World Economic Forum: le 10 tecnologie che salvano le città

Dimenticate macchine volanti, robot e autostrade sospese: l’innovazione delle città del futuro sarà sì intelligente ma sostenibile e improntata sulla condivisione. Almeno secondo il rapporto Top ten urban innovations stilato dal World Economic Forum (Wef), l’organizzazione internazionale che si riunisce periodicamente per discutere come affrontare i problemi globali più urgenti non solo in materia economica ma anche ambientale e di salute.   Nel documento sono evidenziate le dieci tecnologie già disponibili per rendere più efficiente l’amministrazione delle aree metropolitane sempre più estese nei prossimi anni. Soluzioni capaci di migliorare non solo i servizi ai cittadini e quindi la loro qualità di vita, ma anche creare posti di lavoro e ottimizzare il consumo di risorse.

Ecco l’elenco

  1. (Digitally) re-programmable space, ossia la riprogrammazione degli spazi con strumenti digitali, secondo una logica di flessibilità. Che significa monitorare i flussi di persone e magari trasformare una strada in una pista ciclabile, una scuola in un teatro, un parcheggio in centro salutistico, delimitare i confini dell’aera urbana, recuperare i centri storici degradati. Insomma, una visione proattiva che trova la sua applicazione con le piattaforme online di gestione per spendere meno in infrastrutture
  2. Waternet, an internet of pipes, ossia l’internet delle reti idriche. Sensori intelligenti collocati nei tubi sono già in grado di ridurre le perdite rilevando e localizzando eventuali malfunzionamenti, per ottimizzare la gestione delle risorse. Presto saranno in grado di monitorare la salute e rilevare le epidemie di malattie infettive.
  3. Adopt a tree through your social network, adottare un albero attraverso i social. Un’iniziativa molto popolare a Melbourne che potrebbe essere presa a modello anche altrove per aumentare la superficie verde e compensare l’aumento della temperatura causato dai cambiamenti climatici.
  4. Augmented humans, l’aumento della popolazione. Politiche che incoraggiano una mobilità sostenibile supportata da piste ciclabili, aree pedonali, auto elettriche e condivise. Cosa c’entra la tecnologia? A Copenhagen i ciclisti riescono ad avere una pedalata più potente perché le loro biciclette catturano e immagazzinano energia quando sono in discesa o frenano. O comunque dell’uso dei mezzi di trasporto pubblici;
  5. Co-Co-Co – co-generating, co-heating, co-cooling. Un concetto di tri-generazione riferito all’uso del calore sprecato dalle centrali elettriche per la cogenerazione così come il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici. Il prossimo passo è la quadgeneration, che farà tutto quanto sopra, e in più catturerà le emissioni di CO2 e per riutilizzarle nelle attività industriali e agricole. Per esempio l’energia prodotta in eccesso dalle acciaierie potrebbe essere usata per riscaldare e raffrescare
  6. The sharing city, unleashing spare capacity, la città condivisa è capace di liberare le capacità produttive inutilizzate. Produrre, consumare e possedere è fuori moda la parola d’ordine è condividere le strutture, anche in co-locazione come gli uffici e le case e i servizi
  7. Mobility on demand, mobilità alla carte. La enorme mole di dati se ben utilizzata contribuisce a pianificare i servizi di trasporto e permette di decongestionare le strade e diminuire il traffico. Quando le macchine senza conducenti saranno un realtà il confine tra pubblico e privato sfumerà e gli autisti seduti in un parcheggio tutto il giorno spariranno
  8. Medellin revisited: infrastructure for social integration. La città colombiana è presa ad esempio di come le infrastrutture possano favorire l’integrazione sociale. Architettura e urbanistica hanno trasformato l’hanno trasformata in poco più di un decennio e la funivia che collega la parte bassa con quella alta è il simbolo del progetto che fornisce non solo servizi di trasporto, ma un collegamento vitale tra le zone commerciali ricche e alcuni dei quartieri più poveri della città.
  9. Smart array: intelligent street poles as a platform for urban sensing. Lampioni intelligenti come piattaforma per il rilevamento urbano. Il passaggio a Led è solo l’inizio della rivoluzione: i pali di prossima generazione saranno in grado di monitorare la criminalità, i parcheggi a disposizione e anche l’inquinamento atmosferico.
  10. Urban farming: vertical vegetables, ossia l’agricoltura cittadina sviluppata in verticale. È l’idea del chilometro zero, con la differenza che è l’azienda stessa ad avere la sua sede di lavoro in città. I progressi nel campo dell’illuminazione a Ledfanno sì che il cibo possa essere coltivato in vecchi container e poiché sono impilabili la resa potrebbe essere maggiore rispetto ai metodi tradizionali.città-futuro

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui