I pannelli europei (e italiani) tornano a sorridere

Ottimismo per l’anno in corso grazie alla ripresa del mercato delle costruzioni. L’Italia segue il trend e dopo aver chiuso il 2015 con un confortante +5% continua a registrare segnali di crescita. In occasione dell’assemblea generale della European Panel Federation che ha avuto luogo nella suggestiva cornice del Molino Stucky di Venezia, sono stati analizzati i dati della produzione europea nel 2015 delle principali tipologie di pannelli a base legno: truciolare +1,5%, Mdf (Medium density fibreboard) +2,7%, Osb(Oriented strand board) +3,9%, compensati +1%. Nel complesso, la produzione di pannelli a base legno ha toccato i 53,8 milioni dimetri cubi pari a un incremento del 3% rispetto all’anno precedente.

«Numeri confortanti che evidenziano uno scenario continentale in ripresa caratterizzato da performance positive in quasi tutti i 25 Paesi membri Epf a cui si aggiunge un’evoluzione positiva del sentiment di consumatori e produttori che lascia sperare in un ancora migliore andamento del mercato nel 2016 – spiega Paolo Fantoni, presidente Assopannelli – Tale risultato consolida il ruolo preminente nell’economia europea dei produttori di pannelli che con le loro 5.000 aziende occupano oltre 100.000 addetti e raggiungono un giro di affari superiore al 22 miliardi di euro».

Pannelli di legno
Pannelli di legno

Segnali positivi anche per l’Italia che ha chiuso il 2015 con un significativo +5% a conferma di una tendenza al rialzo in atto da diversi mesi. Si conferma il rialzo generalizzato per tutti i pannelli a base legno, con la Francia primo Paese di importazione e un significativo +10% dalla Svizzera.  Nel dettaglio osserviamo che la crescita è trainata dall’Osb che continua così la sua corsa e fa segnare un significativo +16%. Da segnalare il calo della Repubblica Ceca e la crescita della Romania. Importazioni in crescita anche per i pannelli Mdf (+8% con notevoli incrementi da Francia e Romania) e pannelli compensati (+4% con forti aumenti da Russia e Cile). Per questi ultimi è in netta crescita la quota di importazione extra UE (+9%) che costituisce attualmente il 60% circa del totale, mentre rimangono invariate le importazioni a livello comunitario. Per i compensati, si evidenzia una forte crescita complessiva dell’okumè (+25%) soprattutto dalla Francia e Gabon. Diminuiscono invece le importazioni dal Marocco.

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