La bio-architettura arriva al Maker Faire di Roma

L’hanno battezzato il raduno dei Leonardo del XXI secolo: 700 espositori riuniti a Roma per la Maker Faire, la più grande fiera europea dell’innovazione e della tecnologia. I maker sono inventori-imprenditori capaci di creare in laboratorio un progetto e concretizzarlo immediatamente grazie alla stampa 3D, assemblando pezzi con la maestria di un artigiano (spesso dopo tante prove), per essere padroni della propria idea. Tra crepes stampate in 3D o la scenografica voliera con droni volteggianti, alla manifestazione che si terrà alla Città Universitaria della Sapienza non mancheranno dispositivi di monitoraggio degli impianti e dei sistemi installati in casa, oppure rilevatori dei gas nell’ambiente, perfino robot marini.

Ma poiché non si può più parlare di futuro senza parlare di ambiente, risparmio energetico, efficienza, riciclo, riuso e sicurezza, oltre a singolari invenzioni ecco una selezione delle soluzioni più originali tra bio-architettura e ingegneria. Per esempio 3D elements of nature di Sara Vignoli sviluppato nel FabLab di Sassari. Elementi modulari realizzati con una stampa 3D, appunto, laser cutter e fresatrici, dove far crescere piante e fiori, da assemblare in tanti modi diversi, per creare strutture flessibili, pareti di separazione o di rivestimento per ambienti interni ed esterni o giardini verticali. La designer Cecilia Lalatta Costerbosa di Imperia ha realizzato Parametric Hybrid Wall, una superficie architettonica in grado di modellare la sua forma in funzione di determinati stimoli relativi all’ambiente circostante, registrati da dei sensori. C’è poi la caditoia antiallagamento brevettata per sottopassi, garage, cantine, seminterrati: un dispositivo che, in caso di ostruzione della griglia del tombino, automaticamente la solleva per far defluire l’acqua nella rete fognaria e la richiude senza l’ausilio di elettricità o di componenti elettroniche. Insomma, non richiede manutenzione.

3D Elements of nature
3D Elements of nature

La sicurezza  arriva dall’alto

Luca Agrippino invece, ha ideato Aps (Automatic Protection System), il prototipo di un sistema d’allarme attivo, che tramite dei sensori rileva la presenza di una persona all’interno di una stanza, ne individua la posizione e invia l’informazione al drone quadricottero. Con questa sollecitazione il robot si posiziona a distanza di sicurezza e, dopo un avviso vocale, spruzza del liquido (per ora acqua) all’intruso. E, ancora, Dedalos, apparecchio per il monitoraggio statico geofisico e strutturale di frane, opere pubbliche, stabilità edifici, attività vulcaniche e precursori sismici che funziona attraverso sensori a singola frequenza alimentato da pannelli fotovoltaici. Safely to ground è un sistema di evacuazione da edifici e grattacieli composto da un binario antigravità e salvagenti individuali che accoglie un individuo ogni 5 secondi e lo porta a terra senza alcun intervento: percorre 100 piani in 45 secondi senza schiantarsi perché all’arrivo e alla partenza ha un meccanismo rallentato ma poi recupera in velocità. Per chi non soffre di vertigini.

Aps (Automatic Protection System)
Aps (Automatic Protection System)

Agricoltura sì ma in casa

Gr-in House è una serra indoor costruita all’interno di Fablab Contea, nei pressi di Firenze, con hardware opensource Arduino. Controlla umidità e temperatura dell’aria, umidità del terreno, luminosità, livello dell’acqua di irrigazione e temperatura del riscaldatore per sapere quando attivare ventole, pompe, riscaldamento e illuminazione per mantenere la coltivazione stabile di qualsiasi tipo di pianta e favorire il risparmio delle risorse. Dall’acqua al cielo: chi avrebbe mai pensato di produrre energia pulita dal vento d’alta quota? Il team KiteGen di Torino lo ha fatto con una specie di grande ala di materiale composito che mette in atto il principio fisico utilizzato dalla dinamo per produrre energia. Semplice e ingegnoso, è frutto di anni di ricerca e coperto da 40 brevetti internazionali e si può immettere direttamente in rete. Infine, per motivi di spazio, ecco un’altra invenzione, proveniente da un altro FabLab (Fabrication Laboratory, letteralmente laboratorio di fabbricazione) a Genova. Il progetto Orto da salotto 2.0 è illustrare come sia possibile, attraverso la fabbricazione con macchine a controllo numerico e stampanti 3d, costruire un’ orto verticale da interni, personalizzato a seconda dello spazio disponibile, con sistema di irrigazione, illuminazione con lampade a led per coltivazioni indoor e tecnologie in grado di comunicare al proprietario lo stato delle riserve d’acqua.

Maker Faire Rome

 16-17-18 ottobre 2015 

Università di Roma “La Sapienza”.

Ingresso principale: Piazzale Aldo Moro, 5, Ingresso secondario Viale Regina Elena 33

Costo del biglietto: 10 euro giornalieri, 25 euro tre giorni

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