A San Francisco un condominio produce energia

Le case passive sono in aumento un po’ ovunque nel mondo, ma a San Francisco ci sarà un condominio di quattro unità abitative che non solo si limita a conservare l’energia interna grazie a un involucro edilizio ben sigillato, ma ne genera e ne immagazzina tanta da poter disporre di una propria microgrid, ossia di una propria rete elettrica locale. L’edificio di sei piani, battezzato Sol-Lux Alpha, è attualmente in fase di costruzione, dovrebbe essere completato nel 2016, ma i progettisti sono certi sarà il primo di queste dimensioni a ottenere certificazione Passive House Certified Net Zero in California e ad avere la propria infrastruttura elettrica indipendente. Ogni appartamento da 500 metri quadrati ha un involucro esterno esterna che minimizza i ponti termici per impedire all’aria esterna di entrare e a quella interna raffrescata di uscire. È uno dei requisiti principali delle case passive e per Riyad Ghannam di RG Architecture, la sfida è stata quella di trovare delle soluzioni creative per ridurre al minimo le eventuali dispersioni attraverso le pareti. Così la facciata anteriore dispone di un elegante successione verticale di balconi in acciaio con collegamenti strutturali, appositamente disegnati per questo scopo, oltre a contribuire a ombreggiare le finestre esposte a ovest.

il condominio Sol-Lux Alpha progettato da Riyad Ghannam a San Francisco
il condominio Sol-Lux Alpha progettato da Riyad Ghannam a San Francisco

Alimentato al 100% con elettricità, quindi senza combustibili fossili, lo stabile ha una grande terrazza sul tetto e un giardino coperto da una tettoia composta da pannelli fotovoltaici bi-facciali semi-trasparenti integrati nell’architettura. È stato scelto questo tipo di pannelli perché sono in grado di riflettere una maggiore proporzione di luce incidente, raccogliendo quella del tetto e del rivestimento esposto a sud. L’impianto è stato progettato come una copertura protettiva dalla piogge e come un modernissimo strumento di illuminazione. Poiché il modello di casa passiva non prevede il fotovoltaico come fonte di energia, la casa è autosufficiente anche se non entra in funzione. Infatti, all’interno di ogni unità c’è una pompa di calore per l’acqua calda posta in un armadio con uno sfiato in alto e in basso per creare un flusso di riscaldamento e raffrescamento convettivo. In pratica, lo scaldabagno utilizzerà il calore espulso dal frigorifero per riscaldare l’acqua e l’aria fredda prodotta dal boiler sarà destinata al condizionamento. Una pompa di calore senza sfiato avrà le funzioni di essiccatore mentre il sistema di ventilazione meccanica controllata e recupero di calore garantirà la qualità dell’aria.

I balconi in acciaio progettati per minimizzare i ponti termici e l'impianto fotovoltaico a tettoia integrato nell'achitettura
I balconi in acciaio progettati per minimizzare i ponti termici e l’impianto fotovoltaico a tettoia integrato nell’achitettura
Il cantiere
Il cantiere

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