% del mercato residenziale, non si muovono i mutui, l’industria delle costruzioni e gli operatori del settore. Aiutate il mercato e i giovani, perché solo così si aiuta l’economia e si costruisce il futuro”.

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